Notizie Locali


SEZIONI
Catania 12°

Stime

Omicron spinge curva epidemia in Italia verso l’alto: attesi 400mila casi la prossima settimana

Un numero troppo alto anche per tracciare l'andamento della situazione. Di conseguenza l’unico parametro per avere una misura dell’epidemia potrebbero essere i ricoveri

Di Redazione |

La variante Omicron sta spingendo la curva dell’epidemia di Covid-19 sempre più in alto in Italia e da 11 settimane consecutive i casi non fanno che aumentare, rileva dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss); il tasso di raddoppio dei nuovi casi è di sette giorni e questo significa che la prossima settimana si potrebbero raggiungere 400.000 casi: un numero troppo alto per riuscire a tracciali, come rileva il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook "Coronavirus-Dati e analisi scientifiche". Di conseguenza l’unico parametro per avere una misura dell’epidemia potrebbero essere i ricoveri. 

Ci si trova davanti a una situazione complessa, nella quale una sicurezza è però legata ai vaccini, che confermano la loro efficacia nel contenere i ricoveri, soprattutto nelle terapie intensive. I dati dell’Iss indicano infatti che i ricoveri nelle rianimazioni per Covid-19 sono 25,6 volte più numerosi nei non vaccinati rispetto a coloro che hanno avuto tre dosi di vaccino. Sempre l’Iss indica che è in aumento da due settimane la percentuale di casi tra operatori sanitari rispetto al resto della popolazione, e nell’ultima settimana sono stati oltre 6.000 in più, passando dall’1,8% al 2,1% del totale dei casi. I dati del ministero della Salute indicano anche oggi un incremento elevato, con 197.552 positivi contro i 108.304 del giorno precedente. Sono stati rilevati per mezzo di 1.220.266 test, fra molecolari e antigenici rapidi, contro i 492.172 di 24 ore prima. Di conseguenza il tasso di positività è sceso dal22% al 16,2%; facendo però il rapporto fra i casi e i soli tamponi molecolari, il tasso di positività è del 27%, secondo i calcoli del sito CovidTrends. 

I decessi sono stati 184, contro i 223 del giorno precedente. In aumento, invece, i ricoveri. Quelli nelle terapie intensive sono complessivamente 1.557, 58 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite; gli ingressi giornalieri sono stati 154. Nei reparti ordinari i ricoverati sono complessivamente 14.930, ovvero 339 in più in 24 ore. Secondo le analisi di Sestili i ricoveri per Covid-19 nei reparti ordinari stanno aumentando in modo esponenziale ogni 21 giorni circa: questo significa che se oggi in Italia i ricoverati nei reparti ordinari sono circa 15.000, fra 21 giorni saranno circa il doppio, con picchi confrontabili a quelli delle precedenti ondate della pandemia: il 6 aprile 2021 si era raggiunto un picco di 33.000 ricoveri il 6/4 2021, il 24 novembre 2020 di 39.0000 e il 4 marzo 2020 di 33.000.

Per quanto riguarda la situazione nelle regioni, i dati del ministero della Salute indicano l’incremento giornaliero maggiore ancora una volta in Lombardia, con 48.808 nuovi casi in 24 ore; seguono Veneto (21.056), Piemonte (18.220), Toscana (15.892), Emilia Romagna (14.901), Lazio (14.850) Campania (13.364), Sicilia (12.425). Secondo le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo "M.Picone", del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), è quasi al picco dell’incidenza dei positivi totali l’Umbria, mentre ci si avvicinano Campania, Lombardia e Molise. Sulla base dei dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) relativi alla capienza dei ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive al 7 gennaio, Sebastiani ha calcolato inoltre che dieci regioni che nelle prossime due settimane potrebbero avere numeri tali da superare le soglie per entrare nella zona arancione, due si avvicinano invece al giallo e la provincia autonoma di Bolzano potrebbe tornare nella zona bianca. Quelle che si avvicinano alla zona arancione sono Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e Liguria; vanno invece verso il giallo Puglia e Sardegna.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA