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“Questa creatura è… cosa nostra”: il manifesto in stile Casamonica, oggi la condanna a 6 anni

La Procura aveva chiesto 16 anni. Ma la pena accessoria è la sospensione della potestà genitoriale

Di Laura Distefano |

Il manifesto per il battesimo del figlio con la scritta “questa creatura meravigliosa è…Cosa nostra” è costato molto caro a Francesco Rapisarda, conosciuto come “Ciccio Ninfa”.

I 6×3 dieci anni fa furono affissi tra Macchia di Giarre, Riposto e anche nel rione San Giorgio di Catania. Il caso ricordò molto lo stile Casamonica e finì sulle pagine dei quotidiani nazionali. Oggi la prima sezione del Tribunale di Catania, presidente Maria Grazia Caserta, lo ha condannato a sei anni e otto mesi per associazione mafiosa. La richiesta della procura lo scorso novembre era stata di 16 anni.

Il Tribunale tra le pene accessorie ha condannato l’imputato alla sospensione della potestà genitoriale per tutta la durata della pena. «Avuto riguardo alla richiesta di pena che era stata di 16 anni e 10 mesi mi ritengo quantomeno parzialmente soddisfatto. A questo punto bisognerà attendere la motivazione per valutare la possibilità di proporre impugnazione”, è il commento del difensore, l’avvocato Enzo Iofrida.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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