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I BANDI

Catania Smart City, in rampa di lancio 5 progetti per cambiare il volto della città

Il commissario Portoghese:  «Puntiamo sulle infrastrutture per offrire sicurezza e vivibilità»

Di Maria Elena Quaiotti  |

Sono cinque i bandi del Mims (Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibili) per la “smart city” a cui Catania strizza l'occhiolino e sono quelli per la strutturazione tecnologica delle dorsali cittadine, in particolare per le tratte da piazza Europa a piazza dei Martiri (9,57 milioni previsti); da piazza Europa al parcheggio scambiatore Acicastello (20 milioni); da aeroporto Faro Biscari a via Acquicella Porto (1,79 milioni); dalla Cittadella e circonvallazione all’asse dei viali con nodo su Monte Po (7,5 milioni) e da piazza dei Martiri al Faro Biscari (20 milioni). Si tratta dell'adeguamento delle infrastrutture, mobilità “smart road”, autobus a guida autonoma, hot spot per smart city, potenziamento delle reti ciclabili e “cordone verde”. 

I soldi del ministero per la fattibilità tecnico economica di tali progetti, 1,8 milioni di euro, sono già nelle casse del Comune, che entro gennaio-febbraio prossimi dovrà bandire. Un esempio “in piccolo” di smart city? Il waterfront, dove verrà realizzata la nuova Cittadella giudiziaria. 

L'obbiettivo del commissario straordinario del Comune, Federico Portoghese, è chiaro: «Non solo i bandi per la “smart city” si faranno in tempo, noi puntiamo a sbloccare tutte le opere possibili, velocizzare i progetti in corso, aprire i cantieri». Perché sono tante le opere che, pur sotto una guida politica, sono in realtà rimaste ferme o in stallo, e visto che si tratta di utilizzare fondi europei, non solo il Pnrr, ma comunque a scadenza, è inaccettabile.

«Il lavoro è tanto – prosegue il commissario – i dirigenti del Comune (il cui contratto è stato appena prorogato di due anni, ndr) stanno operando bene. Non possiamo non puntare sulle infrastrutture per migliorare la città, adeguarla non solo al presente ma pure al futuro, in termini di vivibilità e sicurezza. E non c'è tempo da perdere». 

Le progettazioni redatte con personale interno al Comune per lo sviluppo della città ora appare più chiaro: «Abbiamo tenuto conto di tutti i piani passati, anche decisi da altre amministrazioni comunali, e quelli previsti integrandoli con altri “nuovi” piani, nel modo più omogeneo possibile. Il principio è questo – precisa Biagio Bisignani, direttore Urbanistica – Il punto cardine non poteva non essere l’espansione della metropolitana, che non si fermerà alla città, ma raggiungerà l'aeroporto oltre ai paesi pedemontani a est e a ovest. Sono state considerate la permeabilità spaziale tra i flussi territoriali, turistici, lavorativi, pedonali, si sta dando attenzione alle stazioni metropolitane, non ultime quelle di prossima apertura a Fontana e Monte Po. Ci sono i piani urbani integrati (Pui), che abbiamo chiamato la “sintesi fra margini urbani”, in realtà pensati oltre sette mesi fa, ma sempre sulla scorta del principio del concetto di integrazione di diversi piani di mobilità, in previsione integrata. Con i Pui si punta a riqualificare zone come San Berillo e corso dei Martiri, Librino, Monte Po e Ognina. È vero, il Comune di Catania non ha ancora un Pug (piano urbanistico generale), ma va sottolineato che non stiamo lavorando per “spot”, stiamo cercando di rendere omogenee tutte le scelte fatte finora e che verranno dopo».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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