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Il pm Antonino Fanara lascia Catania e si insedia alla Procura Nazionale Antimafia di Roma

Il magistrato milanese porta nel pool di Roma il grande bagaglio di esperienza accumulato nelle indagini su Cosa Nostra etnea

Di Redazione |

Conosce la mafia alle falde dell’Etna meglio di tanti catanesi. Ne ha studiato le dinamiche, le collusioni, le interferenze. E per oltre dieci anni ha coordinato le indagini inerenti le Misure di Prevenzione analizzando patrimoni milionari creati coi soldi sporchi dei clan.  

Un bagaglio di conoscenze che il magistrato Antonino Fanara potrà mettere a disposizione per il suo nuovo incarico. Il pm il 24 novembre, infatti, si insedierà alla Procura Nazionale Antimafia di Roma portando nella valigia il lavoro maturato in questi tanti anni a Catania. 

Citare tutte le indagini coordinate da Fanara è impossibile. Ma ci sono quelle che rappresentano dei punti focali nel racconto della storia contemporanea del crimine organizzato. Iblis e Caronte sono le  inchieste che hanno scoperchiato lo stretto legame tra imprenditoria, politica e mafia. Catania si è rivelata ancora una volta immersa in una zona grigia, dove è difficile trovare la linea di demarcazione netta tra lecito e illecito. Fanara ha gestito la collaborazione di pentiti di altissimo profilo, come Santo La Causa (ex reggente dei Santapaola-Ercolano) che ha fornito input investigativi per smantellare pezzo per pezzo l’organigramma della mafia. Ma anche per far luce su tanti omicidi. Fanara ha quindi indagato su tutti e i due i piani che compongono Cosa nostra: quello militare e violento, quello imprenditoriale e diplomatico.

Questi sono i giorni in cui si impacchetta tutto, cercando di non dimenticare nulla. Ma senza tralasciare il lavoro in itinere. Tra processi e indagini, non mancano certo gli impegni al pm. C’è anche un po' di nostalgia. È fisiologico, come in ogni cambiamento. Fanara lavorerà, portando la sua esperienza catanese, alla Direzione Nazionale Antimafia che ha il compito di avere una lente di osservazione più ampia sul fenomeno delle mafie, cercando  connessioni sulle indagini di ogni distretto. E in questo studio analitico, provare ad anticipare – come se fosse una partita a scacchi – le mosse dei boss. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA