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“Maglie” più larghe per Medicina e fondi del Pnrr, che cosa ha detto il ministro Bernini a Catania

Inaugurazione del 588° anno accademico. Il presidente Schifani:  «Saperi e ricerca sono le chiavi per lo sviluppo della nostra Isola»

Di Redazione |

Entro il mese di aprile si deciderà di ampliare il margine di ingresso a Medicina. Lo ha annunciato il ministro dell’università e della ricerca Anna Maria Bernini alla cerimonia di inaugurazione oggi a Catania del 588/o anno accademico dell’Università. Anna Maria Bernini ha fatto ingresso in sala nel solenne corteo d’inizio accompagnata dal rettore etneo Francesco Priolo 

«Sarà allargato non solo il margine di ingresso – ha detto – ma anche il collo di bottiglia delle specializzazioni. Ma teniamo presente che i nuovi iscritti saranno medici tra 7-8 anni. E dobbiamo anche ragionare anche in una prospettiva di mercato». Il ministro ha sottolineato che la formazione terrà conto infatti dei nuovi percorsi e delle nuove specializzazioni come l’ingegneria biomedica e la robotica». 

Quanto alla programmazione universitaria, Bernini ha detto che si sta operando per «stabilizzare le cose buone fatte con il Pnrr». L’attenzione è rivolta alla qualità degli investimenti e alla eliminazione delle «complessità burocratiche» che ostacolano il percorso di crescita. Sarà inoltre valorizzata la ricerca per favorire il ritorno dei ricercatori che si sono trasferiti all’estero. «Dobbiamo essere in grado – ha concluso – di offrire un sistema paese accogliente».

«Il ministero ha investito 130 milioni su questo polo d’eccellenza di Catania che, direi, è un esempio virtuoso di come devono essere gli eco sistemi dell’innovazione perché comprende gli enti locali, l’università, gli enti di ricerca con piani strategici sulla mini e nano elettronica e anche e soprattutto si vada con il collegamento con le imprese» ha aggiunto il ministro Bernini, «Per fare funzionare questi straordinari modelli di innovazione – aggiunge infine il ministro Bernini- è necessario innervarli, innestarlo in un percorso e in un habitat imprenditoriale amichevole».

«I giovani siciliani sono una delle priorità dell’azione del mio governo. Saperi e ricerca sono le chiavi per lo sviluppo della nostra Isola, creare le condizioni per offrire ai nostri studenti formazione di elevata qualità e occasioni di lavoro in Sicilia sono presupposti essenziali per guardare al futuro con ottimismo» ha sottolineato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani  «Con i rettori degli atenei siciliani – prosegue Schifani – abbiamo avviato un percorso per consolidare la sinergia istituzionale. Il mio governo punta a rafforzare le misure per il diritto allo studio, a cominciare dalla creazione di residenze studentesche e dall’aumento delle borse di specializzazione, soprattutto nell’area medica, come abbiamo fatto con la legge di stabilità appena approvata. In più, è necessario mettere al servizio dell’Isola le competenze tecniche delle Università per sfruttare al massimo le risorse del Pnrr e gli altri fondi europei. Con il governo nazionale, oggi rappresentato dal ministro Bernini, sappiamo di potere avviare un cammino condiviso affinché la Sicilia e le sue prestigiose istituzioni accademiche siano sempre più attrattive nei confronti degli studenti siciliani, italiani e stranieri, diventando punto di riferimento nel bacino del Mediterraneo». 

 «L'Università di Catania – conclude il governatore – opera in una delle aree economicamente più avanzate della Sicilia e deve, sempre più, essere la piattaforma di formazione delle competenze necessarie ad accompagnare i processi di innovazione tecnologica e le nuove sfide produttive. La Regione è al suo fianco anche attraverso le iniziative per la realizzazione di nuove strutture per la residenzialità studentesca e per la didattica, già avviate assieme all’Ateneo e all’Ente regionale per il diritto allo studio».

IL RETTORE PRIOLO. Forte ripresa dopo la fase della pandemia e tanti progetti. È il profilo dell’università di Catania tracciato dal rettore Francesco Priolo alla cerimonia di apertura del 558mo anno accademico alla quale è intervenuto anche il ministro Anna Maria Bernini. Il più antico ateneo siciliano rivendica prima di tutto una proiezione internazionale. «Accoglie – ha sottolineato Priolo – dottorandi da circa 20 differenti Paesi e da ben quattro continenti: una presenza importante ed elemento di arricchimento culturale e scientifico, ma anche la base di nuove e sempre più fruttuose azioni di networking». In linea con il motto dell’ateneo: «Ovunque da qui».  Il punto fondamentale della programmazione dell’università catanese è la ricerca. E per questo è presente in venti progetti finanziati di diretta emanazione del Pnrr e ha ottenuto oltre 120 milioni di euro di finanziamento. Nella lista delle molte iniziative in cui UniCt è coinvolta si ritrovano, fra l’altro, tre centri nazionali per la ricerca su cinque, 8 su 14 partenariati, due ecosistemi dell’innovazione al sud, il progetto Just Smart, tre progetti sulla sanità del ministero della Salute. UniCt partecipa ancora al progetto dell’ecosistema dell’innovazione «Samothrace» con 28 partner per tecnologie abilitanti della micro e nano elettronica.  L’ateneo punta molto sui giovani, ha sottolineato ancora il rettore, con il progetto «Oui – Ovunque da qui» descritto come una sfida di crescita: «Uno dei dati più drammatici delle periodiche rilevazioni Ocse è quello dei laureati. Nella popolazione fra i 30 e i 34 anni rappresentano solo il 27 per cento, a fronte, per la stessa fascia di età, di una media europea del 40 per cento». Nella fase della ripresa dopo il Covid, l’università di Catania ha ridisegnato la propria struttura con un piano straordinario per l’edilizia. Il dato più rilevante citato dal rettore è legato ai fondi: circa 170 milioni di euro, in buona parte ottenuti attraverso vari bandi. Il piano interessa anche la sede storica di Siracusa. 

La cerimonia è stata dedicata ai dottori di ricerca: centinaia di docenti, ricercatori, studenti insieme con autorità e rettori di vari atenei hanno preso parte alla Cerimonia nell’aula magna "Santo Mazzarino" del Monastero dei Benedettini. . La manifestazione è stata un’occasione per celebrare i dottorati di ricerca nel 40esimo anniversario della loro attivazione: presente una rappresentanza che ha appena concluso il 34° ciclo di studi e ricevuto il diploma.

Contestualmente è stato conferito il dottorato di ricerca honoris causa in Fisica al professore Massimo Inguscio, docente emerito dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei. All’inaugurazione, condotta dalla speaker, la studentessa Chiara Seminara, hanno preso parte anche il presidente della Crui (conferenza dei rettori italiani) e rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea, il direttore generale dell’Università di Catania Giovanni La Via, la dottoranda Diana Arsalani e il presidente della Consulta degli studenti Anas Jaadar. Ad intervallare i momenti dell’evento, alcuni brani musicali eseguiti dal Coro dell’Università di Catania. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA