Va in carcere il re della cocaina di via Capo Passero: Marco Battaglia deve scontare sei anni
I carabinieri gli hanno notificato un ordine di carcerazione
I carabinieri hanno eseguito un ordine di carcerazione per esecuzione di una pena nei confronti di Marco Battaglia, ritenuto il “re” della droga di via Capo Passero. Anche se ultimamente il narcotrafficante, dopo diversi guai giudiziari, aveva deciso di lasciare Trappeto nord per Vaccarizzo. Dettaglio che emerge anche da recenti intercettazioni del blitz Ombra, nel corso delle quali alcuni santapaoliani, parlando di dover confrontarsi con Battaglia per alcune problematiche inerenti il clan, dissero apertamente di dover andare nella zona marinara a sud della città.
Ma torniamo al provvedimento emesso dalla procura generale che è scattato a seguito della sentenza diventata definitiva per traffico di droga. La condanna residua da espiare per Battaglia è quasi di 6 anni. Il verdetto irrevocabile è collegato all’ordinanza che scattò in piena pandemia. I carabinieri eseguirono la misura cautelare emessa dal gip contestualmente al maxi blitz con oltre 100 indagati che gestivano le piazze di spaccio a trazione “Nizza” (braccio del clan Santapaola). Da chiarire che Battaglia avrebbe una sua “autonomia” criminale e da più indagini e rivelazioni dei collaboratori di giustizia sarebbe legato alla cellula di Cosa Nostra di Picanello. A un certo punto avrebbe siglato un accordo per far arrivare una parte degli introiti illegali dei suoi affari di cocaina nelle casse dei Santapaola.
Un filone un po’ complesso a livello investigativo quello che ha portato a questa condanna nei confronti di Battaglia (che ha beneficiato anche di detenzioni alternative ai domiciliari per motivi di salute). L’inchiesta è nata da alcune contestazioni fatte pervenire dai giudici d’appello di un processo in cui avevano riformato una sentenza facendo cadere il reato associativo per droga. Fu condannato, quindi, solo per spaccio. La riduzione fu netta: dai 30 inflitti in primo grado si passò a 6. Furono però rispedite al pm una parte delle contestazioni. La procura aprì il fascicolo nuovamente per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti allargando l’arco temporale dell’imputazione. Nel frattempo, inoltre, arrivarono i verbali di Silvio Corra (ex reggente della corrente dei Nizza e quindi del settore droga) che aveva diverse cose da dire su Battaglia. Da questa seconda iscrizione si arrivò all’ordinanza eseguita nel 2020.