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Le “messe nere” o la bravata di un balordo: è giallo sul furto delle ostie dall’oratorio Giovanni Paolo II
La scoperta ha lasciato «profondamente addolorate» le suore della congregazione Figlie di Maria Ausiliatrice che gestiscono la struttura di Librino da ormai 20 anni
Si è introdotto a tarda sera all’interno dell’oratorio. Poi ha raggiunto la piccola cappella e dal tabernacolo ha portato via le ostie consacrate. È successo la sera del 25 aprile nell’oratorio San Giovanni Paolo II di viale Grimaldi (in foto), tra i quartieri di Librino e San Giorgio.
La scoperta
La scoperta di quanto avvenuto, la mattina successiva, ha lasciato «profondamente addolorate» le suore della congregazione Figlie di Maria Ausiliatrice che gestiscono la struttura comunale da ormai 20 anni. Come spiega la direttrice dell’oratorio, suor Antonella Allegra «l’autore è stato un giovane, e lo sappiamo perché lo abbiamo visto dalle telecamere. Non sappiamo individuare chi sia, perché dalle immagini il volto non si distingue. Ma abbiamo fatto la denuncia e attendiamo che le forze dell’ordine procedano a individuarlo».
Qual è la spiegazione?
La direttrice non si dà però una spiegazione al gesto: «Non so immaginare per quale scopo possano essere usate», afferma, mentre il pensiero va all’uso in riti esoterici se non nelle cosiddette “messe sataniche”. «Quel che rende tutto ancor più increscioso e doloroso – prosegue suor Antonella – è che ha rubato nella nostra piccola cappella, dal tabernacolo dove viene custodito Gesù e l’Eucaristia: è il centro del nostro oratorio. Per noi è come rubare il cuore della nostra missione a servizio della gente e soprattutto dei più bisognosi».
Le reazioni
Sui social la notizia del furto è stata data dalla stessa pagina Facebook dell’oratorio. Decine di fedeli della zona di San Giorgio hanno espresso la ferma condanna del gesto e la propria solidarietà alla comunità, e le suore hanno anche rivolto un messaggio al ladro: «Facciamo un appello al giovane che ha fatto questo gesto, di riconsegnare le ostie custodite nel tabernacolo, anche lasciandole in una busta davanti al cancello». Un appello rimasto inascoltato, come conferma suor Antonella.
Nei giorni scorsi l’oratorio era tornato al centro delle cronache per via di un possibile finanziamento – poi finito in un nulla di fatto – per ristrutturare i locali. «Non sappiamo come mai non sia andato a buon fine, noi siamo solo qui come ospiti in comodato d’uso dal Comune. Ma – conclude suor Antonella – non smetteremo di portare avanti il centro aggregativo per il bene del quartiere in nessun caso».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA