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Controlli più blandi agli ambulanti in cambio di sotegno elettorale: condannato ex sindaco di Acireale

Un anno e 4 mesi a Roberto Barbagallo accusato di tentata induzione indebita

Di Redazione |

La terza sezione penale del Tribunale di Catania ha condannato a un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, l’ex sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, per tentata induzione indebita a conclusione del processo su presunte pressioni su venditori ambulati per favorire la campagna elettorale del deputato regionale di Sicilia Futura Nicola D’Agostino, risultato sempre estraneo sia alle indagini che al procedimento.

Il Pm ne aveva chiesto la condanna a quattro anni. I giudici hanno assolto gli altri dodici imputati, compreso il luogotenente della polizia locale, Nicolò Urso, al quale, secondo la tesi dell’accusa, l’allora sindaco aveva chiesto di avviare controlli amministrativi nei confronti di due imprenditori.

L’obiettivo sarebbe stato quello di indurli ad avvicinare il sindaco per evitare la sanzione e quest’ultimo avrebbe chiesto in cambio sostegno elettorale per il suo referente politico. Assolti anche gli imputati per altri episodi emersi dalle indagini dell’operazione Sibilla della Guardia di finanza: Alessio D’Urso, Salvatore Di Stefano, Giovanni Barbagallo, Ferdinando Garilli, Anna Maria Sapienza, Eva Finocchiaro, Angelo La Spina, Salvatore Leonardi, Giuseppe Sardo, Salvatore Principato e Sebastiano Principato.

Tra le presunte irregolarità trattate nel processo anche un ampliamento del cimitero comunale di Acireale e il conferimento di incarichi professionali relativi alla riqualificazione della pista di atletica nel centro sportivo Tupparello di Acireale e nel campo di calcio di MalvagnaCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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