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Spaccio al Tondicello, i nomi del giro gestito dall’ex calciatore del Catania

Di Concetto Mannisi |

CATANIA – Tre provvedimenti di fermo convalidati, diciotto non convalidati, ma pure un’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di 25 persone: per 23 con detenzione in carcere e per altre 2 con detenzione agli arresti domiciliari.

Sono questi gli esiti del lavoro svolto dal Gip Carla Valenti in merito all’attività investigativa svolta dalla squadra mobile – e coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dalla sostituta procuratrice Tiziana Laudani – sull’organizzazione che controllava lo spaccio di sostanze stupefacenti nella zona del Tondicello della Plaia.

Un’organizzazione che, secondo le accuse, avrebbe agito sotto il diretto controllo del clan Cappello-Bonaccorsi e che forse, anche forte di questa vicinanza, ad inizio del mese non si sarebbe fatta scrupolo di schierarsi contro la polizia al fine di evitare l’arresto di uno spacciatore: il diciottenne Francesco Samuel Grillo.

Come è noto, quell’arresto venne eseguito ugualmente. Nonostante le mille difficoltà. E nei giorni successivi furono arrestate alcune persone, mentre altre che parteciparono a quell’aggressione sarebbero attualmente in fase di identificazione. Tutto questo ha determinato una reazione forte della questura, che ha portato a continui controlli nell’area interessata da quei fatti (con tanto di verifiche e sanzioni alle attività non in regola che lavorano nell’area del Tondicello) e, immaginiamo pure, a un’accelerazione decisa nell’emissione del provvedimento restrittivo che si basa su un’attività di indagine per nulla estemporanea, bensì avviata nella seconda metà del 2018.

Fu in quel periodo che i collaboratori di giustizia Salvatore Bonaccorsi (figlio del collaborante Concetto e diretto discendente della famiglia dei “Carratedi”) e Francesco Giuseppe Di Mauro rivelarono lo spaccio nella zona del Tondicello della Plaia era controllato, per conto del clan Cappello-Bonaccorsi, dall’ex calciatore del Catania e del Cagliari, Nunzio La Torre.

Il La Torre, in particolar modo, acquistava dal clan lo stupefacente da spacciare, talvolta anche a prezzi di favore, e a fine mese pagava una somma di denaro che equivaleva all’affitto dell’area di spaccio e che, sempre a detta dei collaboratori di giustizia, finiva nella bacinella della cosca che con quei denari provvedeva al sostentamento dei detenuti.

GLI ARRESTATI: FOTOGALLERY

 

Alla luce di queste informazioni, nel settembre dello scorso anno la squadra mobile installò una serie di telecamere che rimasero attive fino ai primi giorni del mese del febbraio successivo. E attraverso tali “occhi indiscreti” è stato possibile monitorare centinaia, forse migliaia di episodi di spaccio, nonché di ricostruire l’organigramma non di uno, bensì dei due gruppi che, secondo gli investigatori della Procura e della squadra mobile, si spartivano la zona e pure la tipicità dello spaccio. Nel senso che un gruppo, controllato direttamente da Nunzio La Torre, si premurava di rifornire gli avventori – provenienti dalla città e da altre province, appartenenti alle più svariate categorie, professionisti compresi – esclusivamente di cocaina (con turni di lavoro dalle 21 alle 5 del mattino). Un altro, che sarebbe stato controllato da Salvatore “Marocco” Indelicato, era specializzato nello spaccio di marijuana (con turni di lavoro dalle 14 alle 24).

Si badi bene, però. Secondo quanto accertato dagli investigatori, le differenze sarebbero state soltanto nel tipo di stupefacente spacciato. E, se vogliamo, nel quartier generale fissato dai due gruppi per l’attività illecita. Nel senso che il gruppo di Nunzio La Torre aveva la propria base nel chiosco Belvedere, stabilmente presidiato da Sebastiano La Torre, figlio di Nunzio, nonché, in supporto, da Steven Pescatore; il gruppo di Indelicato nell’agenzia di scommesse Redstore. A tal riguardo il gestore di tale esercizio, Michael Mirko Lazzara, è stato arrestato – benché in sede di interrogatorio abbia cercato di spogliarsi di ogni responsabilità, dicendo di avere lavorato a lungo altrove: ma le telecamere della polizia lo incastrano – perché avrebbe favorito i compari anche durante l’orario di chiusura, accogliendoli, altresì, in occasione dei frequenti controlli delle forze dell’ordine anche per disturbare tale attività di spaccio.

Detto di tali differenze, per il resto spacciatori di cocaina e di marijuana lavoravano di comune accordo: la rete di vedette a protezione dell’area dello spaccio era la stessa, talvolta i pusher cambiavano fronte, inoltre quando il cliente chiedeva “roba” a disposizione degli “altri” amici veniva immediatamente indirizzato, a seconda dei casi, verso il chiosco Belvedere (là dove un acquirente impaziente è stato colto dalle telecamere mentre aspirava la striscia direttamente dal bancone) o verso il Redstore.Anche i luoghi in cui gli stupefacenti venivano nascosti erano, a detta degli investigatori, gli stessi: gli anfratti nei muri di vecchie case in via Fiducia, l’aiuola vicina al chiosco, l’abitazione di Maria Grillo (che in passato è stata fermata e trovata in possesso di sostanze stupefacenti, ma che le telecamere della polizia avrebbero sorpreso pure in fase di consegna diretta), le abitazioni degli Strano in via Carombene e in via Molo di Levante. Sia l’uno sia l’altro giovane erano agli arresti domiciliari.Per gestire la piazza di spaccio nella sua interezza, secondo quanto riferito dai collaboratori, Nunzio La Torre avrebbe versato ai referenti del clan Cappello-Bonaccorsi una cifra compresa fra i tre e i seimila euro al mese. Il clan, da parte sua, si sarebbe premurato di fargli avere la droga anche a domicilio (a un soffio dalla stessa piazza Caduti del Mare, nome del Tondicello secondo toponomastica), laddove poi la cocaina sarebbe stata suddivisa in dosi per poi essere smerciata al dettaglio.

Lo stesso sistema sarebbe stato seguito dai Cappello-Bonaccorsi nel momento in cui ci sarebbe stato da rifornire di marijuana il gruppo di Indelicato.

Ecco chi è stato raggiunto da provvedimento di custodia cautelare in carcere:1) LA TORRE Nunzio, 21.04.19732) BRUNO Giuseppe, 14.07.19743) CONSOLO Damiano, 25.08. 19944) COSTANZO Salvatore, 30.11. 19955) DISCANNO Saro Andrea, 16.05. 1996 6) DI VITA Alex, 9.05.19937) ERBASECCA Giovanni, 5.01. 19858) GRASSO Antonino, 13.04.19949) GRILLO Carmelo Domenico, 30.11.199310) GRILLO Maria, l’11.12.198711) INDELICATO Luca, 1.06.198512) INDELICATO Salvatore, inteso “Maroccu”, 19.10.198413) INSERRA Angelo, 28.08.198014) LA TORRE Sebastiano, 11.06.199415) LAZZARA Michel Mirko, 08. 03.199416) MUNZONE Giuseppe, 1.01. 197517) NICOLOSI Roberto, 23.08. 199418) PADOVANI Lorenzo, 30.12. 199519) PESCATORE Steven, 11.01.199120) SPERANZA Claudio, 24.03. 196321) STRANO Agatino, 6.03.198922) STRANO Davide, 17.08.199723) TAGLIERI Manuel, 4.07.1996Sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari:24) FUSELLI Ernesto Gabriele, 20.10.199925) GIUFFRIDA Giuseppe, 20.11. 1996.

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