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Tremila arresti, 9.500 persone denunciate, decine di operazioni: un anno di attività dei carabinieri del Comando provinciale di Catania

E in occasione del 209° anniversario della fondazione dell’Arma, domani alle 18:30 alla Villa “Vincenzo Bellini” di Catania, il comandante provinciale, colonnello Rino Coppola illustrerà il bilancio

Di Redazione |

Domani 5 giugno 2023 alle ore 18:30, nella splendida cornice dei giardini di Villa “Vincenzo Bellini” di Catania, il Comandante Provinciale, colonnello Rino Coppola, alla presenza delle Autorità civili, giudiziarie, militari e religiose, nel celebrare il 209° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, illustrerà l’attività dell’Arma nell’ultimo anno, sottolineandone lo stretto rapporto con la cittadinanza, in linea con le sue radici e con la sua identità storicamente ancorata allo status militare.

Il Comando Provinciale, avvalendosi di una capillare diffusione sul territorio (ove è presente con 9 Compagnie, 2 Tenenze, 61 Stazioni) e dell’efficace “sinergia operativa” con i reparti speciali (R.O.S., Nucleo Antisofisticazione e Sanità, Nucleo Operativo Ecologico, Nucleo Ispettorato del Lavoro, lo Squadrone dei Cacciatori di Sicilia, i Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura e del Nucleo CITES), coerentemente agli indirizzi strategici della Prefettura, assicura sia nella città che nei centri minori, tutte le funzioni per garantire l’ordinata convivenza civile e la sicurezza delle comunità, dall’attività di prevenzione alle investigazioni per il contrasto delle manifestazioni delittuose, fino ai servizi di mantenimento dell’ordine pubblico.

In tale contesto, dal giugno dello scorso anno, i Comandi dell’Arma distribuiti su tutta la provincia etnea, attraverso i servizi di prevenzione svolti dalle Stazioni Carabinieri e dai Nuclei Radiomobili, hanno assicurato il costante supporto e la conitnuas vicinanza a cittadini e turisti, esprimendo oltre 53.000 pattuglie e perlustrazioni e circa 7.000 servizi di ordine pubblico, identificando complessivamente 180.000 persone. Facendo fronte alle oltre 49.000 chiamate giunte direttamente alle Centrali Operative dislocate su tutta la città metropolitana o tramite il 112 N.U.E., i Carabinieri hanno quindi impedito la prosecuzione dei reati in corso di consumazione, risolte controversie private o familiari e fornito assistenza alla popolazione in situazioni di disagio o in cerca di un aiuto, offrendo anche semplici consigli e rassicurazioni su come comportarsi in determinate occasioni.

Tra le attività esterne svolte, anche 400 servizi coordinati a largo raggio, svolti anche col supporto della “Compagnia d’ Intervento Operativo – C.I.O.” del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia”, che hanno interessato tanto i centri storici che le periferie, nonché tutti i luoghi di aggregazione, della “movida” e le aree a maggiore incidenza criminale, per contrastare l’illegalità diffusa e l’abusivismo commerciale, nonché garantire la regolarità della circolazione stradale e la tutela delle norme nei settori ambientale, sicurezza dei luoghi di lavoro e filiera alimentare (questi ultimi con l’ausilio del personale del N.I.L., N.A.S e NOE). Tali piani di controllo straordinario del territorio vengono poi ulteriormente incrementati durante i vari periodi di festività, monitorando in particolare i luoghi d’intrattenimento, religiosi, culturali e più in generale, quelli a prevalente vocazione turistica.

Per quanto attiene al contrasto delle manifestazioni delinquenziali di natura comune, di assoluto rilievo è stato lo sforzo profuso dall’Arma dei Carabinieri di Catania, che in perfetta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, ha denunciato in stato di libertà 9.500 persone e tratto in arresto 3.000 soggetti. Circa 30.000 sono state infine le denunce presentate presso i presidi dell’Arma, corrispondenti al 77% di quelle complessivamente presentate alle Forze di Polizia della Provincia.

In tale ambito, una particolare menzione merita la lotta ai fenomeni delinquenziali connessi agli stupefacenti, ai reati predatori e contro la persona, nonché a quelli relativi all’indebita percezione del “Reddito di Cittadinanza”.

Brillanti operazioni

Nel primo caso, il risultato operativo è di ben 553 arresti, di cui 69 su delega dell’Autorità Giudiziaria all’esito di indagini e 135 deferimenti in stato di libertà. Al riguardo, tra le maggiori operazioni portate a termine nell’anno appena passato, giova ricordare:

  • Koala”, che ha permesso di accertare l’esistenza di una fiorente attività di spaccio di cocaina e marijuana in San Giovanni la Punta e nei comuni limitrofi, individuando quale capo e promotore del sodalizio criminale, un soggetto detenuto nella casa circondariale di Caltagirone, che con un cellulare clandestino, organizzava imprenditorialmente l’approvvigionamento dello stupefacente, anche tramite la collaborazione di altri detenuti;
  • Tiffany”, con la quale è stata appurata l’esistenza di una associazione per delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti nell’acese, tra cui figuravano elementi contigui al clan mafioso catanese dei Laudani;
  • 3X2”, che ha consentito di definire la struttura di un’associazione per delinquere dedita al traffico di droga, individuando un nucleo familiare al vertice del gruppo, in grado di approvvigionarsi dello stupefacente, per quantitativi di circa 3 kg al mese, con guadagni che arrivavano sino a 3.000 a giorno;

Allo stesso modo, anche riguardo al contrasto dei furti e delle rapine, l’Arma ha avviato numerose attività investigative, da cui sono scaturite le operazioni:

  • Clone”, grazie alla quale è stato assicurato alla giustizia un’associazione criminale dedito ai furti in appartamento ed alla ricettazione dei proventi, attraverso i quali la banda aveva accumulato un bottino stimato di circa € 230.000;
  • Idea”, che ha consentito di individuare gli autori di innumerevoli furti di autovetture del gruppo FCA;
  • Testuggine”, che ha portato all’arresto di un nutrito gruppo di malviventi, autori di una lunga sequela di reati predatori, la cui refurtiva era destinata ad alimentare il “mercatino delle pulci” catanese.;
  • 9×21”, che ha messo in luce le responsabilità di un sodalizio, che oltre ad aver commesso 3 cruente rapine a mano armata ad attività commerciali nel Comune di San Giovanni La Punta, aveva avviato un business criminale riguardante la fabbricazione e il traffico di armi clandestine, nonché organizzato un rodato programma criminoso, grazie al quale soggetti no-vax riuscivano ad ottenere indebitamente la certificazione verde COVID-19, venendo sostituti da tossicodipendenti, che guadagnavano 50 € o dosi di droga per ogni somministrazione di vaccino ricevuta al loro posto;
  • Medicament”, che ha documentato la condotta criminale di 5 soggetti, dediti alla commissione di furti ad esercizi commerciali, ricettazione di mezzi rubati e spaccio di sostanze stupefacenti.

In tale contesto operativo, il Comando Provinciale Carabinieri di Catania ha altresì avviato una mirata azione di prevenzione e contrasto ai furti di autovetture o parti di esse, al fine di colpire il fiorente mercato nero dei ricambi d’auto ricettati. Parallelamente quindi alla campagna di controlli ad autoricambisti ed autodemolitori, che ha consentito di operare 6 arresti in flagranza e 16 denunce a piede libero, l’Arma di Catania ha dato anche esecuzione all’Operazione “Carback”, in cui è stata dimostrata l’operatività di 68 persone, con base nei quartieri catanesi di “Monte Po“‘, “San Cristoforo” e “San Giorgio“, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, anche finalizzata al furto di 54 autoveicoli, all’estorsione con il metodo del c.d. “cavallo di ritorno” e alla ricettazione, nonché al traffico di cocaina, al dettaglio e all’ingrosso, nei quartieri catanesi di “Librino” e “San Giorgio” e alla detenzione illegale di armi e munizioni.

Fatti di sangue

In merito invece ai gravi fatti di sangue che hanno colpito la provincia etnea, di particolare rilevanza è stata la risposta degli assetti investigativi del Comando Provinciale di Catania, che sono stati in grado d’individuare gli autori degli efferati gesti in tempi estremamente rapidi. Si tratta, in particolare, dei fermi d’indiziato di delitto a carico di un cittadino straniero, responsabile di una violenta rapina avvenuta tra la notte del 4 e 5 settembre 2022 a Castel di Iudica, dopo la quale, a causa delle percosse, era deceduto il padrone di casa, e di un 33enne, che nella sera del 27 febbraio 2023, ad Aci Sant’Antonio, per contrasti di natura economica e lavorativa, aveva ucciso l’ex socio, un allevatore avicolo di 51 anni. Ancora i militari dell’Arma hanno tratto in arresto, lo scorso 25 maggio, un pregiudicato catanese di 50 anni, per aver ucciso il fratello a San Gregorio di Catania, al culmine di una lite in ambito familiare.

Per quanto concerne infine l’esito delle attività di controllo sulla legittima elargizione del beneficio del “Reddito di cittadinanza”, il Comando Provinciale di Catania, in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Catania e l’INPS della Provincia etnea, ha complessivamente denunciato circa 1.000 persone, tra cui cittadini extracomunitari, soggetti gravati da precedenti per reati che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e all’immigrazione clandestina, all’estorsione, rapina, riciclaggio, ricettazione, furto, truffa, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori, parcheggiatori abusivi e 11 appartenenti alla etnia semi-nomade dei “Caminanti di Adrano, che hanno indebitamente percepito somme di denaro pubblico mediante false attestazioni, per un ammontare complessivo di 7 Milioni di euro. Tra questi, era emerso come almeno 80 cittadini, avessero personalmente richiesto ed ottenuto il beneficio pur essendo gravati da sentenze passate in giudicato per i reati di “associazione di tipo mafioso”, o omettendo di comunicare che all’interno del proprio nucleo familiare, vi fosse tra i destinatari del reddito di cittadinanza anche un proprio congiunto gravato da sentenze di condanna definitive per associazione di tipo mafioso.

Criminalità organizzata

In tema di lotta alla criminalità organizzata, le continue manovre investigative poste in essere dal Comando Provinciale di Catania hanno permesso di colpire trasversalmente la quasi totalità dei “clan” tuttora attivi nell’area catanese e di raccogliere “tasselli” preziosi per la comprensione delle attuali dinamiche malavitose. Sono quindi stati tratti in arresto 130 soggetti tra elementi di spicco ed affiliati ai vari sodalizi criminali, nonché sequestrati, sottraendoli alla disponibilità delle consorterie mafiose, 76 pistole, 70 fucili, 5100 munizioni e 37 ordigni esplosivi, a cui si aggiungono più di 164 chilogrammi di sostanze stupefacenti e beni patrimoniali di ingente valore. Al riguardo, nell’ambito delle indagini svolte dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Catania, atte ad individuare i patrimoni reali e occulti dei sodali, sono stati eseguiti diversi provvedimenti di sequestro beni, andando a colpire, in particolare, la famiglia “Santapaola-Ercolano”, nelle varie articolazioni territoriali della Provincia, per un ammontare complessivo di circa 18 Milioni di euro.

Tra le operazioni antimafia di maggiore rilievo che hanno interessato l’anno appena concluso, vanno sicuramente evidenziate:

  • Sangue Blu”, che ha consentito, tra l’altro, di individuare il Responsabile Provinciale della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano e sequestrare, per sproporzione, un’enoteca e un autosalone, rispettivamente riconducibili al reggente e a un affiliato;
  • Agorà”, sviluppata dalla Sezione Anticrimine – ROS di Catania, che ha disvelato le criticità, i nuovi rapporti di forza e gli equilibri tra le consorterie di cosa nostra operanti a Catania, Caltagirone e Siracusa, ossia le famiglie SANTAPAOLA-ERCOLANO, LA ROCCA, di RAMACCA e il clan NARDO, documentandone le attività illecite;
  • Terra Bruciata”, che ha fotografato le evoluzioni delle dinamiche associative e i traffici illegali del clan “Laudani” nel randazzese, accertando le interferenze mafiose del gruppo malavitoso dei “Sangani” in occasione delle elezioni del 2018 del Comune di Randazzo;
  • The Gift”, attraverso la quale, tra l’altro, sono stati disvelati episodi estorsivi ai danni di esercenti commerciali di Misterbianco.

Sempre in relazione al contrasto del fenomeno mafioso, sono state poi ulteriormente chiarite le dinamiche criminali sottese ad alcuni omicidi, come quello di LEONARDO Marco (2016) e di CALCAGNO Francesco (2017), i cui approfondimenti investigativi hanno portato all’arresto lo scorso anno di un Assessore del Comune di Palagonia. Sono stati infine catturati due esponenti di spicco di altrettanti gruppi mafiosi, entrambi ricercati, poiché responsabili di traffico di stupefacenti, ovvero SCAVONE Salvatore, all’epoca reggente del gruppo NIZZA della famiglia SANTAPAOLA/ERCOLANO, decisosi a collaborare con la giustizia dopo l’arresto e TRENTUNO Antonino), elemento di spicco del gruppo di San Cocimo della medesima famiglia, individuato fuori dalla Sicilia anche grazie al sinergico scambio informativo con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.

Per quanto attiene infine al contrasto delle ingerenze della Criminalità Organizzata nella “cosa pubblica”, a seguito di una attività info-operativa dell’Arma di Catania, il 23 maggio 2023, con provvedimento del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro degli Interni, è stato deliberato lo scioglimento del Consiglio Comunale di Castiglione di Sicilia e l’affidamento per 18 mesi della gestione del Comune a una Commissione straordinaria.

Reati contro la Pubblica Amministrazione

In tale contesto, di assoluto rilievo è stata anche l’azione repressiva del Comando Provinciale dell’Arma ai reati contro la Pubblica Amministrazione. In particolare, degne di nota sono state le recenti operazioni che hanno accertato condotte di “mala gestio” da parte di funzionari pubblici, professionisti e figure politiche in relazione alla “Società degli Interporti Siciliani s.p.a. (S.I.S.)” e nella gestione dei “Progetti Obiettivo del Piano Sanitario Nazionale – Operazione PSN”. In aggiunta, i Carabinieri di Catania hanno inoltre avviato un monitoraggio informativo preliminare degli investimenti e delle progettualità connessi ai finanziamenti che giungeranno nell’ambito del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – P.N.R.R.”, al fine di scongiurare qualsiasi tipo di infiltrazione e condizionamento mafioso nell’economia legale.

Violenza di genere

La massima attenzione dell’Arma è stata inoltre posta al grave fenomeno della violenza di genere, in merito al quale è stata registrata una rinnovata fiducia delle vittime a rivolgersi alle Stazioni Carabinieri. Nel dettaglio, nel corso dell’ultimo anno, vanno segnalati due gravi episodi di sangue ai danni di vittime vulnerabili. In particolare, il delitto di una bambina di 5 anni, che ha portato al fermo della madre per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere, nonché il duplice femminicidio, avvenuto la mattina dell’11 febbraio, nel comune di Riposto. L’ autore del fatto, un 63enne pregiudicato, ergastolano in semilibertà, che stava usufruendo di una licenza premio, già individuato dai Carabinieri come il responsabile dei due omicidi, si è poi tolto la vita prima del suo arresto. 

In tale ambito, i Carabinieri hanno acquisito più di 500 denunce, consentendo di ottenere sempre maggiori risultati nello specifico settore, con oltre 120 arresti in flagranza, 320 misure cautelari eseguite su disposizione dell’Autorità Giudiziariae 516 denunce in stato di libertà. Al riguardo, a sottolineare ulteriormente la vicinanza dell’Arma alle vittime vulnerabili, merita altresì di essere evidenziata la collaborazione dell’Arma con l’“Associazione Soroptimist International – Club di Catania”, per la realizzazione di due stanze dedicate all’accoglienza di chi ha subito delle violenze di genere, inaugurate il 25 novembre 2016 ed il 25 novembre 2022, rispettivamente presso le Stazioni Carabinieri di Catania Piazza Verga e di Mascali, luoghi in cui numerose donne hanno trovato il coraggio di dire basta alla violenza.

Non solo contrasto ai reati ma anche vicinanza al cittadino, al fine di rendere più solido il vincolo che lega l’Istituzione alla popolazione che è chiamata a servire.

In questo contesto, sono state organizzate una serie di iniziative volte al rafforzamento ed alla diffusione della “Cultura della Legalità”, soprattutto tra i più giovani. Un investimento per il futuro realizzato attraverso numerose attività didattiche e incontri con gli studenti delle scuole della provincia di ogni ordine e grado, durante i quali i Carabinieri sono saliti in cattedra per fornire consigli su tematiche d’attualità connesse alla sicurezza dei giovani, nonché illustrare i peculiari aspetti della propria organizzazione.

Una corsia preferenziale è stata poi riservata alle iniziative a tutela dei cittadini più vulnerabili. In tal senso, l’Arma di Catania ha promosso una serie di incontri che si sono tenuti – e continueranno a tenersi – presso le parrocchie, i centri di aggregazione e nelle RSA della provincia etnea, per sensibilizzare i partecipanti sui pericoli connessi alle truffe ai danni delle persone anziane. In particolare, i Carabinieri hanno evidenziato la necessità di tenere sempre alta la guardia attraverso l’osservanza di alcuni semplici ma efficaci consigli, che sono stati compendiati in un vademecum, tato diffuso capillarmente anche mediante gli organi di stampa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA