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Covid in Sicilia, troppi contagi e pochi vaccinati: la zona gialla sarà realtà da lunedì

La curva in Italia è sostanzialmente stabile, ma non nella nostra ragione dove i limiti dei ricoveri in area medica e nelle intensive sono stati superati. Venerdì la certezza della retrocessione

Di Silvana Logozzo |

Dopo aver raggiunto il picco, con dati abbastanza stabili per una decina di giorni, la curva dei contagi da Coronavirus in Italia sta dando iniziali segni di ripresa. I numeri non sono tuttavia uniformi e in alcune regioni sono più alti, come nel caso della Sicilia che, secondo gli esperti, presenta percentuali da zona gialla. Agenas indica che proprio per la Sicilia tutti e due i parametri, ricoveri in area medica e intensiva, sono oltre i limiti previsti, con le terapie intensive che restano all’11% e le aree mediche che salgono al 20% (+1%). «Una situazione sospesa», la definiscono gli scienziati che indicano però quanto a pesare sia quel gruppo di oltre 4 milioni di ultracinquantenni e tanti giovani non ancora vaccinati. 

Intanto i dati di ieri registrano 7.548 i positivi (ieri erano stati 6.076) e 59 vittime rispetto alle 60 di ieri. Sono 499 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 5 in meno nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 34. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.023, 13 in meno del giorno precedente. Il tasso di positività è del 3,09%, in aumento rispetto al 2,28% di ieri.   Secondo l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo Picone, del Cnr, è in frenata la crescita degli ingressi giornalieri nelle terapie intensive così come i decessi, mentre rallenta molto il ritmo della campagna vaccinale. «Dopo aver stazionato su un plateau per circa dieci giorni, l’analisi delle differenze settimanali della curva dei positivi totali rivela negli ultimi quattro giorni una ripresa del contagio. Da confermare con i dati dei prossimi giorni», osserva il matematico. Sempre a livello nazionale, prosegue, «continua la frenata della crescita della curva media degli ingressi giornalieri nelle unità di terapia intensiva, che dovrebbe raggiungere il massimo tra 5-7 giorni». Si notano poi «minimi segni iniziali di frenata della crescita della curva media dei decessi a livello nazionale, che dovranno essere confermati». A livello regionale, i dati epidemiologici relativi a martedì 24 agosto, giorno al quale fa riferimento il monitoraggio settimanale del venerdì, indicano che «nonostante l’aumento dei posti disponibili ufficiali nei reparti ordinari e in quelli di terapia intensiva, la Sicilia – rileva Sebastiani- è oltre le rispettive soglie del 15% e 10% per occupazione di posti e quindi, a rigore, dovrebbe essere dichiarata zona gialla venerdì 27 agosto, con entrata in vigore effettiva lunedì 30 agosto».  I dati di Sebastiani indicano inoltre che nelle ultime quattro settimane è progressivamente diminuita la media settimanale del numero di dosi di vaccino somministrate al giorno, passando da 485.000 a 400.000, poi a 270.000 e a 200.000.   In relazione ai dati di oggi forniti dal Ministero della Salute, Roberto Cauda, direttore dell’Unità di malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, avverte: «La situazione mostra una certa dicotomia. Da una parte un numero di infetti elevato, dall’altra un numero di ricoveri relativamente non aumentato. Al momento la situazione è un pò sospesa. Di fatto, nonostante l’alta percentuale di persone già vaccinate e i guariti, resta una platea di di contagiabili elevata».   Dagli Usa arriva una buona notizia, con la presentazione di Moderna alla Fda dell’analisi finale dello studio Cove di Fase 3 del vaccino che mostra un’efficacia del 93%, duratura per sei mesi dopo la seconda dose. Tra non molto quindi anche l'immunizzante di Moderna, come quello di Pfizer, dovrebbe passare da emergenziale a definitivo.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA