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Rifiuti, a cinque mesi da rogo resta fermo in parte l’impianto di Kalat Impiant

Disagi per la popolazione, danno ambientale e perdita secca di reddito per i 38 lavoratori che si trovano da mesi in cassa integrazione a rotazione

Di Redazione |

Dopo 5 mesi dall’incendio che lo ha devastato, resta ancora fermo l’impianto di selezione della frazione secca dei rifiuti di Kalat Impiant, azienda rifiuti che serve 15 comuni nel Calatino. Ne derivano disagi per la popolazione, danno ambientale e perdita secca di reddito per i 38 lavoratori che si trovano da mesi in cassa integrazione a rotazione. Lo denunciano la Cgil Sicilia e la Camera del lavoro di Caltagirone (Catania) che, con i segretari Francesco Lucchesi e Nunzio Drago, chiedono al governo regionale un "confronto immediato" per risolvere il problema. Oggi i rappresentati della Cgil hanno incontrato l'amministratore unico dell’azienda, Vincenzo Ciffo.  

"E' emerso che Kalat impianti ha presentato alla Regione un progetto da 13 milioni di euro per la differenziata del secco, del quale non si hanno notizie – dicono le parti sociali -. L'impianto è ripartito a oggi solo per la frazione dell’umido". "Qualunque progetto – spiegano Lucchesi e Drago – ha bisogno di una lunga fase di avvio, quindi i ritardi nelle risposte da parte della Regione sono gravi e determinano pesanti ricadute sull'ambiente, sulle popolazioni, sui lavoratori interessati. Chiediamo un’accelerazione per portare a buon fine questa vicenda". COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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