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«Questa musica non mi piace» e parte un pestaggio selvaggio: due arresti per tentato omicidio

Le fasi del tentato omicidio di Catania riprese dalla videosorveglianza

Di Redazione |

Lo scorso 24 settembre la piazza Bovio a Catania fu teatro di un pestaggio talmente violento da mettere in pericolo la vita della vittima. Ora dopo le indagini durante un mese e mezzo la Polizia ha dato un nome e un volto agli aggressori e la Procura di Catania ha chiesto e ottenuto dal gip del Tribunale etneo la misura cautere per due persone. In carcere sono finiti Yoenir Stiven Ramos Mosquera di 28 anni e Nicol Camila Pena Sarria di 24 anni. I due sono accusati a vario titolo e in concorso tra loro, di tentato omicidio aggravato dallo stato di minorata difesa della persona offesa.

Secondo le indagini, coordinate dalla Procura di Catania ed affidate alla Squadra Mobile etnea, Ramos Mosquera, in concorso con Pena Sarria, sarebbe l’autore del tentato omicidio ai danni di un extra comunitario. Tutto è successo all’alba del 24 settembre in piazza Bovio a seguito della segnalazione dei residenti. Le dichiarazioni delle persone presenti, le immagini dei sistemi di videosorveglianza e l’analisi del traffico telefonico, hanno poi permesso di dare un nome e un volto agli aggressori. Le riprese video hanno permesso di ricostruire le fasi dell’inseguimento della vittima e del successivo allontanamento dei due autori del pestaggio, compreso il momento in cui Ramos Mosquera si cambia la canottiera aiutato da Pena Sarria. Alla base del violento pestaggio ci sarebbe un contrasto sul tipo di musica diffusa all’interno di un locale. Un pestaggio che si è concluso solo quando la vittima, una volta raggiunta , è stata colpita, fino a farla cadere per terra, con calci e pugni al volto per poi essere sottoposta ancora ad un prolungato pestaggio, nonostante il suo stato assolutamente inerme, articolatosi anche con l’uso di un vetro spezzato. Ramos Mosquera è stato rintracciato a Piacenza e rinchiuso in carcere, Pena Sarria è stata rintracciata a Catania e messa ai domiciliari con il braccialetto elettronico.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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