Notizie Locali


SEZIONI
Catania 23°

CATANIA

Le tre zone dello spaccio: le richieste di pena del pg NOMI

Il processo d'appello scaturito dal blitz antidroga La Cosa.

Di Laura Distefano |

È arrivato al giro di boa il processo d’appello figlio dell’inchiesta La Cosa che nel 2022 fece chiudere bottega a tre zone di spaccio tra Catania e Francofonte, nel siracusano. Il pg Antonio Nicastro ha chiesto 5 conferme delle pene emesse dal gup, una riforma della sentenza di primo grado e un’assoluzione.Nuccio Miano, detto piripicchio, cercò di depistare le indagini usando la parola «cosa» invece di cocaina. Ma la strategia non gli servì molto perché i carabinieri riuscirono lo stesso a capire che il cane sciolto (protagonista anche della rissa con sparatoria alla Vecchia Dogana dell’anno scorso) dei Cappello stava discutendo di affari di droga. Sebastiano Castiglia avrebbe retto le file nella cittadina della provincia aretusea, al “Pigno” avrebbe governato Miano, mentre Saro ‘u biondo Ragonese avrebbe tenuto il controllo (con Maurizio Girone) nella Fossa dei Leoni, così chiamato il viale Grimaldi 10 a Librino.

Le richieste di pena

Il pg Antonio Nicastro ha chiesto la conferma della condanna di primo grado per Ragonese (20 anni), Federico Silicato (11 anni), Salvatore Musumeci (7 anni), Miano (5 anni), Girone (10 anni), e Castiglia (8 anni). Inoltre il sostituto procuratore generale ha chiesto di riformare la pena di Gaetano Spadaro a 1 anno e 6 mesi e 1.200 euro di multa. Per il pg l’imputato infatti avrebbe una posizione subalterna rispetto a Castiglia nella gestione del traffico di stupefacenti. Infine Nicastro ha chiesto l’assoluzione per Alfredo Blancato (condannato in primo grado a 4 anni e otto mesi). Per il pg ha ragione la difesa quando evidenzia che non vi è certezza sul fatto che l’imputato abbia messo a disposizione del cognato Miano l’appartamento come base logistica necessaria per l’attività di spaccio ed evidenzia l’esito negativo della perquisizione domiciliare effettuata il 23 marzo 2018.

Le ammissioni

Va evidenziato che nel corso del processo di primo grado Ragonese «ha reso ampia ammissione degli addebiti». Anche Miano ha «confessato», ma in appello. Il turno della difesa è stato programmato per il prossimo 21 settembre.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA