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Rischio aumento per le bollette dell’acqua a Catania: “Costi di estrazione triplicati”

A lanciare l'allarme è stato il presidente della Sidra Fabio Fatuzzo nel corso di una conferenza stampa in Municipio

Di Redazione |

«Il costo delle nostre bollette per l’energia si è triplicato. Siamo arrivati a un milione al mese. Fino ad ora da parte del governo centrale abbiamo riscontrato una scarsa disponibilità ad affrontare la questione». Lo ha detto il presidente Sidra, società partecipata del Comune di Catania che gestisce la rete idrica in città, Fabio Fatuzzo, in conferenza stampa in Municipio sul caro energia. All’incontro hanno partecipato anche il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione, il sindaco facente funzione Roberto Bonaccorsi, l’assessore regionale all’Energia Daniela Baglieri, l’amministratore unico dell’Amap di Palermo Alessandro Di Martino, e la presidente dell’Amam Spa di Messina, Loredana Bonasera.

«Noi siamo costretti a gestire in pari e in queste condizioni – ha aggiunto Fatuzzo – è del tutto impossibile andare avanti, a meno che non si decida per un aumento delle bollette dell’acqua cosa che alla Sidra non vorremmo attuare. Cosa potrebbe fare lo Stato? Prima di ogni cosa – ha osservato Fatuzzo – decidere per una sospensione delle accise per tutto il periodo necessario e poi concedere un credito d’imposta alle aziende idriche estrattive per eccellenza. Tutti gli acquedotti siciliani – ha sottolineato il presidente della Sidra – sono a pieno titolo industrie estrattive, eppure non facciamo parte di questo elenco e non usufruiamo dei benefici previsti. L’acqua non la raccogliamo dagli alberi – ha ricordato Fatuzzo – ma dobbiamo estrarla da pozzi molto profondi. Già alcuni di questi pozzi si sono dovuti fermare e altri lo faranno a breve. Per quanto tempo ancora potremo garantire l’erogazione dell’acqua? Abbiamo i giorni contati. Bisogna fare un fronte comune per cercare soluzioni che non possono più essere rinviate».

L'assessore regionale all’Energia, Daniela Baglieri ha detto che «Sidra è caso emblematico di un problema che riguarda tutte le imprese siciliane». «Bisogna intervenire sulla fiscalità energetica – ha aggiunto – con la Sardegna abbiamo chiesto al governo di introdurre tagli ai picchi energetici delle aziende. Abbiamo posto il problema in conferenza Stato-Regioni. Il Governo Musumeci ha già mandato in Giunta il piano energetico su riduzione consumi e aumento solare, sostituzione petrolio con gas naturale. Il problema purtroppo non riguarda solo l’acqua, ma anche rifiuti ed energia. E’ tutta la politica energetica che va ripensata. Una necessità assoluta che la guerra in corso in Ucraina evidenzia ancora di più».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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