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Sta per scattare l'ora X per la Ztl in via Corridoni e in via Pacini, i commercianti: «Scelta senza testa»

«Abbiamo solo portato ad attuazione una delibera della giunta Pogliese. E un Comune non può ripartire da zero a ogni cambio di giunta», sottolinea il vicesindaco Paolo La Greca

Leandro Perrotta

05 Dicembre 2024, 14:48

Catania, ZTL in via Corridoni e in via Pacini

Catania, ZTL in via Corridoni e in via Pacini

Mancano solo nove giorni all’attivazione della Ztl in via Filippo Corridoni. Una giornata, quella del 13 dicembre, che i commercianti della zona attendono «quasi con terrore per il futuro delle nostre attività. La nostra si trova qui da 80 anni, forse dovremo chiudere». A confessarlo è Alfredo Mazzara, che con la sua famiglia gestisce in via Pacini una delle storiche botteghe che si occupano di accessori per scarpe e pelletteria. «I nostri clienti storici, molti anziani, ci hanno già detto che non potendo fermarsi in zona non potranno più venire. Per non parlare dei corrieri. E anche noi, che qui abbiamo il pass e anche un garage, non sappiamo come fare: l’ingresso all’area sarà possibile solo da via Etnea, che ora è l’uscita».
Al momento l’unica certezza sembra quella relativa agli orari di carico e scarico, consentiti dalle 6 alle 8 del mattino e dalle 14 alle 16. Secondo Simone Platania, che in via Corridoni ha da tre anni un negozio di articoli per animali, «sono orari impossibili da rispettare. Non possiamo obbligare i fornitori a venire a quell’ora. Al Comune chiediamo una soluzione, un compromesso. Ma non ci ha mai chiesto nulla nessuno. Questa pedonalizzazione è arrivata di botto. E pensare che non era nemmeno nel programma del sindaco Trantino farla. Non l'avrei votato».

«In realtà non è una nostra decisione, ma della precedente amministrazione. Abbiamo solo portato ad attuazione una delibera della giunta Pogliese. E un Comune non può ripartire da zero a ogni cambio di giunta», sottolinea il vicesindaco Paolo La Greca, che difende la scelta «perché in quella zona non ci sono vie di fuga, è una questione di sicurezza». Al vicesindaco, che è anche assessore all’Urbanistica, la vicenda richiama alla mente quanto già successo «a ogni pedonalizzazione. Ricordo in piazza Mazzini le lamentele dei commercianti, con i quali si è poi raggiunto un compromesso. Noi siamo aperti al confronto. Cerchiamo di non lasciare indietro nessuno, la nostra non è la visione di una città a uso dei soli turisti».
Per i commercianti della zona, però, la vicenda non è così semplice. «Nessuno di noi critica la zona a traffico limitato per partito preso, ma vogliamo che si prendano le decisioni usando la testa. Non sappiamo di un piano di viabilità, non sappiamo nemmeno come funzionerà con i pass e con gli orari, nessuna comunicazione è arrivata ufficialmente. La mia famiglia ha un negozio di abbigliamento in via Umberto da 40 anni, ora anche una lavanderia in via Corridoni. Due ore di carico e scarico al mattino e nel primo pomeriggio non bastano. Chiediamo un compromesso non da ora ma da anni, abbiamo fatto tante raccolte firme, anche perché la pedonalizzazione di via Umberto sembra prossima», commenta il commerciante Luca Reina.

Il tema è molto dibattuto tra gli esercenti e due di loro, Marco Meccio (che ha una pellicceria in piazza Sciuti) e Paolo Scirè (che ha invece uno storico negozio di casalinghi in via Pacini), hanno già chiamato a raccolta i vari imprenditori della zona. «Abbiamo pronto un lungo documento con tutte le cose che non vanno - riferisce Meccio - e la questione della via di fuga poteva risolversi in altro modo, sono anni che l’unica strada per uscire è la strettissima via Candio. Già oggi siamo costretti a fare carico e scarico in via Sant’Euplio venendo qui a piedi. Dovremo organizzarci pagando un dipendente per venire alle 6 del mattino. Il problema è tangibile e concreto, tanto che uno storico negozio di moto qui all’angolo tra via Corridoni e via Pacini cambierà sede da lunedì prossimo. Erano qui da quarantuno anni».
«Si può fare una chiusura a partire dal pomeriggio, con un orario da stabilire. Si può dare il permesso a chi ha un negozio ma non è residente, magari perché ha un contratto temporaneo d’affitto. Si può fare un accesso magari solo alle due ruote. Il problema vale anche per i residenti, non tutti giovani come me: se una persona dovesse stare male, un parente come la raggiunge?», commenta Scirè.

Problematiche che, per La Greca, sono però marginali rispetto ai benefici della Ztl. «Un’ambulanza oggi rimane bloccata, c’è bisogno di limitare l’accesso alle auto. Così come ci siamo posti il problema del negozio di moto, che non ha una officina. Del resto se compro la moto non vado in auto, ma vado via con il mezzo appena comprato. Quanto agli orari ci si organizza, magari con un dipendente che va all’orario indicato. Di certo - conclude il vicesindaco - non possiamo andare incontro alle singole esigenze particolari. Ma restiamo aperti al confronto».