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L’Asp di Catania sospende la “costosa” delibera sui vaccini a domicilio

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Colpo di scena all’Asp. Con un provvedimento del direttore generale è stata sospesa la delibera n. 578 del 23 aprile emessa per «il potenziamento vaccinale presso il domicilio degli aventi diritto». Una delibera che sin dai primi giorni seguenti aveva destato stupore perché prevedeva l’impegno di spesa a favore di una ditta privata,  per un importo di  oltre 515mila euro iva esclusa, per accelerare la vaccinazione sei soggetti non deambulanti e quindi ancora in attesa di essere immunizzati nella propria abitazione.

Sembra, ma non ci sono conferme, che la decisione sia arrivata al termine di una accesa discussione nel corso della quale alcuni dirigenti, compreso il capo dei distretti Franco Luca che si sta occupando di gestione sul territorio de medici di Famiglia, hanno manifestato forte disappunto, spiegando anche che l’incarico di prendersi cura dei soggetti fragili non deambulanti era stato già assegnato ai medici di famiglia che pian piano stanno finalmente scendendo in campo per incrementare la campagna vaccinale. Ai più è comunque  apparso quantomeno singolare un provvedimento per una somma simile quando ci sono ben 900 medici di Medicina generale il cui compito previsto anche dalle convenzioni vigenti è quello di prendersi in carico i propri assistiti che hanno difficoltà a recarsi nei centri vaccinali. 

Così la delibera sarebbe stata sospesa, ma non ritirata. Resta il fatto che non si capiscono spesso e volentieri le dinamiche che portano a provvedimenti del genere.

Con la delibera l’azienda sanitaria aveva come detto affidato, per un importo che supera i 515mila euro, Iva esclusa, l’incarico di procedere alle vaccinazioni a domicilio di soggetti non deambulanti a una ditta privata. Il costo singolo a vaccinazione era di 75 euro oltre Iva. 

L’Asp a seguito di una richiesta di chiarimenti sollevata da alcune organizzazioni sindacali, aveva precisato in una nota stampa che «l’azienda, così come altre aziende sanitarie provinciali, si è attivata, per l’iniziativa in questione, a seguito di un indirizzo pervenuto dall’assessorato della Salute, in linea con le previsioni di cui al decreto legge 34/2020 convertito con legge n. 77/2020». E ha proseguito che «tale iniziativa si è reputata particolarmente opportuna per accelerare il raggiungimento di adeguate coperture vaccinali sugli over 80 e sui soggetti fragili non deambulanti. L’iniziativa, peraltro, si affianca all’attività delle Unità vaccinali mobili di questa Azienda che già operano sul territorio da qualche mese, ma che si rivelano insufficienti per procedere celermente alla necessaria copertura vaccinale di questi soggetti fragili di numero significativo. L’azienda fa anche presente che «prima di procedere all’affidamento del singolo assistito alla ditta incaricata ai fini della vaccinazione i Dipartimenti sanitari aziendali competenti verificheranno la indisponibilità del medico di medicina generale a vaccinare il soggetto fragile. Accertata la indisponibilità, il soggetto verrà vaccinato dalla ditta, considerato che la vaccinazione deve essere comunque garantita a tutti i richiedenti, a fronte di finanziamenti già assicurati».

Sulla questione il M5s ha presentato una interrogazione parlamentare all’Ars chiedono chiarimenti sulla delibera contestata.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA