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Catania, le Terapie intensive di nuovo in sofferenza: pochi i posti disponibili

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Cresce la curva del contagio in Sicilia e come al solito ormai Catania è la prima della classe: ieri 460 i nuovi contagi nella provincia etnea. Sul fronte degli ospedali la situazione si sta aggravando per fortuna con un andamento ancora lento. Un dato che preoccupa maggiormente arriva dai numeri di alcune terapie intensive. Al Garibaldi centro ci sono 26 post disponibili, ma nell’ultima settimana i numeri dei pazienti da ricoverare è salito sino a 18 e attualmente ci sono liberi soltanto 6 letti. Un sanitario del reparto spiega: «A fine novembre non avevamo un solo posto ed è stato il momento peggiore della seconda ondata. Poi a dicembre la curva ha cominciato a scendere e ci siamo ritrovati addirittura con solo 9 letti occupati. Ora a partire da Capodanno il trend si è invertito e riceviamo sempre più pazienti da ricoverare. Continuando così tra poco non avremo nuovamente posti letto».

Sembra che la stessa situazione si stia vivendo alla rianimazione del Policlinico dove su 14 posti 12 sono occupati. Va un tantino meglio nei reparti, ma non in tutti. L’altro ieri mattina sarebbe partita una telefonata dal pronto soccorso del Cannizzaro al reparto di pneumologia Covid diretto dal primario anche dell’Utir, Sandro Distefano. Si chiedeva un posto letto per un paziente, ma il personale del reparto ha dovuto rispondere che i letti erano tutti occupati.

Una buona notizia che arriva invece dalle terapie intensive riguarda il maratoneta di 44 anni, impiegato della St. L’uomo era stato ricoverato prima al Garibaldi, ma le sue condizioni durante la degenza si erano aggravate e il paziente era ormai in uno stato critico quando si è deciso di trasferirlo al Policlinico per sottoporlo alla Ecmo, la ventilazione extracorporea. Il 44enne è rimasto oltre un mese in ventilazione «esterna», poi i suoi polmoni hanno dato segnali di ripresa. Pian piano, quindi, è stato riattaccato ai suoi polmoni che hanno ripreso la respirazione sportanea.

Nel volgere di qualche settimana finalmente il maratoneta è stato dimesso dalla rianimazione e trasportato in reparto dove ancora si trova e si avvale del’ausilio dell’ossigenazione. La strada per la guarigione è ancora lenta, ma la sua tempra e le cure dei medici hanno fatto il resto.

I medici non si sbilanciano sulla sua situazione e, forse, avrà bisogno di una terapia riabilitativa polmonare, ma il suo è un mezzo miracolo viste le sue condizioni. Una buona notizia in mezzo alle tante tragedie che ancora nessuna terapia riesce ad evitare. E intanto si attendono ancora i farmaci monoclonari, già in uso in diversi Paesi, ma che tardano ad arrivare nel nostro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA