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Covid, Sicilia verso la zona gialla e Musumeci riunisce il Cts per le prime misure

Negli ospedali i posti letto occupati sono arrivati al numero di guardia e il presidente della Regione su La7 ha preannunciato i primi provvedimenti. "Il governo riveda le regole sulla quarantena, è troppo lunga"

Di Redazione |

«Non siamo ancora zona gialla in Sicilia, e questo è merito della comunità, temiamo di esserlo tra qualche giorno».

Lo ha detto a Omnibus su La 7 il Governatore siciliano Nello Musumeci. «Ogni nostra attenzione è destinata non solo alla tutela della salute, specie dei più fragili e dei ragazzi – dice Musumeci – ma anche ad evitare di bloccare il settore economico che da noi sarebbe una catastrofe. Oggi adotteremo le misure necessarie.

Musumeci ha aggiunto: «Noi siamo d’accordo con l’orientamento generale dei colleghi presidenti delle Regione affinché il governo possa rivedere le regole che disciplinano la quarantena. E’ un fatto di giustizia. Chi si è già sottoposto al vaccino ha il diritto di potersi muovere con maggiore facilità. Sono regole che se non venissero cambiate rischierebbero di bloccare una parte del paese. Oggi riuniamo il nostro Cts perché vogliamo rivedere intanto la distribuzione del personale, vogliamo aumentare il drive in con il reclutamento di alcune centinaia di biologi e destinare maggiore attenzione e a chi resta in casa perché non si senta un recluso. Bisogna essere particolarmente attenti a garantire la quarantena essenziale solo per chi ne ha obiettiva necessità – ha concluso Musumeci – dieci giorni sono tanti".Bisogna essere particolarmente attenti a garantire la quarantena essenziale solo per chi ne ha obiettiva necessità dieci giorni sono tanti».

«Non siamo ancora zona gialla ed è merito della nostra comunità che sta rispettando le regole – ha aggiunto – temiamo di poterlo essere tra qualche giorno, ma in ogni caso la nostra attenzione è rivolta non soltanto alla tutela della salute dei più fragili, ma anche ad evitare di bloccare il settore economico che da noi diverrebbe una vera catastrofe. Ne parleremo oggi con il Comitato tecnico scientifico».

«Si è notato negli ultimi mesi la impossibilità di potere effettuare un lavoro serio, razionale e attendibile, la moltiplicazione dei contagi cosi vertiginosa rende di fatto impossibile il tracciamento, soprattutto adesso». 

«In Sicilia l’85% dei cittadini ha almeno una dose di vaccino, il ciclo completo ha raggiunto l'81,73% di siciliani. Stiamo notando una crescita delle prime dosi negli ultimi giorni, segno evidente che l’area dei no vax si stia frantumando tra i pochi irriducibili e chi sta superando lo stato di iniziale di diffidenza e adesso si sono convinti che non c'è alternativa».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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