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La Sicilia non è in edicola per lo sciopero, Assostampa al fianco dei giornalisti

La vertenza che riguarda i lavoratori dello storico quotidiano catanese

Di Redazione |

«Una decisione sofferta, assunta dalla redazione dopo avere preso atto – per l’ennesima volta – che l’editore e coloro i quali in questi anni, dopo i tempi delle vacche grasse, ne hanno ispirato le mosse, ritengono che il corpo redazionale possa campare d’aria, ovvero possa produrre instancabilmente senza avere riconosciuti i propri sforzi con quello che altrove rappresenta la normalità: lo stipendio. Uno stipendio pagato per tempo, magari per intero e senza le continue trattative che hanno umiliato la redazione e l’organismo che la rappresenta sindacalmente, costretto a pietire il puntuale pagamento di emolumenti mai versati con puntualità». Così il Comitato di redazione de La Sicilia, in una nota, «spiega i motivi per cui oggi, con rammarico, il giornale non è andato in edicola».

«A nulla – aggiunge il Cdr – sono valsi nove anni di promesse e rassicurazioni, finalizzati a ottenere sacrifici da parte di una redazione che ha visto fuoriuscire fior di giornalisti per prepensionamenti (otto appena pochi mesi fa, ai quali si aggiungono due esodi volontari) e che ha visto progressivamente assottigliarsi il proprio parco collaboratori (in molti andati via perché non pagati da oltre un anno). Parliamo di sacrifici economici, innanzitutto, visto che da nove anni, fra Cassa integrazione e solidarietà, gli stipendi dei giornalisti sono puntualmente tagliati con percentuali comprese fra il 20 e il 40%. Ma anche di sacrifici professionali, dato che proprio le robuste fuoriuscite di professionisti – che sembrano non bastare mai all’azienda – hanno determinato un aumento dei carichi di lavoro per tutta la redazione».

La crisi della carta stampata

«E’ vero, la crisi della carta stampata esiste ed è cosa nota, ma – osserva il Cdr – in quello che la proprietà ricorda essere il primo quotidiano dell’isola – La Sicilia – sembra che la crisi sia legata esclusivamente agli emolumenti spettanti ai giornalisti, ai poligrafici, agli amministrativi. Ai quali vengono proposti tagli su tagli, che stanno progressivamente impoverendo un prodotto che ora rischia di perdere definitivamente il proprio appeal e di deludere le aspettative dei lettori. La redazione non vuole tutto questo, ma i tagli all’organico e contemporaneamente alla forza lavoro sembrano avere tracciato una strada molto pericolosa da cui pare impossibile, continuando a percorrerla, tornare indietro».

«Eppure i tagli – sottolinea il Cdr – sembrano essere la parola d’ordine. Da gennaio i giornalisti si vedono decurtati il proprio stipendio del 20%. Da gennaio gli stipendi sono pagati con ritardi tanto imbarazzanti quanto offensivi. Appena un mese fa la proprietà ha rilanciato: il 20% per mantenere i conti in ordine non basta più, serve il 40. Dopo una dolorosa trattativa si è trovato un punto di caduta al 34%, ma a patto che venissero pagati – a metà giugno inoltrata – gli stipendi di aprile e maggio. Mario Ciancio Sanfilippo ha sottoscritto l’accordo che prevedeva il pagamento di aprile in pochi giorni e quello di maggio al 30 giugno. Ebbene – rileva il Cdr – aprile è stato pagato ma su maggio non vi è, a metà luglio, alcuna certezza. Con la beffa che la scorsa settimana, attraverso interlocutori sempre nuovi, era stato detto al Cdr che venerdì 14 luglio si sarebbero comunicate le date del pagamento degli emolumenti già maturati e, lo ribadiamo, decurtati. Niente di tutto questo. Venerdì 14 ci è stato riferito che non potevano essere date certezze e che, piuttosto, sarebbe stato addirittura opportuno cominciare a programmare nuovi tagli per il 2024».

«Riteniamo scriteriato e ulteriormente offensivo questo comportamento – conclude la nota del Cdr – e per tali motivi abbiamo deciso di scioperare ieri, annunciando anche uno sciopero delle firme per la prossima settimana. Un’iniziativa a cui, se l’azienda non onorerà i propri impegni, faremo seguire ulteriori giorni di astensione dal lavoro».

Il sindacato

Assostampa Sicilia e la segreteria provinciale di Catania hanno diffuso una nota nella quale si afferma che «sono a fianco dei giornalisti del quotidiano «La Sicilia» in sciopero per i ritardi, ormai insostenibili, nei pagamenti degli stipendi e per le inaccettabili proposte di ulteriori tagli a fronte di quelli ad oggi già patiti. Per questo motivo si avverte l’urgenza di un nuovo incontro con l’editore per discutere della situazione attuale e delle prospettive future». Il quotidiano catanese oggi non è in edicola in seguito allo sciopero proclamato dal comitato di redazione.

«Spiace constatare – sottolineano il segretario regionale Giuseppe Rizzuto e il segretario provinciale Filippo Romeo – come le promesse dell’editore, fatte esattamente un mese fa alla presenza della segretaria della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Alessandra Costante, e di una rappresentanza del nostro sindacato, non siano state ancora una volta mantenute. Ma ciò che preoccupa maggiormente è la mancanza di un piano industriale che, puntando sulla qualificata forza lavoro presente in azienda, punti su una crescita ulteriore e illustri con chiarezza progetti e risorse per il futuro della storica testata».

«E’ pertanto auspicabile – conclude la nota sindacale – che i vertici aziendali colgano l’ennesima disponibilità al confronto e ci si sieda attorno ad un tavolo per trovare, una volta per tutte, soluzioni reali alla vertenza, atteso che non si può più prescindere dal pagamento puntuale delle retribuzioni a giornalisti e collaboratori».

La solidarietà

“Esprimo la mia piena e totale solidarietà ai giornalisti del quotidiano La Sicilia che oggi sono in sciopero anche a causa dei reiterati ritardi nella corresponsione degli stipendi. Auspico in una veloce soluzione della vertenza compreso il mantenimento degli attuali livelli occupazionali” ha invece dichiarato il vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e deputato M5S Nuccio Di Paola.

Anche la Cgil di Catania esprime solidarietà ai giornalisti del quotidiano «La Sicilia» che hanno deciso di scioperare. “La crisi delle imprese giornalistiche è diffusa e complessa ma è necessario, e per molti versi vitale, tutelare le redazioni. – dice il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo – Serve un progetto solido e coraggioso affinché l’informazione capillare e pluralista sul territorio continui ad essere assicurata. «La Sicilia» deve continuare ad assolvere questo compito, più che mai necessario in una città difficile come Catania. Siamo solidali con ciascun giornalista, dipendente o collaboratore e siamo pronti a fare la nostra parte».

La segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti: «Ai giornalisti del quotidiano La Sicilia, in sciopero, esprimiamo piena solidarietà. Sappiamo quanto sia sofferta la loro scelta, in considerazione del generoso impegno professionale profuso in questi anni certamente difficili. La Sicilia è una risorsa preziosa per l’informazione locale e regionale, ci auguriamo quindi che nel confronto tra le parti si possano presto trovare soluzioni alla vertenza».

Il sindaco

Anche il sindaco di Catania, Enrico Trantino, ha manifestato solidarietà e vicinanza ai giornalisti». «Il giornale La Sicilia – ha detto il sindaco – è un patrimonio della città di Catania e di tutta la Sicilia. È un quotidiano che ha fatto la storia della nostra regione e che ha contribuito a formare l’opinione pubblica di diverse generazioni di catanesi e siciliani. È importante che il giornale continui a svolgere il suo importante ruolo informativo di primo quotidiano dell’isola. Mi auguro – ha proseguito Trantino – che la vertenza si risolva al più presto e in modo positivo e che i giornalisti vengano messi in condizione di lavorare con la massima serenità, convinto come sono il giornalismo è un servizio pubblico fondamentale per un sano e civile confronto democratico, più che mai necessario per la crescita sociale e culturale di Catania e della Sicilia».

