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Covid, Bassetti contro la Sicilia per i morti nuovamente “spalmati”: «Così il bollettino danneggia l’Italia»

Il direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova. «Sono perplesso, non ha più senso dare questi numeri»

Di Redazione |

«Ieri a livello europeo abbiamo contato in Italia il record di decessi, 434, e poi scopriamo che ci sono 70 morti registrati in Sicilia che si riferivano ai giorni precedenti. Mi chiedo che senso può avere dare ancora questi numeri con il bollettino che hanno il solo scopo di creare allarmismo e ansia. In più c'è un danno per l’immagine del Paese all’estero, sembra che abbiamo gli ospedali che saltano in aria. Continuo a rimanere perplesso ma nessuno mi ascolta, la strada è quella dei burocrati contro i medici. E poi è chiaro che una buona parte dei ricoveri e decessi non riguarda pazienti con polmonite da Covid ma asintomatici positivi che hanno altri problemi». Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, ritorna sulla sua proposta di eliminare il bollettino Covid quotidiano. 

Come è noto, nel bollettino di ieri per quanto riguarda i decessi ci sono state delle aggiunte, la Sicilia infatti ha riconteggiato il numero dei morti riportando solo ieri quelli avvenuti alcuni giorni fa: un numero abbastanza alto che in un certo senso ha "drogato" il dato finale delle vittime anche se non ha cambiato la sostanza: ovvero che dall'inizio dell'epidemia in Sicilia ci sono stati oltre 8.000 morti. 

In pratica però la Sicilia è tornata a fare quello che era già stato fatto in passato per non finire in zona rossa, ovvero "spalmare" su più giorni – la frase infelice "spalmiamo" i morti" fu utilizzata dallo stesso assessore regionale alla Salute Ruggero Razza – i numeri delle vittime per evitare le restrizioni. Una pratica che poi portò a una inchiesta scandalo.  

In merito a quanto finora riportato, il Dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico intende chiarire quanto segue: 1- Il Ministero della Salute richiede che i dati relativi ai decessi vengano comunicati entro il giorno successivo a quello in cui l’evento viene accertato dal territorio. Nella pratica tuttavia può frequentemente trattarsi di decessi che si sono verificati anche in un lasso di tempo precedente rispetto a quello in cui avviene la segnalazione (ad esempio nei casi di decessi avvenuti non in ambito ospedaliero ma a casa). Al riguardo è stato formalmente richiesto al Ministero della Salute di fornire indicazioni a tutte le regioni sulla dinamica di comunicazione sulla base dei tempi che intercorrono realmente tra la data del decesso e quella di segnalazione. Nelle more la Regione Siciliana nel voler assicurare massima trasparenza e completezza d’informazione indica, nel Bollettino giornaliero, anche la data effettiva del decesso,  a differenza delle altre regioni che riportano solamente il numero di decessi complessivi comunicati giornalmente senza precisare la data a cui gli stessi risalgono.

2- Il Dasoe dallo scorso mese di ottobre ha inserito nel Bollettino settimanale la nota metodologia esplicativa delle modalità di comunicazione dei decessi secondo i criteri sopra esposti. 3- Il Dipartimento inoltre precisa che i parametri presi in considerazione dal Ministero della Salute per i passaggi in zona rossa o arancione o gialla non sono legati al numero dei decessi ma alla percentuale di occupazione dei posti letto in area medica, in terapia intensiva ed al tasso d’incidenza cumulativa.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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