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L’Arcangelo Michele tra Francia e San Michele di Ganzaria: la Vandea non vuole la statua del santo

Il comune del Calatino pronto ad ospitarla

Di Martino Geraci |

La notizia ha fatto in poco tempo il giro di mezza Europa, con echi anche dalle nostre parti. Perché ripropone per l’ennesima volta lo scontro tutto ideologico tra la millenaria tradizione cristiana dell’Occidente e le correnti laiciste, che stanno conducendo il Vecchio continente verso i porti dell’apostasia, così tanto temuta prima da San Giovanni Paolo II e poi da Benedetto XVI. Il fatto che stiamo per raccontare interessa una delle regioni più cattoliche di Francia, la Vandea, in particolare la cittadina di Les Sables – d’Olonne, a cui è stato intimato di rimuovere, udite udite, una statua in bronzo di San Michele Arcangelo, risalente al XIX secolo. 

La decisione è frutto della sentenza dei giudici del Tribunale di Nantes, i quali hanno accolto una richiesta dell’associazione “Giacobina Libre Pensèe” ritenendo l’effigie dell’Arcangelo «pericolosa e discriminatoria». Nel Paese Transalpino,infatti, è vietato dal 1905, ovvero dalla separazione tra Stato e Chiesa, esporre in pubblico simboli religiosi, in nome della laicità dello Stato. La determinazione del Tribunale di Nantes è stata confermata pure dalla Corte d’Appello, ma, come riportano le cronache locali, il 97% dei cittadini di Les Sables – d’Olonne, località balneare che si affaccia sull’Oceano Atlantico, si è opposta prima con un referendum e poi sollecitando il sindaco della municipalità, Yannick Moreau, a presentare ricorso al Consiglio di Stato, affinché l’Arcangelo Michele resti al suo posto. Entro fine anno, anticipano i giornali, è previsto il pronunciamento della Corte, che scriverà l’epilogo della querelle. Ed ecco entrare in gioco il Comune di San Michele di Ganzaria. In molti si chiederanno: cosa c’entra il “paesotto” calatino con la faccenda di Les Sables-d’Olonne? La risposta è semplice: avere in comune San Michele Arcangelo come Santo Patrono.

L’Amministrazione comunale, venuta a conoscenza del caso, oltre a solidarizzare con la popolazione della cittadina francese, si è resa disponibile a “salvare”, qualora la Corte confermasse la legittimità delle sentenze precedenti, la statua de “San Michele francese”, accogliendola nel piccolo centro. «Siamo vicini – ha scritto in una lettera indirizzata al collega francesce il sindaco, Danilo Parasole – alla battaglia che sta conducendo Les Sables – d’Olonne, perché siamo rimasti molto colpiti dal caso, che in parte sentiamo anche nostra. E’ una battaglia culturale, politica e giudiziaria di resistenza, ma è doveroso evidenziare che ogni vera laicità parte dal rispetto di tutti e non può mai giungere alla discriminazione della storia e delle radici che legano un popolo. E’ solo l’incontro tra culture e religioni – conclude il primo cittadino – che rende il mondo più pacifico e solidale. Soprattutto in un momento così delicato per l’Occidente». In attesa di conoscere le sorti del “San Michele francese”, il Comune di San Michele avanzerà nelle prossime settimane una proposta di gemellaggio a Les Sables – d’Olonne in nome delle radici cristiane.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA