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Sicilia, cambia la strategia anti-Covid della Regione: più poteri ai commissari, potranno assumere 432 persone

Di Mario Barresi |

CATANIA – Infermieri, tecnici della prevenzione e psicologi. Ma anche amministrativi, assistenti informatici, operatori di call center. E pure giornalisti. La Regione potenzia la lotta alla pandemia nelle tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina), dando ai commissari straordinari anti-Covid un’ampia facoltà di assumere nuove risorse umane.

È uno dei punti più qualificanti della proposta di «regolamentare e potenziare le strutture commissariali e le unità di crisi» delle tre Asp, con una relazione che l’assessorato alla Salute (con una relazione dei dirigenti Mario La Rocca e Letizia Di Liberti, controfirmato da Ruggero Razza) ha inoltrato alla giunta regionale per l’«apprezzamento» all’ordine del giorno nella prossima seduta. Il punto di partenza è che «il fenomeno pandemico tuttora in atto» conferma la scelta di «nuovi modelli organizzativi emergenziali» compiuta dall’assessore con la nomina dei commissari ad acta: Pino Liberti a Catania e Renato Costa a Palermo. Il direttore generale dell’Asp di Messina ha invece individuato un proprio dirigente, Carmelo Criscelli, per il ruolo di commissario Covid.

Per le tre strutture commissariali, «alla luce peraltro del significativo accrescimento del carico di lavoro», l’assessore Razza propone «l’omogeneizzazione delle attività e dei compiti assegnati», ma soprattutto «un potenziamento adeguato e proporzionato al bacino d’utenza». E dunque chiede alla giunta il via libera per attribuire ai commissari «ampi poteri di programmazione, ottimizzazione, individuazione, allocazione e utilizzo di tutte le necessarie risorse aziendali – umane, strutturali e strumentali – occorrenti» per arginare la pandemia, «fino alla fine dell’emergenza».

Il capitolo più importante riguarda, ovviamente, le risorse umane. Ognuno dei tre commissari è incaricato di costituire un “Ufficio straordinario per la gestione dell’emergenza territoriale da Covid-19”, che rispetti, «ove non già autonomamente raggiunti» gli «standard organizzativi minimi». Con la previsione di profili professionali, «fino a» (in ordine di citazione) 2 giornalisti professionisti, 20 assistenti informatici, 30 amministrativi, 10 operatori di call center, 50 infermieri, 12 tecnici della prevenzione, 10 psicologi. Dunque un tetto massimo di 144 per ogni struttura commissariale, in tutto 432 risorse umane, il cui fabbisogno «dovrà essere determinato sulla base di analitiche valutazioni» dei commissari stessi, «anche in considerazione dei compiti e degli obiettivi» attribuiti.

Come avverranno queste assunzioni a tempo determinato? I commissari, si legge nella relazione di Razza, «si avvarranno di tutte le graduatorie ed elenchi, regionali e nazionali, già esistenti e formati alla data di dichiarazione dello stato d’emergenza». E per le «attività a carattere non sanitario», Liberti, Costa e Criscelli potranno usare le graduatorie del Dipartimento nazionale di Protezione civile. Ma c’è anche un margine di flessibilità: in caso «di inadeguatezza o di impossibilità di utilizzo» delle graduatorie già aperte, i tre commissari potranno «promuovere e richiedere l’avvio di ulteriori procedure ad hoc».

Nel piano dell’assessorato alla Salute c’è anche una parte sulle Unità speciali di continuità assistenziale: restano sotto il «coordinamento» dei commissari, che dovranno «ultimare l’adeguamento del numero» delle Usca «metropolitane, scolastiche e di pronto intervento» secondo «gli standard aggiornati» delle ordinanze del governatore Nello Musumeci, le quali prevedono un rapporto dimezzato (da una ogni 50mila abitanti a una ogni 25mila). È inoltre prevista l’istituzione di una “Centrale operativa Usca”.

Più poteri, ma anche più oneri. I commissari saranno tenuti, entro sette giorni dal via libera della Regione, a una serie di compiti precisi: assicurare che «venga instaurato almeno una volta al giorno un contatto telefonico per finalità sia sanitarie che psicologiche»; predisporre numeri di telefono e indirizzi e-mail dedicati ai sindaci e ai dirigenti scolastici della provincia di riferimento; delegare un dirigente per costituire «team dedicati» agli screening settimanali concordati con Anci Sicilia con «priorità di target» definite dal Cts regionale, con il coinvolgimento dei medici di famiglia ai quali dovranno essere forniti tamponi rapidi, test sierologici e Dpi; predisporre con Prefettura e Provveditorato un «protocollo unitario di gestione» dei cluster nelle scuole.

Per i tre commissari è previsto un compenso pari allo stipendio mensile dei dirigenti generali delle Asp di riferimento, ridotto del 20% e della quota di indennità di risultato. Nella relazione alla giunta, l’assessorato illustra anche la necessità di un «contratto aggiuntivo» ai manager delle Asp, con una clausola che prevede la decadenza in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi della delibera, ma anche di tutte le ordinanze del presidente della Regione in materia di contenimento del contagio e di assistenza territoriale.

Twitter: @MarioBarresi

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