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Tremestieri Etneo: gli accordi del sindaco con il referente del clan e la bonifica dalle microspie della segreteria di Sammartino

Così il Gip di Catania, Carla Aurora Valenti descrive il vicepresidente della Regione: "Sammartino incline a commettere reati"

Di Francesca Aglieri Rinella |

Nell’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco di Temestieri Etneo Santi Rando – ai domiciliari lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsisvalle e alla sospensione per un anno dai pubblici uffici del vice presidente della Regione e esponente della Lega in Sicilia, Luca Sammartino – la Procura di Catania ha ricostruito una pluralità di reati commessi nell’ambito della gestione amministrativa del Comune e, in particolare, gli accordi stretti tra alcuni degli amministratori comunali e elementi vicini ad esponenti della cosca mafiosa Santapaola-Ercolano. Ipotesi accusatorie riscontrate dalle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia,,tra cui Silvio Corra, già responsabile del gruppo Nizza e Salvatore Bonanno, che aveva già fornito dichiarazioni di rilievo in tempi precedenti all’esecuzione delle indagini. 

Gli accordi pre elettorali

Dalle indagini è emerso come Pietro Alfio Cosentino destinatario della custodia cautelare in carcere e referente del clan a Tremestieri Etneo, si sia adoperato per garantire il rispetto di precisi accordi elettorali propedeutici all’elezione dell’attuale sindaco di Tremestieri Etneo Rando. Durante tutto l’arco delle indagini, è emersa quindi la figura di Cosentino a fianco del sindaco di Tremestieri – sostiene l’accusa – di cui risultava essere uomo di maggior fiducia e con lui attivo nel reato di voto di scambio politico-mafioso, in relazione alle consultazioni elettorali amministrative di maggio 2015 e al successivo ballottaggio del giugno 2015. Con loro i pregiudicati Vito Romeo e Francesco Santapaola, tutti affiliati mafiosi e esponenti di vertice della cosca Santapaola-Ercolano (come da sentenze di condanna ormai passate in giudicato). 

Tuttavia, dopo la vittoria elettorale di Rando – eletto primo cittadino – una serie di operazioni giudiziarie (ed in particolare quelle denominate Kronos e Carthago2) hanno certificato l’appartenenza a “Cosa Nostra catanese” di Francesco Santapaola e di Vito Romeo, coinvolgendo anche Alfio Romeo a suo tempo tratto in arresto per reati in materia di stupefacenti. Le vicende giudiziarie divenivano, agli occhi di coloro che avevano beneficiato di appoggio elettorale, una pregiudiziale scomoda per il soddisfacimento delle promesse pre elettorali, che  sarebbero state quindi concretizzate solo per Cosentino, unica figura non raggiunta da alcuna misura cautelare, seppure fosse divenuta nota la chiamata in correità dal collaboratore di giustizia Salvatore Bonanno nei suoi confronti. 

Le Amministrative del 2021

Le acquisizioni investigative hanno attestato, di conseguenza, il forte malcontento espresso dal nucleo familiare di Romeo, rimasto fortemente insoddisfatto in quanto escluso da alcuna diretta utilità nonostante l’appoggio elettorale fornito e le promesse rilasciate, mentre Cosentino, dopo avere ottenuto la “sistemazione” lavorativa dei due figli Vincenza e Francesco, veniva escluso dalle liste elettorale per le elezioni amministrative del 2021, in quanto divenuto un soggetto facilmente ricollegabile al sodalizio mafioso.  

La bonifica della segtreteria di Sammartino

In questo specifico contesto, si sono acquisiti elementi che dimostrerebbero una degenerazione affaristica del governo locale del comune di Tremestieri Etneo, del quale Luca Sammartino, all’epoca dei fatti deputato regionale e attuale vicepresidente della Regione, risultava essere il principale referente politico del primo cittadino Santi Rando. Proprio in merito alla figura di Sammartino, è stata riscontrata la preoccupazione dello stesso di mettersi al riparo da eventuali attività di indagine in atto nei suoi confronti, escludendo dalle liste i soggetti in odore di criminalità organizzata, dei quali sembrerebbe essersi avvalso in occasione delle elezioni. Sammartino, inoltre, si sarebbe adoperato per porre in essere attività di vigilanza e di “bonifica” tecnica dei locali della sua segreteria politica avvalendosi di personale dell’Arma dei carabinieri in servizio ed in quiescenza, cercando inoltre di acquisire informazioni riservate circa l’eventuale pendenza a suo carico di procedimenti penali.

Cosa scrive il Gip di Sammartino

“Senz’altro allarmante e indicativo – scrive il Gip di Catania Carla Aurora Valenti – di una personalità incline a commettere azioni delittuose è il comportamento dell’indagato, diretto alla ricerca di informazioni sull’esistenza di indagini a suo carico, anche istigando altri a commettere reati pur di fornirgliele”. Il giudice sottolinea, inoltre, “la gravità dei delitti di corruzione propria commessi, la capacità del Sammartino di incidere pesantemente nelle scelte dell’amministrazione comunale di Tremestieri Etneo (basti pensare, in via esemplificativa, alle imposizioni di voto ai consiglieri comunali Smecca Ferdinando e Torre Giancarlo), la sua condivisione del progetto che avrebbe alterato le regole di un’onesta competizione elettorale, progetto alla cui realizzazione ha collaborato attivamente, traendone anche benefici personali, l’intervento con i funzionari regionali fondamentale per l’illecito risultato avuto di mira”.

La corruzione al Comune

Le attività investigative hanno esplorato le dinamiche interne al Comune di Tremestieri da cui è emersa la dettagliata pianificazione di numerose corruttele, che avrebbero visto nel sindaco Rando e in Giovanni Naccarato (dirigente della Direzione Lavori Pubblici e della Direzione Pianificazione del Territorio-Urbanistica), oltreché in Cosentino e Puccio Monaco (architetto e all’epoca dei fatti consulente del sindaco a titolo gratuito), i funzionari corrotti, i quali avrebbero ricevuto denaro e altre varie utilità, quasi sempre grazie alla costante e “professionale” attività di intermediazione dell’ingegnere Paolo Di Loreto, per concedere permessi e assegnare lavori agli imprenditori amici. 

Quattro imprenditori indagati

Tra i destinatari della misura cautelare, infatti, figurano anche quattro imprenditori (di cui uno già deceduto per cause naturali) emersi nell’ambito di altrettante vicende corruttive, in relazione alle quali avrebbero beneficiato, in cambio di denaro e altre utilità elargite illecitamente ai pubblici ufficiali, della concessione di permessi comunali (autorizzazioni a costruire e cambi di destinazioni d’uso) e assegnazioni di lavori pubblici (ristrutturazioni e manutenzioni di edifici pubblici), anche solo promesse, come nel caso dell’appalto relativo alla ristrutturazione della locale Caserma dei carabinieri, poi mai verificatosi. 

Il caso farmacie comunali

Sono stati acquisiti elementi che sembrerebbero delineare una strategia dei vertici del comune di Tremestieri Etneo tesa a neutralizzare ogni forma di opposizione politica, arrivando a favorire lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsisvalle, poi transitato – anche grazie all’intervento di Sammartino – proprio tra i sostenitori di Rando per le elezioni amministrative dell’anno 2021. Nello specifico, Ronsisvalle, titolare di una farmacia a Tremestieri, sarebbe stato favorito facendo ridurre il numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale, ottenendo in cambio la promessa di sostegno elettorale in vista delle elezioni Europee del 2019 per il candidato sostenuto da Sammartino. 

C’è anche un carabiniere coinvolto

Nell’ambito della stessa ordinanza, il Gip ha riservato la propria decisione nei confronti di un militare dell’Arma in servizio attivo, del cui ausilio si sarebbe avvalso Luca Sammartino, dietro corresponsione di somme di denaro, per eseguire attività di “bonifica” tecnica alla ricerca di microspie nei suoi uffici. Il militare, pertanto, sarà sottoposto a interrogatorio, in esito al quale il Gip valuterà l’applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio, come richiesto da questa Procura della Repubblica. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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