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La variante Omicron spiegata dai medici del Sudafrica: «Sintomi lievi, ma insoliti»

La presidente dell’Associazione dei camici bianchi, Angelique Coetzee, ha parlato dei pazienti che hanno contratto il nuoco ceppo: «Ma la ricerca solo è  all'inizio»

Di Redazione |

Le persone in Sudafrica che hanno contratto il ceppo omicron del coronavirus hanno manifestato sintomi "insoliti ma lievi". Lo riferisce l’associazione medica del paese, la South African Medical Association (Sama). In un’intervista alla Bbc la presidente dell’Associazione, Angelique Coetzee, spiegando che la ricerca sulla variante è ancora in una fase iniziale, ha detto che "i pazienti si lamentano principalmente di un corpo dolorante e stanchezza, estrema stanchezza, e lo vediamo nelle giovani generazioni, non nelle persone anziane".

La Coetzee ha sottolineato che solo il 24% della popolazione del Paese è completamente vaccinato. Tuttavia, nei commenti ad altri media, la Coetzee ha espresso preoccupazione per gli effetti che la variante potrebbe avere sulle persone anziane con malattie cardiache o diabete. I sintomi della nuova variante sono «insoliti ma lievi», ha aggiunto la presidente del Sama.

La variante omicron si è manifestata per la prima volta proprio in Sudafrica all’inizio di novembre e come detto finora negli infettati avrebbe provocato solo una malattia leggera senza sintomi importanti.

In dichiarazioni citate dal Telegraph, la Coetzee afferma che la possibilità di una nuova variante era emersa già da diversi giorni, per la presenza nella clinica privata da lei gestita a Pretoria di persone che presentavano sintomi che inizialmente non sembravano quelli caratteristici del Covid. Si sono presentate persone di tutte le etnie con senso di affaticamento, bambini con battito accelerato, senza che nessuno presentasse uno dei sintomi più tipici dell’infezione da nuovo coronavirus, cioè la perdita di gusto e olfatto. «I loro sintomi erano molto diversi e lievi rispetto a quelli che avevo curato in precedenza», racconta la presidente dei medici sudafricani, che esercita la professione da 33 anni. 

Il 18 novembre, quando quattro membri di una stessa famiglia con questi sintomi sono risultati positivi al test, Coetzee racconta di aver avvisato il comitato scientifico che coordina le politiche vaccinali e terapeutiche. Un paio di dozzine di suoi pazienti sono risultati positivi, almeno la metà senza essere stati vaccinati. 

«Ciò di cui ci dobbiamo preoccupare è che le persone più anziane e senza vaccino si infettino con la nuova variante (Omicron). E se non sono vaccinate, vedremo molte persone con forme gravi della malattia», ha detto Coetzee, ricordando però come la situazione in Sudafrica sia molto diversa da quella britannica o europea, per la scarsa incidenza della campagna vaccinale e per l’irrilevante porzione della popolazione sopra i 65 anni, pari solo al 6%. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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