Il Network Giovani Sicilia affronta a Palermo il tema sulla salute mentale
Con un appello forte, chiaro e carico di emozione, Angelica Laganà, Luca D’Agostino e Antonio Sanfilippo – tre giovani siciliani in rappresentanza del Network Giovani – hanno portato sul palco il grido di un’intera generazione: “Non siamo il futuro. Siamo il presente.” Un presente fatto di impegno, studio, lavoro… ma anche di dolore, invisibilità e silenzio.
Durante un toccante intervento pubblico, a Piazza Bologni alla manifestazione “Sanità per tutti”, organizzata dal Movimento 5 Stelle. i tre ragazzi hanno acceso i riflettori su quella che definiscono una “pandemia silenziosa”: la crisi della salute mentale tra i giovani. “In Italia, il suicidio è la seconda causa di morte tra i ragazzi dai 10 ai 25 anni. E in Sicilia siamo ultimi per investimenti sulla salute mentale. Ultimi negli investimenti, ma primi nell’abbandono”, hanno denunciato.
Le loro parole hanno dato voce a storie troppo spesso ignorate: adolescenti che si feriscono per alleviare un dolore invisibile, giovani persi nelle dipendenze, ragazzi che si chiudono nelle loro stanze per paura del mondo esterno. “Chiediamo dignità, non miracoli. Liste d’attesa infinite e carenza di psicologi non sono più accettabili.”
Nel loro intervento, Laganà, D’Agostino e Sanfilippo hanno anche avanzato proposte concrete: “Istituiamo la figura stabile di un esperto di salute mentale nelle scuole e nelle università. Ascoltiamo chi chiede aiuto prima che sia troppo tardi.”
In un’Italia che spende miliardi in armamenti, i giovani chiedono un cambio di rotta: “Noi restiamo, ma vogliamo cambiare le cose. Vogliamo una sanità pubblica basata sul merito, non sulle nomine politiche. Vogliamo essere ascoltati.”
Concludono con un messaggio chiaro e inequivocabile: “Chi ama davvero la propria terra non scappa: resta, resiste e la cambia.”
I giovani del Network hanno dichiarato con fermezza il loro sostegno alla causa del popolo palestinese da troppo tempo colpito da sofferenze inaccettabili.
“Non possiamo restare in silenzio di fronte alla catastrofe umanitaria che si sta consumando a Gaza. Ogni giovane che lotta per la propria sopravvivenza, in qualunque parte del mondo, è parte della nostra comunità ideale. Ogni attacco a una scuola, a un ospedale, a un luogo di vita è una ferita che ci riguarda. La solidarietà, in questi tempi bui, non è una concessione: è un dovere etico e civile da cui nessuno può sottrarsi.”
Luogo: Piazza Bologni
