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Nuovo vaccino autorizzato in Europa: è il turno di Novavax

Il siero, che sarà somministrato in due dosi, ha incassato l'ok dell'Ema ma gli esperti affermano che "non ci sono ancora dati sull'efficacia contro Omicron"

Di Redazione |

L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato lil via libera all’immissione in commercio condizionata nell’Ue del vaccino anti-Covid Nuvaxovid, prodotto da Novavax. Lo ha deciso il Comitato tecnico per i medicinali a uso umano dell’Ema dopo una riunione straordinaria. E’ il quinto vaccino contro il virus del Covid autorizzato in Europa.

Gli studi principali su cui Ema si è basata per valutare il Nuvaxovid, studi in cui il vaccino mostrava un’efficacia del 90%, sono su "vecchie" varianti e "attualmente sono disponibili dati limitati" sull'efficacia contro la variante Omicron. Lo rende noto l’Ema. «Il ceppo originale di SARS-CoV-2 e alcune varianti preoccupanti come Alpha e Beta erano i ceppi virali più comuni in circolazione quando gli studi erano in corso – si legge in una nota dell’Agenzia – attualmente sono disponibili dati limitati sull'efficacia di Nuvaxovid contro altre varianti preoccupanti, incluso Omicron». 

Si tratta di un vaccino proteico, diverso da quelli anti-Covid già autorizzati in Ue. E c'era chi lo stava aspettando con ansia. Per esempio diverse persone riluttanti a cedere all’iniezione scudo sostengono che accetterebbero questo vaccino. Novavax si somministrerà "tramite due iniezioni, di solito nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di 3 settimane" l’una dall’altra, spiega l’ente regolatorio Ue. Gli 'ingredientì di Nuvaxovid* (questo il nome dell’imminente new entry nelle campagne vaccinali d’Europa) sono una versione prodotta in laboratorio della proteina Spike che si trova sulla superficie del virus, e un 'adiuvantè, una sostanza che aiuta a rafforzare la risposta immunitaria al vaccino. 

Con queste armi il nuovo vaccino promette di costruire lo scudo anti-Covid. Ecco come funziona: quando Nuvaxovid viene somministrato, il sistema immunitario identifica la proteina come estranea e produce difese naturali – anticorpi e cellule T – contro di essa. Se in seguito la persona vaccinata entra in contatto con il coronavirus Sars-CoV-2, il sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike sul virus e sarà pronto ad attaccarla. Gli anticorpi e le cellule immunitarie possono proteggere da Covid lavorando insieme per uccidere il virus, impedire il suo ingresso nelle cellule e distruggere le cellule infette. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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