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«Ecco quanto i vaccini ci proteggono dal covid», la lezione del prof.  Roberto Burioni 

Hanno un'efficacia del 95% sulle forme gravi e dell'88% (il 66% per Astrazeneca) di contrarre la variante delta anche in forma asintomatica

Di Redazione |

Il vaccino protegge dalla forma grave con un indice superiore al 95% per entrambi i vaccini, cioè quello ad adenovirus e quelli a mRna. Sul rischio di contrarre il virus anche in forma asintomatica il vaccino Pfizer ha una efficacia dell’88%, quello AstraZeneca al 66,7%. E’ quanto ha spiegato il professor Roberto Burioni, virologo di fame internazionale che ha citato alcuni studi internazionali.

«Una delle domande che tutti, giustamente, si fanno – scrive su www.medicalfacts.it – è se i vaccini che attualmente utilizziamo funzionano contro la variante delta. Siccome si leggono un sacco di scemenze, vediamo di fare chiarezza. Quando appare una variante, ovviamente, non si sa immediatamente se i vaccinati sono protetti da essi. Bisogna avere il tempo di osservare. Ma quello che si può sapere immediatamente (o quasi) è se i sieri dei vaccinati, in esperimenti di laboratorio, bloccano il virus. Se questo succede non c’è la certezza della protezione, ma si può essere ottimisti. Per la variante delta questi esperimenti sono stati fatti e hanno dato risultati molto lusinghieri. E’ vero che l’attività “bloccante” (correttamente si chiama neutralizzante) dei sieri nei confronti di delta è diminuita, ma rimane molto al di sopra di quello che consideriamo il livello di guardia. Ricordatelo sempre quando leggete articoli terrorizzanti che vi dicono “il potere neutralizzante contro la variante x è calato di sei volte”. Quello che è importante è il valore assoluto. Che una lastra di metallo sia spessa 5 cm o 2 cm cambia poco se vi sparano con una pistola, siete comunque al sicuro».

«Con il tempo, poi, si riesce a vedere se effettivamente i vaccini proteggono contro questa variante. La cosa più facile da stabilire è se proteggono contro le forme gravi (le forme gravi vengono in ospedale, non bisogna andarle a cercare), e i dati che arrivano da UK sono per ora ottimi: la protezione contro la forma grave è superiore al 95% per entrambi i vaccini. Poi, ma questo è complicato e ci vuole più tempo, si può stabilire l’efficacia del vaccino contro l’infezione (anche asintomatica): questi dati sono usciti proprio mercoledì (il giorno del New England, ricordate) e i risultati sono di nuovo molto confortanti. Il vaccino Pfizer ha una efficacia dell’88%, quello AstraZeneca al 66,7%. Vi ricordo che questo vaccino anche nelle prime sperimentazioni non si è mostrato particolarmente efficace nel bloccare il contagio asintomatico (mentre impedisce di ammalarsi gravemente, il che non è poco).

Ora resta da sapere l’ultima cosa: quanto sono contagiosi i vaccinati che contraggono la malattia. Non abbiamo ancora questo dato, ma è ragionevole aspettarsi che i vaccinati che si infettano siano molto meno infettivi e forse per nulla (almeno se vaccinati con i vaccini a mRNA).

Concludendo, i vaccini attualmente disponibili (specie quelli a mRNA) sono estremamente efficaci contro la variante delta, che purtroppo è contagiosissima (ne riparleremo presto). La loro efficacia fa prevedere che un utilizzo molto esteso potrebbe fare abortire eventuali nuove ondate epidemiche. Però bisogna vaccinarsi. Tutti».  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA