la sentenza
Per l’on. Nicotra era voto di scambio politico mafioso e non concorso esterno: ma il reato è prescritto
Il verdetto della corte di appello di Catania nel processo bis per l'ex sindaco di Aci Catena ed ex deputato regionale
Raffaele Pippo Nicotra non sarebbe stato un concorrente esterno del clan Santapaola ma avrebbe chiuso con la famiglia catanese di Cosa nostra un patto di scambio politico- mafioso nel corso delle elezioni del 2008. Anno in cui Nicotra fu eletto sindaco di Aci Catena, ma anche in cui si svolsero le Regionali. Per il reato così riqualificato è stata emessa una sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione.
Questo il verdetto della Corte d’Appello emesso oggi pomeriggio a chiusura del procedimento bis frutto dell’annullamento di rinvio da parte della Corte di Cassazione della condanna per concorso esterno alla mafia. Condanna che era arrivata a termine del primo appello del processo frutto dell’inchiesta “Aquilia” che portò nel 2018 all’arresto del già deputato regionale. Guardando le date è facile calcolare il fatto che la prescrizione del reato era già certificata quando scattarono le manette. Un’inchiesta della Dda nata dalle dichiarazioni dell’ex reggente dei Santapaola di Aci Catena Mario Vinciguerra. A cui poi furono unite quelle di Santo La Causa, capo dell’ala militare, che confesso un incontro con Nicotra nel corso della latitanza.
Il collegio difensivo composto dal professore Giovanni Grasso, l’avvocato Leo Mercurio e l’avvocato Orazio Consolo esprime la propria soddisfazione ma non nasconde rammarico. «L’onorevole Nicotra ha subito una misura cautelare per un reato che, secondo la qualificazione giuridica che ne viene offerta oggi dalla Corte d’Appello di Catania, non avrebbe consentito l’adozione di alcuna misura, men che meno custodiale, essendo il reato prescritto già all’epoca dell’ordinanza cautelare. La difesa ha sempre ritenuto ingiusta quella misura cautelare, e oggi questa valutazione trova conferma nella decisione dei giudici di rinvio», concludono i difensori.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA