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L'INTERVISTA

Catania sporca e invivibile rischia di trovare un nuovo aumento della Tari nella calza della Befana

Il sindaco Pogliese: «Avevamo promesso di abbassare la tassa sui rifiuti, ma non ci siamo riusciti. Ora mi auguro che si possa evitare un nuovo rincaro, ma...»

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Sindaco Pogliese, dopo un annus horribilis cosa ci riserva la calza della Befana, un nuovo  aumento della Tari?

«Noi stiamo facendo il possibile per evitare qualsiasi altra tassazione».

Due anni fa, durante l’approvazione in Consiglio dell’ultimo aumento Tari, avevate, però,  preso l’impegno di diminuirla in pochi anni…

 «Sì, è vero,  nel gennaio del 2019 avevamo preso quell’impegno. Poi c’è stata la pandemia e altri nodi e non abbiamo ancora mantenuto la promessa. Ma posso dire che il percorso avviato per individuare chi non paga la Tari sta avendo ottimi risultati. Inoltre la differenziata, dall’inizio del nuovo sistema porta a porta, dal primo novembre, sta  registrando buoni numeri in percentuale. Oggi siamo a una differenziata al 17%  dal 10% di partenza. Questi dati sono incoraggianti e va detto che meno rifiuti si portano in discarica meno il Comune paga e di conseguenza pagheranno i cittadini».

Ma il prossimo anno si rischia o no un aumento?

«Noi ci auguriamo di no, ma il problema vero è quello delle discariche sature e il rischio dell’esportazione dei rifiuti. per questo la Regione ha stanziato 40mln per evitare questo scenario. E poi c’è il tema dei termovalorizzatori che io condivido. Il governo Musumeci ha avviato l’iter, ma ci vorranno anni prima della loro realizzazione».

Sul nodo del risanamento i parametri sono ancora rispettati? Si procede secondo la linea tracciata?

«Assolutamente sì. Andiamo avanti coerentemente e abbiamo eliminato tutte le entrate virtuali e tutte le incongruenze, oltre ad aver eliminato ogni spreco. I bilancio è  in equlibrio e questo grazie al vicesindaco Roberto Bonaccorsi che è una garanzia assoluta. Sul fronte delle entrate vorrei ricordare che in questi giorni abbiamo incassato un milione di euro dal governo per il turismo croceristico. Lo utilizzeremo insieme al tesoretto della tassa di soggiorno, che ammonta a circa 2,5 milioni, per continuare quella politica di abbellimento dei nostri monumenti e per l’arredo urbano».

Catania, nonostante gli sforzi, resta però agli ultimi posti per qualità della vita e vivibilità, è sempre sporca e ci sono anche aree del centro nel degrado come il vecchio S, Berillo e Corso Martiri. Il risanamento  ancora non si vede e poi c’è il nodo del parcheggio, con la gara bocciata dal Tar…

«Vorrei ricordare che il risanamento di corso Martiri è una iniziativa privata. Per quanto riguarda il parcheggio posso dire che il 4 gennaio in conferenza de servizi verrà approvato il nuovo bando d gara rimodulato secondo quelle criticità evidenziate dal  Tar. Entro il 15 gennaio contiamo di inviarlo all’Urega e di pubblicarlo entro il 31 gennaio. Stiamo accelerando in modo di avere le offerte entro il 28 febbraio  e l’aggiudicazione entro marzo aprile. Sul fronte della qualità della via e degli ultimi posti in cui si trova Catania voglio aggiungere che le classifiche sono frutto di alcuni indicatori, imputabili sia all’amministrazione, ma anche ad altre responsabilità. Per fare un esempio sulla mobilità stiamo facendo un lavoro enorme con Fce e Amts che avrà risultati importanti. E come non ricordare i 317 milioni del Pnrr per il completamento della metro sino a Paternò?».

Peccato che in decenni nessuno abbia mai portato avanti una linea per i paesi dell’hinterland…

«Ne abbiamo sempre parlato, ma servono centinaia di milioni..».

Per quanto riguarda il rischio alluvioni avete già avviato opere e  lavori per contenere il più possibile il deflusso delle acque?

«Ci sono i finanziamenti per i progetti del collettore B, del canale Buttaceto e il torrente Forcile. Per quanto riguarda il canale di cintura, invaso in alcuni tratti dalle radici degli alberi ,si sta provvedendo. Ma il nodo più grande è il mancato allacciamento al canale di gronda delle reti dei Comuni a nord di Catania. So però che colleghi sindaci non hanno un euro in bilancio… Ma la la morfologia del territorio, quando si registrano precipitazioni in poche ore pari a 600mm, non è in grado di  contenere le acque…».

Per evitare l’allagamento di piazza Borsellino avete avviato una interlocuzione con la Capitaneria e l’Autorità portuale?

«Si sta vedendo cosa fare per le paratie dei cancelli laterali del porto. Ma non sta lì il problema. Sta a monte. Noi abbiamo comunque fatto  la pulizia capillare di tutti i tombini».

Avete i risultati dell’indagine interna dell’assessorato Lavori pubblici sulle opere realizzate di fronte al Garibaldi Nesima?

«Ancora no».

Sul piano politico scontro sanato con la Lega?

«Assolutamente sì. C’è stato un lavoro di confronto con il segretario regionale Minardo e sotto questo aspetto ritengono che ricomporremo la vicenda e troveremo la soluzione».

Ancora è prematuro, ma lei intende ricandidarsi a sindaco?

«Intendo puntare a un secondo mandato, come ho sempre detto  quando feci la scelta d’amore per la  mia  città».

Bisognerà capire come finirà la sua vicenda giudiziaria…

«Ci mancherebbe…».

Senta sindaco, da 15 anni si parla del nuovo museo civico nel monastero dei Crociferi e da 8 del museo egizio. Allora nel 2022 apriranno?

«Sì, entro la fine della consiliatura…».

Paradossale che per inaugurare solo un museo ci vogliano 15 anni…

«Io posso rispondere per i miei tre anni di amministrazione. La verità vera  è che in Comune abbiamo due ingegneri, due architetti e 20 geometri…C’è l’ing. Marra che è Rup di innumerevoli opere. Abbiamo fatto un bando per assumere 70 professionisti. Sarà una svolta…».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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