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Covid, variante Delta a settembre sarà il 90% dei casi

Ma per capire quale sarà l'impatto in Italia bisognerà attendere almeno due settimane

Di Redazione |

Forse già prima di settembre la variante Delta in Italia sarà al 90% mentre serviranno, secondo gli esperti, ancora due settimane per capire un po' di più gli effetti sui contagi Covid-19. Intanto il nostro Paese può godere di dati stabili che segnano certamente una nuova fase dell’epidemia, come ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza, anche se, dice, la «guardia va tenuta alta" soprattutto riguardo alle varianti «che rendono la sfida più difficile».  «I numeri con cui facciamo i conti ogni giorno sono significativi: avevamo quasi 30.000 persone nei nostri ospedali ora ne abbiamo meno di 1500 quindi meno 95%, avevamo 3800 persone in terapia intensiva ora ne abbiamo circa 220 quindi siamo anche in questo caso a meno 90% e anche il tasso del numero dei contagiati quotidiano è molto molto sceso», dice Speranza che è intervenuto alla presentazione a Roma della 'Costituzione eticà Federazione nazionale dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. «Ma è chiaro – aggiunge – che non è chiusa. 

I numeri del bollettino sono incoraggianti ma incombe l’incognita della variante Delta. «Si trasmette più rapidamente, il 60% in più rispetto a quella Alfa e credo che in Italia avremo il 90% della diffusione di questa variante prima di settembre», afferma Francesco Broccolo, direttore del laboratorio Cerba di Milano. Secondo l’ultima indagine rapida in Italia al 22 giugno la variante Delta (B.1.167.2) del virus SarsCov2 aveva una prevalenza pari al 22,7% ed è stata identificata in 16 Regioni/Province autonome, con un range tra lo 0 e il 70,6%. «Vediamo i dati fra 10-15 giorni e comunque l'uso della mascherina in questa fase resta fondamentale in tutte le occasioni di assembramento», dice l’epidemiologo molecolare dell’Università Campus Biomedico di Roma, Massimo Ciccozzi.  Secondo gli esperti è necessario però avere più dati e soprattutto più tamponi molecolari. A cercare la Delta è la Sardegna (che con il 66,7% è seconda in Italia dopo il Friuli Venezia Giulia per incidenza di questa variante) nelle zone turistiche con un piano da 2. 500 tamponi al giorno mentre nel Lazio l’Assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, annuncia di aver richiamato tutti gli over 60 anticipando AstraZeneca a 56 giorni. In Abruzzo 28 i nuovi positivi e a preoccupare è proprio la variante Delta. 

Infine l’importanza della vaccinazione completa. In base ad uno studio del Public Health England, con una dose l’efficacia è del 33%. Mentre Pfizer e Moderna, secondo una ricerca Usa su quasi 4mila persone, sono efficaci su reinfezioni e sintomi per il 91% con due dosi.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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