IL WATERFRONT
Porto di Catania, il comitato Scogliera d’Armisi: «Così distruggiamo il mare per una Miami dei poveri»
Presa di posizione sul voto favorevole al nuovo Piano regolatore portuale, presentato dall’Autorità di sistema del mare di Sicilia orientale
«Una delle pagine più brutte e avvilenti della storia del consiglio comunale». Il comitato per la difesa e la fruizione della Scogliera d’Armisi di Catania definisce così il voto favorevole, venerdì sera, al nuovo Piano regolatore portuale, presentato dall’Autorità di sistema del mare di Sicilia orientale e sul quale il senato cittadino ha espresso un parere (positivo) con alcune prescrizioni, nessuna delle quali vincolante. «Il consenso su questo parere si è formato sulla base di tre tesi ripetute in modo martellante. Il Piano regolatore del porto, secondo parte della maggioranza e parte dell’opposizione, sarebbe legittimo. Questo è falso», continua il comitato.
«Associazioni di tecnici, ambientalisti, commercianti e comitati hanno dimostrato, in modo inoppugnabile, da settimane e mesi, che quel piano regolatore ha falle tecniche, formali e sostanziali, enormi; ed è in contraddizione con norme, leggi e con atti dello stesso ente, quale il parere espresso sul progetto (simile, se non sovrapponibile) della società Tood’s». Il riferimento è al porto turistico proposto dall’impresa privata alla scogliera d’Armisi, su cui la direzione Urbanistica del municipio ha espresso – al contrario di quanto fatto col Prp dell’Autorità portuale – parere negativo.
Per milionari
«Il Prp – aggiunge ancora il comitato, ripercorrendo la seduta consiliare di venerdì – sempre secondo parte della maggioranza e parte dell’opposizione, sarebbe realizzato senza danni ambientali per la città e non costituirebbe una cementificazione assurda del mare catanese. Anche questo è palesemente falso. Foci di fiumi interrati, sottopassaggi assurdi e irrealizzabili, scogliere ed ecosistemi marini di pregio sommersi da masse di metri cubi di cemento. E tutto questo per uno sviluppo che non esiste e per una “Miami dei poveri”, per un megaporto per milionari che porterà caos e devastazione, cancellando tra l’altro la storia di un bene comune prezioso, la Scogliera d’Armisi».
«Da ultimo, parte della maggioranza e parte dell’opposizione hanno ribadito che non è vero che la Scogliera d’Armisi sia il gioiello che è. Doppiamente falso. […] I rappresentanti comunali di alcuni partiti di maggioranza si sono detti “minacciati” dalle diffide e dagli appelli delle associazioni di commercianti, tecnici, ambientalisti. È come dire che si sono sentiti minacciati dal normale esercizio della democrazia: dalla partecipazione attiva, libera e responsabile di migliaia di cittadine e cittadini».
Si va al ministero
Per gli attivisti, il consiglio comunale «non vuole rappresentare la volontà della maggioranza dei cittadini». Motivo per il quale, da adesso, si cambia registro. Basta appelli alle autorità municipali, è il momento di agire contro il Piano regolatore portuale direttamente opponendosi agli atti del ministero dell’Ambiente. «Lo faremo nei tempi, le forme e i modi dovuti, senza lasciare nulla di intentato per evitare uno scempio ambientale e urbanistico che Catania non merita».
Il Piano regolatore portuale «cancella il mare», per il comitato. «Ribadiamo la nostra ferma intenzione di continuare, con tutti i soggetti interessati, l’azione a favore di una vera promozione del mare catanese come bene comune di tutte e tutti, come luogo di socialità e benessere, contro speculazioni inguardabili che renderebbero la nostra città un inferno. Proveremo a fare sentire forte e chiara la voce e la volontà delle cittadine e dei cittadini».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA