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Covid, la Sicilia torna in bianco e si parla di stop al green pass dal 1° maggio: ma la curva è in risalita

Dopo due mesi e mezzo tra la zona arancione e quella gialla, la Sicilia nella fasci con meno restrizioni

Di Redazione |

Dopo due mesi e mezzo tra la zona arancione e quella gialla, la Sicilia da domani, finalmente, torna in “zona bianca”  con un piccolo  anticipo sull’abolizione del sistema a colori, che con ogni probabilità, come per altro annunciato diverse volte  nelle scorse settimane dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità,  verrà archiviato a fine mese insieme allo stato d’emergenza. E mentre l’Italia diventa sempre più "bianca", con sole 4 Regioni che da lunedì resteranno in giallo, si procede nella messa punto della road map di allentamento delle misure restrittive con l’ipotesi, presto al vaglio del Consiglio dei ministri, di eliminare l’obbligo di ogni tipo di green pass al chiuso a partire dal primo maggio. L’attenzione resta però al contempo concentrata sull'andamento della curva epidemica, da alcuni giorni in risalita in Italia così come in altri Paesi europei. 

Da domani , dunque, solo Calabria, Lazio, Marche e Sardegna resteranno in area gialla. In questo contesto, si va verso un ulteriore allentamento delle misure. L’ipotesi allo studio e che verrà discussa la prossima settimana dal Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende da fonti governative, è lo stop dal primo maggio a qualunque tipo di green pass per l’accesso ai luoghi al chiuso, dai ristoranti ai cinema alle attività di vario tipo. Sarebbe inoltre prevista l’eliminazione del super green pass per l’accesso agli hotel, mantenendo solo il green pass base, a partire dal primo aprile. Non è però esclusa l'ipotesi di abolire qualunque tipo di green pass per l’accesso agli hotel.

Sempre dal primo aprile, l’ipotesi al vaglio è anche di consentire l’accesso ai mezzi di trasporto pubblici solo col green pass base, mentre si prevedrebbe l’eliminazione di qualunque tipo di green pass per i luoghi all’aperto. I primi allentamenti scatterebbero dunque dal 1 aprile e ulteriori allentamenti alle misure restrittive scatterebbero dal 1 maggio in un percorso di "graduale ritorno alla normalità". Tutte le ipotesi dovrebbero essere discusse a breve in Consiglio dei ministri. In programma anche una cabina di regia. Il decreto sulla road map per l’allentamento delle misure dovrebbe essere licenziato dal Consiglio dei ministri entro la prossima settimana. 

 Un percorso di allentamento, dunque, mentre si guarda al trend della curva epidemica. Il bollettino giornaliero del ministero della Salute segnala che nelle ultime 24 ore sono stati 48.886 i nuovi contagi rispetto ai 53.825 di ieri, ma va considerato il minor numero di tamponi che solitamente si effettuano durante il fine settimana. L’inversione di trend della curva epidemica, in risalita, è comunque in atto anche in altri Paesi europei oltre che in Cina. In Francia, ad esempio, è stata avviata la somministrazione della quarta dose vaccinale agli over-80 proprio a seguito della lieve ripresa dei contagi, ma al contempo è stata confermata da lunedì la fine delle restrizioni fra cui l’obbligo di mascherina al chiuso e il possesso del super green pass. E la situazione peggiora anche in Germania, con circa 250 vittime al giorno. 

Ad ogni modo, in Italia la situazione appare al momento sotto controllo. Anche sul fronte delle scuole. L’ultimo report del ministero dell’Istruzione rileva infatti che sono stati 5.208.193 gli alunni presenti in classe tra il 28 febbraio e il 5 marzo, pari al 97,5%; a fine gennaio erano l’80%. Risultati che hanno dato ragione a chi, come il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, si è battuto per non tornare in Dad.

L’analisi di Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia, invita tuttavia ad aumentare il livello di guardia. In Italia, spiega, «siamo già ad un incremento dei casi di Covid pari al +30% alla settimana ed è probabile che nei prossimi giorni vedremo anche un aumento dei ricoveri ospedalieri; è una situazione di nuovo peggioramento che si risconta anche in altre nazioni, dove in alcune realtà il rialzo dei casi si è verificato prima poichè prima si è passati ad un allentamento delle misure restrittive». Ma il nostro Paese, avverte, «sta seguendo questa onda». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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