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Nodo Gioeni, Stancanelli: «Fu Bianco ad abbattere il ponte»

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Allora avv. Stancanelli cos’è che per lei non va?

«Voglio fare una valutazione. Mi meraviglio come a distanza di quasi 5 anni dalla vittoria di Bianco su di me – che io ho sempre ammesso, mostrando un certo stile nel non intervenire nelle vicende amministrative – ancora oggi si fanno sondaggi, commissionati dal sindaco, sulla valutazione che i cittadini danno sulla Giunta Stancanelli piuttosto che su quella di Bianco…».

Si meraviglia di cosa?

«Che Bianco spenda dei soldi – sicuramente privati – per farsi dire quello che già 5 anni fa gli elettori gli avevano confermato: e cioè che io ho perso. E allora mi chiedo: a cosa serve fare un sondaggio in cui il 50% delle domande riguardano la mia ex amministrazione? E mi chiedo ancora: a cosa serve no gli attacchi che arrivano, uno degli ultimi dall’ing. Bosco, ma anche da personaggi che non conosco della cerchia di Bianco, come la Vanin (consigliere di Bianco, ndr.) in cui si dice che tutta la colpa è di Stancanelli?

E lei questo che ritiene un attacco come se lo spiega?

«C’è qualcosa che non funziona. Guardare all’indietro per farsi dire quello che già gli elettori gli avevano detto, secondo me è un nonsenso che nasconde una certa debolezza».

L’ing. Bosco che fu uno degli artefici col sindaco Bianco dell’abbattimento del ponte dice che la colpa di quella decisione fu sua…Per i suoi ritardi

«Questa vicenda è cosa dell’altro mondo…ma c’è un dato di fatto, e cioè che io – risulta agli atti che il vostro quotidiano ha pubblicato – ho bloccato l’abbattimento del ponte sulla base di una verifica fatta sulla staticità del cavalcavia elaborata dall’Università. Allora nella perizia si disse che si dovevano fare solo degli interventi di consolidamento del Ponte. A questo punto, dopo una accurata pianificazione, con studi sui flussi e sulle conseguenze di un abbattimento, mi sono mosso perché si reperissero i fondi necessari per il ponte…Ricordo che ci volevano circa due milioni. Per questo motivo adesso non capisco questa nuova polemica. Certo oggi rimanere, come è capitato anche a me, per ore fermi per attraversare il Gioeni fa rabbia perché allora, nelle settimane antecedenti alla decisione dell’abbattimento, decine di esperti intervennero invitando l’amministrazione Bianco a prendersi un momento di riflessione. E invece oggi che si dice? Che la responsabilità è la mia, io, che avevo deciso il contrario: cioè di mantenere il ponte. Aggiungo che l’amministrazione che si insedia ha tutto il tempo e gli elementi per valutare. Invece nel giro di 20 giorni è arrivata la delibera per l’abbattimento…».

Quindi lei vuole dire: ognuno con le proprie responsabilità?

«Ognuno si assuma le proprie responsabilità, tecniche e politiche. Legittime per carità, ma non getti adesso la palla in un campo che non ha più alcun potere decisionale: non sono io che amministro questa città….E allora torno a chiedermi….A che serve tutto questo? Sul ponte forse la verità è che il moto d’indignazione e la rivoluzione dei cittadini contro il traffico caotico causato dall’abbattimento fa pensare che sia meglio addossare le responsabilità ad altri per nascondere le proprie. Invece bisogna avere coraggio perché non è accettabile che ogni volta succeda qualcosa la colpa è sempre degli altri».

 

C’è però una lettera che l’allora suo assessore ai Ll. Pp., Arcidiacono, le spedì in cui le consigliava di riconsiderare l’abbattimento…Insomma nella sua Giunta c’erano divergenze?

«E’ una lettera interna. Ma il fatto che io abbia deciso per non abbattere il ponte la dice lunga sulla nostra intransigenza. Ora portare a giustificazione una spesa ulteriore di 2 mln 200 mila euro per il consolidamento quando oggi si spendono milioni di euro per altri interventi la dice lunga… Si sono trovati, ad esempio, i fondi per la fontana Gioeni…Si potevano trovare quelli per il ponte…».

Arriviamo alle amministrative. Lei cosa vede?

«Le elezioni diranno se Bianco, come dice il sondaggio dei 500 sarà riconfermato oppure no. Io non sarò della partita perché un sindaco sconfitto non deve ricandidarsi. Mi auguro però che si possa ricompattare un’area di centrodestra forte come avvenuto a livello regionale».

Avete già in mente un candidato?

«Al momento è prematuro. Ho letto nel “sondaggio dei 500” che il sindaco sarebbe molto più forte dell’eurodeputato Salvo Pogliese. Aspettiamo gli elettori che sono poi gli stessi che a maggioranza hanno votato per Musumeci e l’anno scorso hanno detto no al referendum costituzionale che ha visto il sindaco Bianco schierato per il “sì”.

Avv. Stancanelli dalle sue parole è come se lei senta già la vittoria in tasca…

«Ci sono segnali precisi in controtendenza rispetto al “sondaggio dei 500”…».

Alle Politiche, se il centrodestra vincerà, potremmo anche richiamarla senatore?

«Molti parlano di una mia candidatura, il che non può che farmi piacere. Ma ancora è prematuro».

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