«Lo sciopero dei giornalisti del quotidiano La Sicilia – ha detto Maurizio Attanasio, segretario della Cisl di Catania – è una notizia che preoccupa e che desta un forte allarme su una storica testata giornalistica del territorio siciliano. A nome della Cisl catanese, esprimo nei loro confronti la piena solidarietà di tutta l’organizzazione e ci appelliamo al senso di responsabilità dei vertici aziendali ai quali non può sfuggire la rilevanza dell’informazione libera e pluralista garantita dalla presenza del quotidiano nelle edicole e online».

«Il quotidiano La Sicilia – ha osservato la senatrice Ersilia Saverino del Partito democratico – è tra le voci più importanti e autorevoli della regione. Lo sciopero di ieri denota la crisi dell’informazione, che di riflesso impatta in quella aziendale. Alle professionalità giornalistiche e non, ai dipendenti e collaboratori del quotidiano, va la mia solidarietà. All’azienda, l’auspicio di risollevare le sorti di una realtà editoriale che non può essere lasciata sola in questo difficile passaggio generazionale». (ANSA).

I colleghi del Giornale di Sicilia

Il Comitato di redazione del Giornale di Sicilia in una nota si dichiara «vicino ai colleghi de «La Sicilia» impegnati in una dura vertenza per la salvaguardia salariale e dei livelli occupazionali di cui comprendiamo fino in fondo la portata».

«Non corrispondere gli stipendi ai redattori e i corrispettivi ai collaboratori – si legge nel comunicato – è una grave violazione del rapporto di fiducia fra la redazione e la proprietà. Pur comprendendo le difficoltà del settore, non si può però scaricare sui lavoratori il peso della crisi. I colleghi del giornale di Catania hanno già subito pesanti tagli della retribuzione per venire incontro alle esigenze dell’editore». Per il Cdr del Giornale di Sicilia «è arrivato il momento che la società si presenti con un piano di sviluppo credibile e dica chiaramente su quali basi intenda andare avanti mettendo in equilibrio i conti e la stabilità delle famiglie».

La nota dell’azienda

Prendiamo atto della nota del sindacato riguardante l’attuale situazione dei giornalisti del quotidiano La Sicilia e il loro sciopero nella giornata di sabato a causa dei ritardi nel pagamento degli stipendi di maggio e giugno». Lo afferma, in una nota, la Domenico Sanfilippo Editore Società per Azioni, sottolineando che «l’attuale situazione finanziaria dovuta alla continua crisi dell’editoria impone a tutto il settore – e quindi anche alla Dse – di operare necessari cambiamenti affinché si possano mantenere tutti gli impegni presi con i lavoratori».

«Riteniamo fondamentale – aggiunge la Dse – proseguire sulla strada del dialogo fra le parti al fine di discutere in modo concreto e approfondito della situazione attuale e delle prospettive future tenendo presente che non è più sostenibile il peso di ulteriori pesanti risultati economici negativi ai quali la società che edita La Sicilia ha sempre fatto fronte apportando i capitali necessari. Un confronto costruttivo è indispensabile per trovare soluzioni reali e durature a questa vertenza evitando altri ritardi e assicurare la qualità e l’integrità dell’informazione che il quotidiano La Sicilia offre da sempre ai suoi lettori».

«Inoltre – prosegue la nota – sottolineiamo la nostra massima attenzione all’importanza di sviluppare un nuovo piano editoriale ancora più moderno, in linea con le esigenze dei nostri lettori, che discenda da un chiaro piano industriale che delinei progetti concreti e assegni risorse sufficienti e sostenibili per il futuro della testata. Questo permetterà di rassicurare i giornalisti, i poligrafici e i collaboratori, il cui lavoro è prezioso, sulle prospettive della loro occupazione e del loro impegno, garantendo una presenza stabile e sostenibile del giornale».

La Dse «ringrazia i vertici sindacali» che, osserva la società, «ci hanno dimostrato la volontà di incontrarsi e partecipare al confronto con l’obiettivo di raggiungere un accordo soddisfacente per tutte le parti coinvolte e siamo pienamente disponibili a organizzare un incontro per discutere di questa importante questione e trovare soluzioni concrete». “La libertà di stampa e il lavoro dei giornalisti – chiosa la Dse – sono fondamentali per una società democratica e crediamo nell’impegno di Assostampa a tutela dei diritti dei lavoratori e della qualità dell’informazione giornalistica».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA