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Il grande cuore di Ross Pelligra accoglie un architetto catanese

Il giovane Antonio Bonanno racconta il suo incontro con il patron rossazzurro a Melbourne

Di Francesca Aglieri Rinella |

Ha lasciato Catania e la Sicilia per inseguire il suo sogno: quello della meritocrazia. Antonio Bonanno, 31 anni a giugno, è un giovane architetto. Si è trasferito in Australia e a Melbourne ha fatto fortuna.

Il suo destino ha incrociato l’entusiasmo e la passione sportiva e imprenditoriale di Ross Pelligra, presidente del Catania Ssd che lo ha assunto in una delle sue società. Sono bastati un messaggio su Linkedin e un incontro. Antonio da tre mesi lavora per la holding della famiglia Pelligra.

Negli anni, ha fatto diverse esperienze. Fin dalle scuole medie ha lavorato d’estate facendo i lavori più disparati. Non ha mai interrotto gli studi e da adolescente, il fine settimana, è riuscito a dedicarlo anche al lavoro nei ristoranti e alle gare sportive da calciatore prima e da rugbista poi in serie B con il Cus Catania Rugby. Diplomato al liceo scientifico “Galileo Galilei”, ha intrapreso il percorso che desiderava da bambino: diventare un architetto. Una passione sicuramente nata grazie al lavoro del padre Massimo che con gli zii portava avanti l’impresa edile fondata dal nonno e specializzata nella costruzione di fabbricati per l’edilizia residenziale soprattutto a Nicolosi (suo paese di origine) e nel resto della provincia etnea.

Nell’anno del diploma, Antonio sogna di andare a studiare in alcune tra le più prestigiose facoltà d’Europa, ma decide di iscriversi al corso di Ingegneria Edile-Architettura della facoltà di Catania, per via della malattia del padre che lo porta via due anni più tardi, a soli 46 anni. Nonostante fosse appena 21enne, continua l’attività del padre e mentre gli zii lavorano solo e esclusivamente in cantiere, inizia a occuparsi di tutta l’amministrazione dell’azienda. Si ritrova a fare l’imprenditore in due settori che  ama definire “circensi”: l’edilizia e la ristorazione, lo studente e il libero professionista.

Nel 2018 dismette alcune attività imprenditoriali, tra cui quella di un ristorante a Nicolosi. «Perché purtroppo – spiega Antonio – mi scontravo continuamente con alcune lungaggini che ancora persistono dalle nostre parti e limitano molto le ambizioni e le prospettive di crescita: la burocrazia, la mancanza di giustizia e l'alto percentuale di tasse. Penso che molti siciliani non meritano di vivere in una terra dove chi vale non ha premi e chi sbaglia non ha punizioni». Nell’ottobre del 2019, parte per la prima volta con la sua compagna (Chiara anche lei catanese, originaria di Bronte) in Australia e approda a Melbourne.

«Ero affascinato da un paese così nuovo e con una così alta qualità della vita – racconta l’architetto – paragonabile solo al Canada. Così come consentito dal “visto”, abbiamo trascorso quattro mesi da studenti e lavoratori nella “terra dei canguri” per conoscerla meglio e decidere se trasferisci definitivamente. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dall’ordine e dalla civiltà di questa realtà oltreoceano e soprattutto dalla positività che si respira in un paese così equo». È proprio nei mesi di permanenza in Australia che Antonio e la compagna perfezionano la lingua, lavorano sodo e viaggiano pure. E decidono di rientrare in Italia per vendere tutto e ripartire definitivamente.

A marzo, però, il Covid-19 blocca tutto. «Nonostante la pandemia non abbiamo mai distratto la nostra attenzione dall’obiettivo di trasferirci – aggiunge – ma, nell’incertezza della riapertura dei confini e della fine del Covid, non sapendo stare con le mani in mano, ho ripreso alcuni progetti in sospeso». A gennaio del 2021 nasce la primogenita, Diana, ma in Antonio continua a crescere la volontà di andare via. A giugno 2022, con il visto vacanza-lavoro fa un biglietto aereo. Destinazione Sydney solo andata, partenza il 10 ottobre. Lascia  la  figlia e la compagna (incinta del secondo figlio che nascerà a marzo) e parte alla volta dell’Australia. Con poche certezze, con tanti sogni, ma soprattutto con le competenze acquisite negli anni per potere cercare subito di farsi apprezzare come architetto. Sa, infatti, progettare con più di nove  software di progettazione Bim, modellazione 3D, foto-realismo e ha esperienze di ricerca sulla stampa 3D di pezzi unici con cui realizzare rivestimenti e facciate ventilate. A Sydney ha l’opportunità di presentarsi in alcuni studi di architettura e interior design e durante i colloqui è tangibile l’apprezzamento per il gusto e lo stile italiano. In poco più di 24 ore fa le valigie e va a  lavorare  per  una settimana per uno studio di Perth che avendo visto il curriculum vitae gli offre lavoro. Ma dopo una settimana di prova decide di volere di più. 

Nel frattempo, a Sydney, fa due colloqui e un terzo sta per arrivare quando, leggendo di un imprenditore australiano che scommette sulla Sicilia e su Catania in particolare, decide di contattarlo. Nel modo più semplice e diretto Antonio  scrive un messaggio su Linkedina Ross (Rosario) Pelligra. 

«Decisi di scrivere al presidente che ha ridato luce e speranza allo  sport catanese – confessa Antonio – soprattutto per i valori e l’umanità che dimostra nei confronti di chiunque e per le indiscusse capacità d’impresa, insomma per gli stessi motivi per cui tutti i catanesi e siciliani stanno riuscendo ad apprezzarlo». Al messaggio su Linkedin seguì una gentile risposta e un contatto con la segreteria della holding australiana con cui Antonio programma un incontro a novembre. Vola alla volta di Melbourne per incontrare il presidente l’11 novembre mattina e lo incontra con altri due collaboratori.

«Di Pelligra mi colpirono la gentilezza e l’umiltà, nonostante diriga delle attività da miliardi di dollari di fatturato all’anno. Furono loro a presentarsi con me, mi illustrarono più approfonditamente la loro attività immobiliare che opera in Oceania in Asia e in Europa. Successivamente presentai le mie competenze e i miei lavori, quando parlavo del territorio catanese il presidente teneva sempre a puntualizzare quanto apprezzasse la città di Catania e il cuore e il calore dei  catanesi. Sponsorizzava la nostra città con i suoi collaboratori come un vero siciliano amante della Sicilia».

A Ross Pelligra bastano appena 45 minuti per decidere di fargli un contratto. Di assumerlo subito per iniziare quanto prima a fare parte della compagnia e della famiglia. 

 «Mi prese in disparte e si propose di aiutarmi anche con una casa e un’auto, ma soprattutto mi chiese cosa poteva fare per portare la mia famiglia in  Australia il prima possibile. Oltre al presidente Ross, ringrazio anche i fratelli Paul, Antony e Michael imprenditori instancabili».

È ancora presto per tirare le somme della nuova avventura, ma Antonio è convinto della sua scelta. Vive e lavora  bene in un “paese meritocratico” che, di conseguenza, offre delle prospettive. Vede il suo futuro in Australia. Immagina già i suoi figli crescere e studiare lontano dalla Sicilia, da Catania che porta comunque nel cuore.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA