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Da oggi Sicilia in zona arancione “rafforzata” dopo 15 giorni di rosso e polemiche

Di Redazione |

CATANIA – L’auspicio è che sia un addio, non un arrivederci. Da oggi l’isola diventa arancione, dopo due settimane di rosso e tante polemiche. Rispetto alle misure previste dal Dpcm del 14 gennaio, il governatore Nello Musumeci, con propria ordinanza, ne ha introdotte di aggiuntive.

Si comincia con la scuola: rientrano in classe gli alunni di seconda e terza media mentre per le superiori, a differenze di altre aree del Paese, bisognerà attendere un’altra settimana e dunque avanti con la didattica a distanza fino al 7 febbraio. Dal giorno dopo, sarà ammesso alla didattica in presenza il 50 per cento degli studenti delle superiori. Un ritardo che, ha scandito l’assessore all’Istruzione, Roberto Lagalla, «trova giustificazione nel principio di cautela» del governo regionale, su esplicita richiesta del presidente Musumeci.

Chi farà ingresso in Sicilia sarà tenuto a registrarsi sulla piattaforma www.siciliacoronavirus.it. Chi dichiarerà di avere fatto il tampone e non vorrà farlo avrà l’obbligo di porsi in isolamento fiduciario per dieci giorni comunicandolo al medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o all’Asp. Una decisione che, al di là degli avvertimenti degli esperti nazionali sull’«effetto del rilascio delle misure adottate nel periodo natalizio» con «segni di una ripresa dell’epidemia», Ruggero Razza, motiva a La Sicilia con la «necessità di prevenire al meglio il rischio di importazione di varianti del Covid».

I titolari degli esercizi pubblici sono tenuti a comunicare all’Asp il numero massimo dei clienti che possono essere accolti all’interno dei locali e ai centri commerciali è richiesto di munirsi di conta-persone. L’ordinanza prevede che i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta supportano le Asp nella gestione dei pazienti Covid-19 effettuando i tamponi antigenici rapidi o altri test a specifiche categorie.

Sono queste in sintesi le misure della zona arancione rafforzata. E nell’ottica del governo regionale hanno un preciso obiettivo: «Noi – ha detto Musumeci – puntiamo alla zona gialla e, perché no, alla fine a quella bianca, ma questo dipende dalla responsabilità di ciascuno e di tutti. Speriamo – è stato il suo auspicio – che nel mese di aprile si possa arrivare ad una riapertura che metta gli operatori economici di tornare a lavorare e quindi di tornare a guadagnare e di uscire da questo tunnel dove il buio sembra avere spento ogni speranza. Ma la speranza va alimentata non soltanto dalla forza di ciascuno di noi, ma anche dai comportamenti».

Intanto l’isola si mantiene al sesto posto per numero di contagi: nell’ultimo bollettino 716 i nuovi positivi su 32.850 tamponi processati, con una incidenza del 2,1%. Le vittime sono state 35 ieri e hanno portato il totale a 3.443. Gli attualmente positivi sono 42.289, meno 579 casi rispetto a ieri. I guariti sono stati 1.260.

L’assessore Razza, a bocce ferme, rivendica «la tempestività nell’adozione di misure necessarie, dall’arancione rafforzato con l’ordinanza del presidente alla richiesta di anticipare la zona rossa, il che ci ha dato 21 giorni di vantaggio». E non teme sulla tenuta degli ospedali: «La rete è collaudata e ha retto anche all’aumento vertiginoso di contagiati e ricoverati».

Il prossimo passo, adesso, è «il potenziamento di tutto il sistema di risposta». Anche quello non sanitario, sul quale a breve scatteranno le assunzioni previste in un avviso pubblico. Un totale di 2.712 nuove risorse umane. Così ripartite: 787 assistenti amministrativi, 363 collaboratori amministrativi, 936 assistenti tecnici periti informatici, 434 ingegneri, 85 assistenti sociali, 107 educatori professionali.  Insomma un esercito anti-Covid, ma senza “divisa”. Senza camice, per meglio dire. In una maxi-infornata di assunzioni, a tempo determinato. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA