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Catania, mafioso esce dal carcere e tenta di dare fuoco alla ex compagna che lo aveva lasciato

Di nuovo in cella un 48enne del clan Santapaola accusato del tentato omicidio di una 47enne e di minacce nei confronti del figlio di 21 anni che aveva difeso la madre

Di Redazione |

Esce dal carcere dopo il suo arresto nell’operazione antimafia Fiori Bianchi come esponente del clan Santapaola e non accettando la decisione della compagna di interrompere la loro relazione sentimentale ha completamente perso la testa arrivando persino a tentare di dare fuoco alla donna e di minacciare di morte il figlio 21enne.

I carabinieri hanno però posto fine al calvario della donna di 47 anni e dei due ragazzi di 19 e 21 anni, arrestando su delega della Procura di Catania e su ordine del gip del Tribunale etneo un 48 enne con l’accusa di tentato omicidio, tentato danneggiamento ed atti persecutori. L’uomo si trova ora di nuovo in carcere e la misura è stata eseguita dai militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Gravina di Catania.

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce sulla condotta dell’uomo, pluripregiudicato ed organicamente inserito in una famiglia mafiosa.

L’uomo, dopo la sua scarcerazione avvenuta nell’aprile del 2018, non aveva accettato la decisione della compagna di interrompere la loro relazione sentimentale. Quest’ultima era diventata vittima dell’ira dell’uomo poiché timorosa, in caso di sua reazione, di probabili ripercussioni sui loro due figli di 19 e 21 anni e, in particolare, su quest’ultimo che si era apertamente schierato in difesa della madre.

Un crescendo di violenze culminate nell’aggressione fisica subita dalla donna lo scorso primo luglio, allorché l’uomo l’ha aggredita picchiandola. Poi, la sera del 2 luglio la donna, scesa in strada per depositare il sacchetto dell’immondizia, aveva visto l’ex convivente che con una bottiglia nelle mani stava cospargendo di liquido infiammabile la sua autovettura e lo scooter del figlio. La donna gridò per attirare l’attenzione dei vicini ma l’esagitato aveva cosparso anche lei di liquido infiammabile minacciandola di morte insieme al figlio «… dov’è quel pezzo di …? Dov’è quel bastardo che gli devo dare fuoco? Ti do fuoco!!! …» quindi ha tentato di appiccare le fiamme con un accendino che, solo per un provvidenziale malfunzionamento, aveva impedito il verificarsi di una tragedia. Stavolta però la donna e il figlio hanno deciso di denunciare ai Carabinieri di Gravina e l’energumeno è finito in cella.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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