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Sicilia, è pazza estate: dopo tanti temporali, Caronte ci traghetterà verso il grande caldo

Di Giuseppe Anastasio |

«E la chiamano estate, questa estate, senza te…» cantava Bruno Martino. E noi possiamo chiamarla estate, questa estate, senza il grande caldo che di questi tempi negli scorsi anni ci soffocava? E ancora ancora…. Il punto, piuttosto, è che sempre più sembriamo ai Tropici, con improvvisi, violenti nubifragi; bombe d’acqua che trasformano in fiumi le strade già normalmente non scorrevolissime della nostra Sicilia, e fulmini e saette che inquietano anche i più spavaldi….

Nella notte appena trascorsa e ancora stamattina, forti temporali si sono abbattuti praticamente su tutta la Sicilia, con Palermo e la sua provincia – tanto per dirne una – praticamente in tilt, e Catania e dintorni – per dirne un’altra – idem. Ma andiamo con ordine.

A Palermo, la zona più colpita dal maltempo è quella ad est tra Brancaccio, Falsomiele e Villagrazia. Decine i cittadini rimasti impantanati nelle auto, soprattutto nelle vicinanze di cavalcavia. Diversi tombini fognari sono saltati creando allagamenti sia in abitazioni al pian terreno e sia in garage e magazzini. In via Villagrazia, un albero si è abbattuto sulla sede stradale bloccando in parte la circolazione. Sempre a causa della forte pioggia, poi, un’automobilista ha perso il controllo della vettura nella zona del cantiere su Ponte Corleone: per lui, per fortuna, solo tanta paura. In provincia, diversi allagamenti anche a Bagheria, mentre a Cefalù diverse persone sono rimaste intrappolate nelle loro auto per via delle strade colme d’acqua e in più casi si è reso necessario l’intervento di vigili del fuoco.

Anche a Catania, poi, auto in panne, e numerose richieste di aiuto al Comando provinciale dei vigili del fuoco. Ma è stato soprattutto nella Zona Industriale che si è sfiorata l’emergenza, con le strade che si sono trasformate in enormi pantani o in qualche caso in veri e propri “fiumi in piena”. Un problema atavico, quello della Zona Industriale etnea, più volte denunciato da imprenditori e commercianti che lì hanno imprese e depositi.

Coldiretti segnala invece i danni alle colture: «Nelle provincie di Caltanissetta e di Enna è iniziata la conta dei danni causati dalle piogge dei giorni scorsi: distrutte strade poderali, interpoderali e comunali, terreni che hanno cambiato conformazione a causa di ampi fronti di smottamento, raccolti cancellati, corsi d’acqua ingrossati e fuoriusciti dal proprio alveo». Coldiretti con i propri tecnici sta monitorando il territorio, «ma ormai sono chiari – spiega l’organizzazione – i segni che queste piogge stanno rendendo non commercializzabile il grano. Perdita di colore e muffe sono l’evidente primo risultato delle avversità atmosferiche. Alla crisi di mercato si è così aggiunta la calamità. «Nell’area del Vallone, colpiti interi territori comunali, da Mussomeli, Milena, Vallelunga e Villalba. Gravemente disastrate – prosegue – le aree di San Cataldo e quella di Caltanissetta. Ma poche sono le zone indenni. I funzionari della Coldiretti stanno effettuando sopralluoghi per comprendere l’ammontare delle perdite. Anche in provincia di Enna diffusi danneggiamenti nelle aree del capoluogo e dei comuni vicini. Ma la conta è solo all’inizio. Oltre quelli diretti alle coltivazioni, sono andati distrutti interi pezzi di manti stradali per cui se non verranno ripristinati rapidamente – afferma la Coldiretti – gli imprenditori non potranno accedere ai propri fondi per salvare il salvabile. Colpite anche alcune produzioni frutticole, con notevole cascola derivante dalla forte pioggia e dai venti». «È un’annata – aggiunge – che non fa presagire nulla di positivo non solo per il maltempo ma anche per i prezzi alla produzione che rimangono bassi. Il grano, in fase di trebbiatura, in molti areali ha perso le qualità minime per essere commercializzato. In tutto il territorio le scene sono desolanti: distese di grano duro piegate dalla forza dell’acqua. I danni sono evidenti e avranno ripercussioni notevoli sulla economia agricola e non solo. Per questo abbiamo chiesto agli enti preposti il riconoscimento dello stato di calamità, invitando tutte le aziende agricole colpite a far pervenire agli uffici le segnalazioni dei danni riportati». 

Il maltempo, che in questi giorni ha ribassato la colonnina di mercurio facendola scendere fino a 19 gradi, ha comunque i giorni contati. Ancora per tutta la giornata di oggi e poi anche domani, comunica 3bmeteo.com, rovesci e temporali non mancheranno in Sicilia, in particolare nella parte nord-orientale dell’isola. Il Dipartimento della Protezione civile, in particolare, ha anche valutato per domani una allerta gialla su una parte della Sicilia. Ma poi, e in particolare a partire dall’1 luglio, secondo le previsioni de “ilmeteo.it” è prevista una rimonta con l’arrivo di “Caronte”, un anticiclone africano che porterà con sé punte di calore che, specie nelle zone dell’entroterra, toccheranno i 41 gradi.

«Masse d’aria calda, sahariane-marocchine e tunisine di nascita, italiane poi d’adozione – si legge appunto su “ilmeto.it” inizialmente secche, si arricchiranno di umidità lungo il loro lungo tragitto sul mar Mediterraneo e giungeranno sulle nostre città stracolme di afa» e così «da domenica 1 luglio, e per qualche giorno, soffriremo il caldo in una sorta di contrappasso infernale». E ancora: «Caldo e afa aumenteranno di giorno in giorno fino sfiorare i 37, 38, 39, 40°C in città come Bologna, Roma, Padova, Firenze, con umidità alle stelle e temperature percepite pure più alte, ma anche Milano, Venezia e Trieste non staranno meglio…».

Quanto alla Sicilia, temperature «miti lungo le coste» ma «roventi all’interno»: in particolare «la provincia interna di Catania potrebbe bollire a 41°C». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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