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Omicron, più controlli negli scali italiani e Di Maio non esclude altre strette

E' corsa contro il tempo per cercare di limitare la diffusione della nuova variante già arrivata anche in Italia

Di Redazione |

Una strategia lampo di contenimento, con la concreta possibilità di reintrodurre l’obbligo di doppio tampone all’ingresso e di quarantena per chi viene da Paesi in cui si registrano focolai Omicron. In Italia la macchina dei controlli sulla variante sudafricana, dopo il primo caso nazionale, si è già attivata con centinaia di sequenziamenti dei test e monitoraggio dei passeggeri che arrivano agli aeroporti. Vista la rapida diffusione della mutazione già all’interno dell’area Schengen, si spera ora in un piano di contenimento a livello europeo. Ad ammettere che «la fase epidemica non è semplice» è lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, per il quale «questa nuova variante è un’ulteriore sfida per tutti i paesi del mondo, c'è un massimo livello di attenzione e serve cautela e tutte le scelte, comprese quelle sui voli, vanno in questa direzione». Ma le valutazioni sugli effetti del nuovo ciclo della pandemia sono solo all’inizio. «Serve tempo per studiare e approfondire l’impatto, la comunità scientifica è già al lavoro – prosegue Speranza – .

Ancora c'è un numero di sequenziamenti molto limitato e ci sono segnalazioni di elementi di rischio nelle 32 mutazioni». Anche il ministro Luigi Di Maio non esclude altre strette: «C'è una grande allerta, dobbiamo utilizzare tutte le misure che servono per evitare di chiudere l'Italia, quindi ben vengano le chiusure verso l’estero», sottolinea. L’unica arma utile per identificare Omicron al momento restano i tamponi molecolari e non è ancora certo che quelli antigenici abbiano la stessa efficacia, così come toccherà capire la capacità dei vaccini rispetto alla nuova mutazione, aspetto che finora non sembra preoccupare troppo, in particolare per l’alto livello di immunizzazione in Italia. E proprio l’alto tasso di vaccinati permette di mantenere sotto controllo il contagio, arrivato a oltre 5 milioni di casi dall’inizio della pandemia (esattamente 5.007.818), e che nelle ultime 24 ore ha fatto registrare 12.932 nuovi contagi e 47 vittime, con un tasso del 2,5% di positività, 638 pazienti in terapia intensiva (+14) e 4.964 ricoveri ordinari (+138). 

Anche se c'è preoccupazione gli scienziati prendono tempo e restano sospesi tra timori e cautela. Gli stessi esperti che seguono il caso del paziente zero della Omicron in Italia e dei suoi familiari contagiati, spiegano che «la situazione è sotto controllo, i pazienti hanno una carica virale molto bassa» e questo è «riconducibile al fatto che sono vaccinati con due dosi». Un’ulteriore verifica arriverà dall’esame del livello di contagiosità della variante. «Al momento sembra che i vaccini mantengano la loro forza. Adesso è dunque più importante che mai fare la terza dose quanto prima e la massima prudenza da parte dei cittadini: mascherina e distanziamento», aggiunge il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che nelle prossime ore vedrà i Prefetti per stabilire un nuovo Piano di controlli dopo l'entrata in vigore del Super Green pass e del certificato verde (quello base) obbligatorio anche sui mezzi pubblici di trasporto.   Negli aeroporti le verifiche sono già a regime da qualche ora. Aldilà del contact tracing attivato per il paziente zero, a Fiumicino – nel caso di passeggeri che arrivano da aree a rischio – «le compagnie aeree sono tenute a consegnare le liste dei passeggeri e questi vengono prelevati direttamente sottobordo, per essere poi sottoposti ai controlli sanitari di rito».

Una nota di raccomandazione era stata diramata in queste ore dagli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera dipendenti dal ministero della Salute (Usmaf) ai vettori, agli enti aeroportuali e del volo affinché si vigili sulla completa e corretta compilazione dei i moduli per fornire informazioni sulla provenienza dei viaggiatori negli ultimi 14 giorni ed evitare che Omicron, dopo aver messo piede in Italia, punti a sostituire Delta.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA