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La Sicilia si sveglia “bianca”: da oggi via mascherine all’aperto. Ma Razza avverte: «Non è liberi tutti»

L'Isola esce dalla zona gialla per il miglioramento dei parametri previsti dal Ministero della Salute

Di Redazione |

La Sicilia oggi si è svegliata in zona bianca, con le sole eccezioni di due zone arancioni a Mascalucia (in provincia di Catania) e a Francofonte (in provincia di Siracusa). Così come annunciato da giorni, è arrivato anche per l'Isola, come era già per il resto d'Italia, il momento di lasciare, dopo 40 giorni, la zona gialla con il rientro dei parametri previsti dal Ministero della Salute per poter appunto tornare nell'ambita fascia bianca. Proprio nella tarda mattinata di ieri, c'è stata l'ufficialità con la firma del ministro Roberto Speranza. Il 30 agosto, quando scattò la restrizione, i positivi erano oltre 1.500 in un solo giorno, ieri 469, un numero che comprende un centinaio di persone decedute nelle scorse settimane. 

Da oggi dunque via le mascherine che fino a ieri sono state indossate anche all'aperto e via altre restrizioni come ad esempio il vincolo di sedersi in non più di quattro persone all'interno di pub e ristoranti. 

«Il rientro in zona bianca non suoni per i cittadini come un rinnovato "liberi tutti". Bisogna proseguire con la campagna vaccinale e con le necessarie misure», ha però precisato ieri l’assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza a margine della conferenza stampa convocata a Palermo per illustrare il nuovo bollettino settimanale della Regione sui dati epidemiologici e vaccinali. "Abbiamo bisogno di uscire dall’epidemia senza gravare sul nostro sistema economico – ha aggiunto -. Non dobbiamo dimenticare che il coronavirus è ancora presente e che ci sono migliaia di persone ancora infette". 

Da lunedì, con le nuove regole nazionali, si torna anche a ballare in discoteca, a si potrà entrare nei musei, cinema e teatri senza limiti di visitatori. In discoteca al chiuso la capienza sarà al 50% mentre all’aperto al 75%. I clienti dovranno avere il green pass e indossare la mascherina che potrà essere tolta quando si balla. I titolare che non rispettano le norme rischiano una chiusura di 10 giorni. Negli stadi la capienza sale al 75 per cento anche qui servirà sempre il Green pass. 

E con la Sicilia in zona bianca ben 4,8 milioni di italiani possono togliere la mascherina all’aperto, ma tornano anche le tavolate al chiuso con il superamento del limite massimo dei 4 posti a sedere tra non conviventi in ristoranti, agriturismi e pizzerie. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento agli effetti del cambio di colore per l’isola che dal 30 agosto si trova in zona gialla sulla base degli indici della pandemia di Covid. «Un provvedimento che impatta anche per le feste e i ricevimenti, compresi i matrimoni che con l’avanzare della campagna vaccinale si sono moltiplicati. Il limite dei posti a tavola è una misura di sicurezza che – continua la Coldiretti – oltre ad avere ripercussioni sul bisogno di convivialità degli italiani ha pesato anche sugli incassi della ristorazione dopo le forti perdite subite per i lockdown per la pandemia Covid». 

«La necessità di mantenere almeno un metro di distanza tra i tavoli – precisa la Coldiretti – ha infatti ridotto drasticamente gli spazi disponibili per il servizio. L’impatto negativo – conclude la Coldiretti – si trasferisce a cascata sull'intera filiera con la riduzione di acquisti di prodotti alimentari e vino dalle aziende agricole ma anche di addobbi floreali con il contenimento del numero di invitati o addirittura il rinvio delle cerimonie».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA