La storia
Per Salvo, 19 anni, il compleanno più bello: un cuore nuovo e il dono di una seconda vita
Il giovane catanese è stato operato all'Ismett di Palermo qualche giorno prima del suo compleanno
Rinascere. Domenica scorsa, sette giorni fa, Salvo è rinato. Nel senso fisico del termine. È una storia d’amore, di tenacia e di speranza quella che la cronista ha il privilegio di raccontare. Quando i pezzi di un puzzle alcune volte si incastrano. E si può narrare la bellezza. La cronaca della vita. Pochi giorni prima del suo compleanno, che è stato venerdì, Salvo ha ricevuto in dono un cuore. Il trapianto è stato effettuato all’Ismett di Palermo.
La diagnosi
Ma riavvolgiamo il nastro. Diciannove anni fa, il giorno di San Valentino, è nato Salvo. In una cittadina della provincia di Catania. Circa sei anni fa però è arrivata una diagnosi drammatica: il bambino aveva una patologia cardiaca. I genitori non si sono mai arresi. Salvo è un gladiatore. La sua voglia di vivere, sognare, progettare non si è mai spenta. Tre anni fa però era arrivato un verdetto senza possibilità di appello. «Salvo non ce la farà». La mamma e il papà però hanno scavalcato il muro.
Il “miracolo”
È accaduto quello che, per chi crede, descrive come un miracolo. A Salvo è stato impiantato un Vad (Ventricular Assist Device) e poi domenica è arrivata la chiamata tanto attesa: «C’è un donatore». «Ci avevano spento ogni speranza – dicono i genitori di Salvo – sono stati dei giorni assurdi ma grazie alla tenacia di alcuni medici di Catania e dello stesso Ismett siamo riusciti a arrivare qui e, oggi, nostro figlio ha potuto festeggiare il suo compleanno».«Abbiamo trovato all’Ismett delle persone straordinarie sia dal punto di vista professionale che umano. Loro sono riusciti dove altri avevano detto stop, non ci siamo mai sentiti abbandonati», aggiungono la mamma e il papà di Salvo. «Nostro figlio è riuscito a condurre questo periodo quasi normalmente», spiegano. Ora possono guardare oltre il presente. A sognare e progettare. «Per il futuro essendo un ragazzo ambizioso non possiamo che augurargli di riuscire in ciò che lui tanto desidera».
Nell’attesa del trapianto
A eseguire il delicato intervento è stato Sergio Sciacca, responsabile programma trapianto di cuore dell’Ismett: «Quello effettuato una settimana fa ha rappresentato un trapianto particolarmente importante per il nostro team non solo per la giovane età del ricevente ma anche per la storia clinica del paziente. La drammaticità della patologia si è manifestata tre anni fa con uno shock cardiogeno acuto che inizialmente è stato trattato dai colleghi catanesi con un’assistenza temporanea al circolo per mantenere i parametri vitali del paziente, questo ha consentito il trasporto in elisoccorso dal Policlinico all’Ismett di Palermo. Ci siamo resi conto immediatamente delle gravissime condizioni del paziente che non ci permettevano di traghettarlo immediatamente al trapianto, per questo motivo è stato impiantato un sistema di assistenza ventricolare sinistra a lungo termine. Grazie a questo dispositivo le condizioni del paziente sono state stabilizzate, il giovane è riuscito a recuperare il danno d’organo ed infine è stato dimesso a casa ed è riuscito a vivere una vita di ottima qualità per tre anni. Ha acquisito – aggiunge Sciacca come un papà orgoglioso – il diploma di maturità la scorsa estate. Il percorso si è concluso con l’individuazione di un donatore di cuore idoneo per il paziente con il supporto della rete trapiantologica siciliana e del centro regionale trapianti e quindi abbiamo eseguito il trapianto di cuore rimuovendo l’organo ammalato con il macchinario. Questa è una procedura chirurgica particolarmente complessa – aggiunge – visto che nei tre anni trascorsi l’organismo aveva reagito alla presenza del macchinario con lo sviluppo di tenaci aderenze.
Il trapianto
Il trapianto è andato a buon fine, il paziente si è ripreso rapidamente e ha già affrontato le tappe più critiche del post-operatorio e si trova in degenza in compagnia dei genitori», conclude Sciacca.C’è immensa gratitudine nell’anima della mamma di Salvo: «Desidero ringraziare chi crede delle donazioni – dice – nessuno ha amore più grande che donare nuova vita».Il dono del cuore è arrivato «da Napoli, dalla rete nazionale per le emergenze – spiega Giorgio Battaglia, coordinatore regionale del Centro Regionale Trapianti. «Questo ragazzo tre anni fa lo avevano dato – argomenta Battaglia – per spacciato, ma grazie a un lavoro di squadra prima è stato applicato un Vad e poi sono arrivate le condizioni per poter effettuare il trapianto all’Ismett di Palermo». Battaglia ha saputo che Salvo è «un torello scalpitante» che non vede l’ora di uscire «e giocare una partita di calcio». «Questi traguardi ci devono far capire quanto sia fondamentale dire sì alla donazione degli organi», è l’invito di Battaglia a cui si aggiunge anche l’assessore regionale alla Sanità, Daniela Faraoni: «Questa è un’occasione splendida per festeggiare la nuova vita di questo ragazzo, ma è anche una testimonianza per dimostrare come il sistema regionale dei trapianti sia uno dei fiori all’occhiello della sanità siciliana. Ne sono prova i risultati raggiunti e anche la grande generosità dei siciliani che stanno dando il proprio sì alla donazione».«Un risultato straordinario reso possibile dalla professionalità e dalla dedizione dell’equipe medica dell’Ismett e dall’efficienza dell’intera rete trapiantologica siciliana. A questo ragazzo, che festeggia non solo il suo compleanno ma anche una seconda vita, rivolgo i miei auguri più affettuosi: possa il futuro riservargli gioia e salute, circondato dall’affetto dei suoi cari», è l’augurio del governatore siciliano Renato Schifani.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA