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Turismo, lo sceicco cede la Perla Jonica: spunta una “cordata” catanese

Di Tony Zermo |

Acireale (CATANIA) – La Item, società dello sceicco Ahmed bin Ahmed della famiglia reale di Abu Dhabi, ha presentato domanda di concordato per la cessione della Perla Jonica di Capo Mulini presso la cancelleria del Tribunale fallimentare di Catania. Entro sessanta giorni gli interessati, tecnicamente gli “assuntori”, possono presentare istanza e già avrebbero manifestato interesse due imprenditori catanesi. Questo segna una svolta nella intricata vicenda del maxi complesso alberghiero sulla costa jonica. Come è noto, lo sceicco avrebbe acquistato per 48 milioni di euro il grande immobile, ma poi tutto si fermò, quindi chi volesse acquistare il complesso potrebbe offrire una cifra più bassa avvalendosi della procedura del concordato. Attualmente il creditore più forte è la banca del Monte dei Paschi di Siena che ha dato allo sceicco un finanziamento di 27 milioni di euro, ovviamente non restituiti. È credibile pensare che il Monte del Paschi possa transigere facilmente.

Come sapete, lo sceicco aveva già in programma di cedere la gestione della Perla Jonica all’Hilton per un periodo di vent’anni, più un’opzione per altri venti. Poi tutto si è complicato. Il «general contractor» aveva distolto una tranche del finanziamento di Invitalia per provvedere alle urgenze di altre sue società, la «Item» aveva intentato causa per la restituzione della somma di 7 milioni, poi si era arrivati a un accordo, ma ormai era tutto troppo compromesso e lo sceicco non se l’era sentita di andare avanti.

Ora siamo arrivati al concordato fallimentare.

I 68 mila metri quadrati della Perla Jonica comprendono la grande sala convegni di 3mila posti e impianti sportivi con la possibilità di accesso al mare in una zona dove attualmente esiste uno stabilimento balneare. Quell’angolo di mare significa che la clientela internazionale può arrivare anche in barca. Sono previsti circa quattrocento stanze, tra cui molte suite, e nel complesso esistono dodici palazzine di tre piani da trasformare in residenze turistiche di lusso. In sostanza, quella che pareva una situazione totalmente compromessa, con i lavori bloccati da mesi, le imprese creditrici in affanno, l’ambiente cittadino deluso, anche perché erano previste 400 assunzioni, presenta all’improvviso uno spiraglio di soluzione. Acquistare in concordato la Pera Jonica può voler dire il completamento dei lavori di ristrutturazione, l’assunzione di centinaia di persone e un accordo riacciuffato per i capelli per affidare la gestione a Hilton, che aveva già assegnato alla nuova struttura il nome di Hilton Catania Capomulini.

In sostanza non tutto per fortuna è perduto. La speranza è che ci siano ancora capitani coraggiosi anche da noi per riportare ai suoi antichi splendori il centro congressi acese che potrebbe diventare il più importante del Mediterraneo. E tutta l’area ne trarrebbe beneficio perché si tratterebbe di mille ospiti internazionali a settimana, ospiti che andranno anche nei negozi e nei ristoranti della zona e della vicina Catania. E che un domani potrebbero usufruire anche delle Terme regionali, anch’esse in vendita e da ristrutturare. Del resto sognare non costa niente.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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