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Mons. Luigi Renna arcivescovo di Catania, ora è ufficiale: «La questione morale non è ancora finita»

Ha 56 anni ed arriva dalla Puglia il successore di mons. Gristina scelto da Papa Francesco

Di Redazione |

Ora è ufficiale. Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catania presentata per raggiunti limiti di età da mons.. Salvatore Gristina e ha quindi nominato come successore mons. Luigi Renna, 56 anni, trasferendolo dalla Sede vescovile di Cerignola-Ascoli Satriano (Foggia).

La conferma è arrivata dal Bollettino della Sala stampa vaticana. All’interno della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Renna, nato il 23 gennaio 1966 a Corato (Bari), è presidente della Commissione per i problemi sociali, del lavoro, della giustizia e della pace.

«Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa che è in Catania – ha scritto monsignor Renna sul sito dell’arcidiocesi etnea – pur non conoscendo ancora i vostri volti, fiducioso nel Signore che ci fa camminare alla Luce del Suo Vangelo, mi rivolgo a voi già chiamandovi fratelli e sorelle. Non si sentano esclusi da questo saluto coloro che non hanno la nostra stessa fede in Gesù Cristo o appartengono ad altre Chiese: li sento compagni di cammino, e sono desideroso di cercare sempre ciò che mi unisce a loro. Il mio primo affettuoso saluto – aggiunge – va a te, caro fratello Arcivescovo Salvatore: ti ho sentito telefonicamente in un mattino carico di Luce, il giorno dell’Epifania, e hai subito messo a suo agio questo giovane pastore che chiama per la prima volta un suo fratello maggiore. Cara Eccellenza, caro don Salvatore, ci attende un cammino di comunione che sarà il più bell'annuncio di quello che è capace di «fare» il Vangelo nella vita degli uomini! Non sono mai stato a Catania – sottolinea l’arcivescovo metropolita – e mi sento come Abramo che lascia la sua terra per andare verso un luogo totalmente inesplorato- tranne che per le tante letture degli scrittori siciliani che mi hanno affascinato fin dagli anni del liceo – nel quale il Signore lo precede e gli prepara il cammino con un popolo di fratelli e sorelle».

Mons. Renna rivolge diversi saluti nella sua lunga missiva, e uno «caro a ciascuno» di coloro che sono «considerati “ultimi" secondo logiche umane, ma che nel Regno di Dio che avanza lentamente nella storia siete i primi: voi poveri, voi uomini e donne che approdate dall’Africa sulle coste della Sicilia, voi che siete in carcere, soprattutto se siete giovani che si sono visti rubare il tesoro della loro età; voi anziani che forse vi sentite ai margini in un mondo così frenetico. Un pensiero fraterno – aggiunge ancora – a chi ha perso una persona cara per covid: vi sento molto vicini per aver vissuto la stessa esperienza di un distacco in cui non abbiamo potuto regalarci gesti di affetto: la fede vi sostenga! C'è spazio per ciascuno di voi nella mia “sarcina” di vescovo! E' un bel tempo questo per essere cristiani – afferma mons. Renna – nonostante le sofferenze della pandemia, i lutti e gli sconvolgimenti che tutti abbiamo vissuto e che continuano, stiamo sperimentando la bellezza di camminare insieme: papa Francesco, a cui va il mio grazie per la fiducia ancora una volta accordatami, ci indica una strada che vogliamo continuare a percorrere, quella di chi si sente fratello di tutti, sulla stessa barca agitata dai marosi, e che vive la stagione stupenda del cammino sinodale, impegno primario nei prossimi anni. Sia questo saluto rivolto a tutti il mio primo segno di affetto e di sinodalità. Maria Madre della Chiesa e san Giuseppe, la martire Agata con la sua testimonianza che ci sollecita a scoprire come essere testimoni nel nostro tempo, ci accompagnino con la loro intercessione: vi sto affidando da tempo a loro e voi fate altrettanto per me. Lo Spirito Santo ci guida e ci precede, per costruire e abitare con i fratelli tende ospitali e fare dei nostri cuori dei limpidi altari. Un abbraccio e la mia benedizione! Poiché è tristemente vero che la "questione morale» non è ancora finita nella nostra Repubblica, sappiate che nella Chiesa etnea troverete ancora chi è disposto a fare rete per cammini virtuosi, che rendano il nostro Paese degno di quella Costituzione così armoniosa e bella che anche uomini nati in Sicilia hanno contribuito a pensare, e molti altri hanno contribuito far fruttificare con il loro sangue. Saluto con rispetto e cordialità – scrive mons. Renna – voi, uomini e donne del bene comune, organizzatori della speranza, architetti della pace e della giustizia: Prefetto, Magistrati, Sindaci, Amministratori e Consiglieri, uomini e donne delle Forze dell’ordine e voi che nei Sindacati siete le sentinelle della giustizia sociale. La terra di Sicilia, come la mia Puglia, ha avuto tante ferite inferte dalla illegalità che ha seminato povertà e morte, ma è anche terra di uomini e donne tenaci e capaci di versare persino il sangue – sono loro gli autentici continuatori della santità della Martire Agata!- per la giustizia, la legalità, il futuro dell’Isola».

«Il mio pensiero grato – sottolinea inoltre mons. Renna – va a coloro che operano nel mondo della Sanità e che stanno facendo tanto per affermare che la scienza, alleata della fede e della responsabilità, può farci uscire da questo tunnel che fa strage ancora nel nostro Paese e in quelli che non possono permettersi un vaccino, un ospedale, un’ambulanza. Coraggio e buon lavoro!».

«Accogliamo con grande gioia e un solenne abbraccio il nuovo pastore dell’Arcidiocesi di Catania mons. Luigi Renna. A lui vanno i più sentiti auguri e le congratulazioni per il nuovo ruolo di arcivescovo metropolita che svolgerà con particolare entusiasmo insieme a tutto il clero diocesano e nel dialogo cooperante con gli organi istituzionali, per promuovere e incoraggiare occasioni di crescita sociale nel territorio». Lo afferma il sindaco del capoluogo etneo, Salvo Pogliese. "Siamo certi – aggiunge il primo cittadino – che mons. Renna che ha già dimostrato spiccata attenzione verso i giovani e problemi della società contemporanea, presiedendo la Commissione per i problemi sociali e del lavoro nella Conferenza episcopale italiana, si lascerà conquistare dal grande cuore di Catania, che vive con insuperabile passione la fede in Cristo e la devozione alla Santa Patrona Agata, protettrice della città. Le parole piene di speranza e fervore contenute nella lettera apostolica che ha ufficializzato la sua nomina ad arcivescovo di Catania – sottolinea Pogliese – hanno già lasciato una traccia di benevolenza e affetto tra il popolo catanese, soprattutto tra i tanti Ultimi che cercano il conforto dell’accoglienza umana e della Misericordia Divina, a maggiore ragione in questo difficile tempo di pandemia. Una nuova energia per la Chiesa che contribuirà all’azione di sostegno soprattutto alle fasce più deboli della popolazione gravata dalle ferite del Virus, rinnovando il profondo segno lasciato tra i fedeli da mons. Salvatore Gristina. A quest’ultimo esprimiamo sincera gratitudine per avere servito per 20 anni la nostra città, la nostra provincia, la comunità cattolica. Un ruolo che l'arcivescovo uscente – chiosa il sindaco Pogliese – ha svolto con grande garbo in sintonia alle oltre 150 parrocchie della diocesi, con esplicita propensione al confronto per la crescita collettiva, condividendo la vicinanza alla città di Catania e ai paesi etnei nei momenti belli e in quelli brutti».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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