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Rientro a scuola in Sicilia, sindacati insorgono: «E’ un errore. Ci vuole tracciamento»

Cgil, Cisl e Uil spiegano, ciascuno per proprio conto, i motivi della contrarietà o quanto meno di un'apertura garantita da più sicurezza

Di Redazione |

«Tornare a scuola già domani è un gravissimo errore. È assurdo sperare di diventare zona arancione o rossa per tenere chiuse le scuole. Ciò vuol dire auspicare un incremento delle degenze in terapia intensiva». Lo dice il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, a margine della riunione della task force sulla pandemia. «Non lo diciamo solo noi che bisogna ritardare il ritorno a scuola – aggiunge – ma anche la comunità scientifica, nonché autorevoli esperti come lo stesso consulente del Ministero della salute, il professor Ricciardi. È giunto il momento che il governo nazionale – continua Rizza – si assuma le responsabilità che gli competono e faccia un mea culpa rispetto a tutto quello che non è stato fatto. Le promesse sui tamponi gratuiti e sulla fornitura di mascherine ffp2, tra l’altro solo in casi particolari, sappiamo con certezza che saranno difficilmente realizzabili». Il tracciamento e la fornitura dei presidi di protezione sono due condizioni fondamentali – osserva Gaetano Agliozzo, segretario della Fp Cgil Sicilia – per garantire il ritorno a scuola in sicurezza. Condizioni che sono state disattese». «Dal dibattito – dice Gabriella Messina della Cgil Sicilia – sono emerse le difficoltà e le criticità legate ad un andamento epidemiologico in itinere impone strategie e misure adeguate, nessuna esclusa, ed investimenti concreti da tempo invocati per garantire la scuola in sicurezza». Per Katia Perna della Flc Cgil Sicilia «continuano le difficoltà nel reperimento dei supplenti per la sostituzione del personale assente e nelle comunicazioni relative alla positività degli alunni». 

«Si va verso la ripresa in presenza a partire da domani, questo l’orientamento dell’assessore regionale Lagalla a conclusione dell’incontro, nonostante le preoccupazioni avanzate da più parti e condivise dalla nostra organizzazione sindacale, il perimetro normativo attualmente in vigore non consente l’attivazione generalizzata della DAD esclusivamente per la nostra regione. Resta di fondamentale valenza avere piena contezza dei dati reali e aggiornati dell’andamento epidemiologico». Ad affermarlo è il segretario generale Cisl Scuola Sicilia Francesca Bellia. «Riteniamo, inoltre, assolutamente necessario rendere più veloci i tempi del tracciamento anche attraverso la dislocazione, in alcune scuole polo, di presidi sanitari territoriali che possano semplificare e snellire le procedure di gestione dei contatti a livello scolastico.», spiega. «Diventa indispensabile la pronta e veloce attivazione delle USCA. Ribadiamo la necessità di garantire una adeguata e tempestiva fornitura delle mascherine FFP2 per tutto il personale. – conclude -. L’ultimo monitoraggio richiesto alle scuole non tiene per esempio conto del potenziale fabbisogno di tali dispositivi di protezione per gli alunni della secondaria di primo e secondo grado, nel caso di una positività in classe. Manca pertanto la possibilità per i dirigenti scolastici di indicare anche solo una stima di tale fabbisogno». 

«Anche la Sicilia si arrende a quanto deciso, in solitudine, dal governo nazionale. Da domani, infatti, tutte le scuole di ogni ordine e grado saranno riaperti. I dati che riguardano i contagi fanno presumere che i numeri ancora non hanno raggiunto il picco e che sicuramente la riapertura degli istituti, in questo momento, contribuirà ad una maggiore circolazione del virus. Speriamo che il governo nazionale cambi le regole per avviare la dad e che ritorni a regole più stringenti nell’interesse dei lavoratori e degli studenti». Lo afferma Claudio Parasporo, segretario della Uil Scuola Sicilia, sul ritorno da domani a scuola nell’isola.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA