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Covid, l’annuncio di Brunetta: «Lo smart working resta nella Pubblica Amministrazione, anche se ridotto»

Il ministro per la Pubblica Amministrazione lo ha comunicato al Corriere della Sera

Di Redazione |

Lo smart working nella Pubblica amministrazione non sarà abolito, è auspicabile resti per una quota fino al 15%. Annuncio con il Corriere della Sera del ministro Renato Brunetta, che punta al ritorno in presenza della burocrazia come catalizzatore della ripresa, in questo momento sospinta anche dal superbonus 110% nell'edilizia. Ritorno in ufficio anche per smaltire le montagne di arretrati, forti  dell'arrivo di migliaia di nuovi assunti grazie allo sblocco del  turnover e alle risorse Pnrr. E sullo smart working si definiranno 'regole del giocò contrattuali per disconnessione, produttività, risultati. E una piattaforma informatica. 

«Nel mondo della pubblica amministrazione, la scuola, la sanità, le forze dell’ordine sono tornati in presenza e manca la burocrazia. Abbiamo bisogno della burocrazia in presenza per far ripartire il Paese», aggiunge Brunetta, questa volta in una intervista a Rai News24 a margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio. «La burocrazia in presenza – ha aggiunto – vuol dire certificati, autorizzazioni, i bisogni delle famiglie. Quindi tornare in presenza negli uffici è accompagnare la crescita del Paese. Io per primo ho avviato in sede Aran la regolazione per via contrattuale della modalità dello smart working. Perchè tutto lo smart working che si fa è senza un contratto perchè è una sperimentazione tutta italiana e questo non può essere il modello. Io ho avviato la regolazione ma è il datore di lavoro che decide, cioè lo Stato. E’ oggetto di trattativa contrattuale è la modalità, cioè come farlo. Attualmente, ad esempio, non c'è una regola sulla disconnessione. A chi mi critica sul fatto che bisogna coinvolgere il sindacato voglio dire che le parti sociali sono già coinvolte nella parte che spetta alle relazioni sindacali».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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