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Covid, Sicilia ancora sotto soglia per le Rianimazioni e i ricoveri

Di Redazione |

PALERMO  – La Sicilia, fino a martedì, assieme al Molise con il 29% sfiora ma non supera la soglia di saturazione dei ricoveri in terapia intensiva, un po’ meglio Calabria con il 28% e Basilicata con il 21%, il Veneto è al 30%, mentre altre regioni superano la soglia di poco, la maggior parte invece sfora abbondantemente la quota limite. I dati emergono dal monitoraggio della Fondazione Gimbe.

I casi attualmente di pazienti positivi per 100mila abitanti in Sicilia sono 764 contro la media del Paese che è di 1.363, nell’Isola si è registrato un incremento del 24,6% contro il 17,5 della media del Paese.

I casi testati per 100mila abitanti in Sicilia sono 802, quindi + 27,4%, mentre in Italia la media è 1.290, con +27,9%.

Attualmente i posti letto in area medica occupati da pazienti Covid-19 in Sicilia sono il 38%, la media del Paese è del 43%, sfora dunque il limite previsto del 40% della soglia di saturazione che si abbassa la 30% per le terapie intensive. 

A livello nazionale, secondo i dati della Fondazione Gimbe, l’epidemia di Covid-19 rallenta, ma la pressione sugli ospedali è ancora alta così come il numero dei decessi. 

Il monitoraggio conferma nella settimana 18-24 novembre, rispetto alla precedente, una riduzione dei nuovi casi (216.950 contro 242.609), a fronte di una riduzione dei casi testati (778.765 contro 854.626) e di una lievissima diminuzione del rapporto positivi/casi testati (27,9% contro 28,4%). Crescono dell’8,8% i casi attualmente positivi e, sul fronte degli ospedali, rallenta l’incremento dei ricoveri con sintomi (34.577 contro 33.074) e in terapia intensiva (3.816 contro 3.612), mentre sono ancora in aumento i decessi (4.842 contro 4.134).

«Gli effetti delle misure di contenimento – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione – iniziano a manifestarsi anche sulle curve di ricoveri e terapie intensive, che tendono ad assumere più l’aspetto di un plateau che di un picco simile a quello registrato nella prima ondata. Per allentare la pressione negli ospedali ci vorrà quindi molto più tempo rispetto alla scorsa primavera, perché l’entità delle attuali misure di contenimento è nettamente inferiore al lockdown totale».

Peraltro, segnala sempre Cartabellotta, se la soglia di occupazione per pazienti Covid del 40% definita dal Ministero della Salute nei reparti di area medica è stata superata in 15 Regioni e quella del 30% nelle terapie intensive in 16 nelle Regioni con tassi di occupazione molto più elevati, «i pazienti Covid stanno «cannibalizzando» progressivamente i posti letto di altri reparti, limitando la possibilità di curare pazienti con altre patologie e determinando il rinvio di prestazioni non urgenti, interventi chirurgici inclusi».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA