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Sequestrata la casa a luci rosse del centro storico di Catania dove si prostituivano donne cinesi

Denunciata una maitresse originaria della Cina e un catanese

Redazione La Sicilia

04 Agosto 2025, 09:56

La Polizia ha eseguito un provvedimento di sequestro chiesto e ottenuto dal Tribunale di Catania dalla Procura etnea e disposto dal gip di Catania di una casa di prostituzione situata nel centro storico di Catania, gestita da una cittadina cinese che favoriva all’interno l’esercizio della prostituzione da parte di sue connazionali.

Il provvedimento - spiega la Procura di Catania - è scaturito da una indagine condotta dalla Squadra Mobile etnea che ha raccolto gravi indizi di colpevolezza nei confronti di una donna asiatica, al momento denunciata in stato di libertà per favoreggiamento della prostituzione.

Nel corso delle indagini, avviate dall’analisi delle più note piattaforme di annunci online che pubblicizzavano sesso a pagamento nella città di Catania, è stato accertato che un appartamento del centro storico catanese fosse stato adibito a casa di prostituzione. Infatti, i successivi approfondimenti investigativi, eseguiti anche mediante servizi di osservazione, nonché procedendo all’assunzione di informazioni da parte dei clienti, hanno permesso di rilevare un insolito andirivieni e ricostruire che una cittadina cinese, conduttrice di quell’immobile, favorisse le proprie connazionali, fornendo loro appoggio logistico e organizzando gli incontri all’interno dell’immobile.

La perquisizione domiciliare estesa anche ad un’altra abitazione situata nel Ragusano e nella disponibilità della stessa donna, ha confermareto l’attività di prostituzione in atto, come testimoniato dal rinvenimento di numerosi profilattici, gel corpo e appunti manoscritti riportanti cifre e numeri di telefono. Indagato anche un catanese che aveva coadiuvato la conduttrice cinese per taluni aspetti logistici.

Il gip di Catania ha così emesso la misura cautelare del sequestro preventivo dell’abitazione. Gli investigatori, durante le fasi di esecuzione del sequestro preventivo, dopo aver fatto accesso con un escamotage all’interno dell’immobile, hanno constatato che l’attività fosse ancora in atto ed al suo interno, in attesa di ricevere i clienti, è stata anche identificata una donna cinese, risultata irregolare sul territorio nazionale.