Alle 17.05 in punto il gup Carlo Cannella ha letto il dispositivo. Domenico Signorelli è stato assolto con la formula “per non aver commesso il fatto”. L’imprenditore misterbianchese, difeso dall’avvocato Giampiero Torrisi, è stato accusato di riciclaggio dalla procura etnea al termine di un filone dell’inchiesta Samael che ha scoperchiato la filiera con cui sarebbero stati ripuliti i soldi sporchi di Cosa nostra.

Il Ros nel 2020, dopo un’integrazione investigativa, sequestro l’intero patrimonio della Co.Invest, società che sarebbe servita a reinvestire i capitali accumulati illecitamente dal clan Santapaola-Ercolano. Un compendio immobiliare, composto da terreni a Belpasso e villetta in Calabria, che gli inquirenti stimarono in 25 milioni di euro. Il gup oggi ha disposto la restituzione di tutti i beni sequestrati a Signorelli. Un epilogo del processo abbreviato che lascia soddisfatto il difensore, sempre convinto dell’innocenza del suo assistito. Le motivazioni saranno depositate tra 90 giorni.

Gli altri tronconi dell’inchiesta Samael hanno portato invece a diverse condanne e anche a un procedimento di misure di prevenzione che vede protagonista il padrino Nitto Santapaola.