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Covid, in Italia dati in miglioramento: indicatori in discesa anche in Sicilia

 I casi totali registrati negli ultimi sette giorni sono stati il 16,5% in meno rispetto a quelli dei sette giorni precedenti

Di Redazione |

La situazione della pandemia di Coronavirus in Italia continua nel suo trend di miglioramento. Tutti gli indicatori epidemiologici sono in discesa, anche a livello regionale. I casi totali registrati negli ultimi sette giorni sono stati il 16,5% in meno rispetto a quelli dei sette giorni precedenti, mentre se si considerano quelli degli ultimi 14 giorni, il calo è del 27,8% rispetto al totale dei 14 precedenti. La media giornaliera dei nuovi casi degli ultimi sette giorni è di circa 3.700, in calo rispetto ai 4.200 di una settimana fa. Migliora la situazione dei ricoveri: il tasso di occupazione dei pazienti con Covid-19 delle terapie intensive è sceso al 5%, dopo settimane in cui il dato è rimasto costante, al 6%, mentre i reparti ordinari (per trattare pazienti non critici) è sceso al 6%, dal 7% delle settimane precedenti. Anche i decessi hanno iniziato a diminuire. Il totale dei decessi degli ultimi sette giorni è stato inferiore dell’8,6% rispetto al totale dei sette giorni precedenti. La media degli ultimi sette giorni è stata di 52 decessi giornalieri, sensibilmente inferiore ai 57 di una settimana fa.

Migliora anche la situazione a livello regionale: secondo l’ultimo monitoraggio della Cabina di regia, quasi tutte le regioni sono classificate a rischio epidemico basso e a oggi nessuna di queste andrebbe in zona gialla, tranne la Sicilia che si trova già in giallo, ma è scesa sotto le soglie previste per restarci (14% di occupazione dei reparti non critici e 9% per le terapie intensive. La Calabria ha superato la soglia del 15% dei reparti non critici (è al 17%), con l’incidenza di poco sopra la soglia, ma in diminuzione e le terapie intensive al 7%. Marche e Provincia di Bolzano invece superano la soglia del 10% per le terapie intensive, rispettivamente al 10% e al 12,5%. Secondo l’ultima stima dell’efficacia dei vaccini contro il Coronavirus da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, si osserva una forte riduzione del rischio di infezione nelle persone completamente vaccinate rispetto a quelle non vaccinate. In media, la diagnosi viene abbattuta del 77%, l’ospedalizzazione del 93% e il ricovero in terapia intensiva e decesso del 95%. Ad esempio, il rischio di morte per Covid-19 negli over 80 non vaccinati è 14 volte più elevato. In questa fascia di età, le ospedalizzazioni dei non vaccinati negli ultimi 30 giorni sono state nove volte superiori a quelle dei vaccinati (251,8 contro 28,9 ricoveri per 100.000 abitanti). In più, i ricoveri in terapia intensiva degli over 80 non vaccinati sono stati undici volte superiori rispetto ai vaccinati (1,4 contro 15,5 per 100.000 abitanti), mentre i decessi dei non vaccinati sono stati 14 volte in più rispetto ai vaccinati con ciclo completo.

A livello europeo, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle infezioni (ECDC), al 23 settembre riporta un tasso di incidenza di nuovi casi segnalati nell’Unione Europea e nell’Area Economica Europea nelle due settimane precedenti pari a 156 ogni 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto all’incidenza di 171 del precedente rapporto. Il tasso di mortalità è stabile da due settimane. Dei 29 paesi con dati sui ricoveri ospedalieri/in terapia intensiva o sull'occupazione, 11 hanno riportato una tendenza all’aumento in almeno uno di questi indicatori rispetto alla settimana precedente. La variante Delta si conferma dominante ed è presente nel 99,6% dei tamponi processati. L’attuale situazione epidemiologica è caratterizzata da un numero di casi elevato ma in diminuzione e da un tasso di mortalità stabile. Nelle prossime due settimane, l’ECDC prevede una lieve diminuzione delle nuove diagnosi e un trend in aumento delle ospedalizzazioni e dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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