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Decide il Cts

Stop alle mascherine all’aperto dal 28 giugno? C’è l’ipotesi

L'idea è quella di eliminare l'obbligo quando tutte le regioni saranno bianche. Ma potrebbe slittare al 5 luglio 

Di Lorenzo Attianese |

 Il 28 giugno, quando tutta l’Italia sarà bianca: potrebbe essere questa, secondo riferiscono fonti qualificate, la data in cui il Paese potrà uscire dal bavaglio della mascherina all’aperto. Una data su cui domani ragionerà il Cts, all’interno del quale non si esclude però uno slittamento in avanti di questo giorno fatidico, fino almeno alla settimana successiva, il 5 luglio.   Nell’incontro che si terrà tra i 12 membri del Comitato Tecnico Scientifico si annuncia un confronto con diverse sfumature: una sintesi che emergerà forse già domani o potrebbe slittare di qualche giorno. Tra le valutazioni, potrebbe esserci appunto quella di fissare il termine dell’obbligo quando tutto il Paese sarà in zona bianca, dunque dal 28 giugno, aspettando che anche la Valle d’Aosta, l’unica regione ancora gialla, cambi colore (il resto del Paese sarà bianco da domani). Ma non è l'unica opzione in campo: c'è chi sostiene che per abbandonare la mascherina sia necessario aspettare almeno fino al lunedì successivo, il 5 luglio, alla luce del rischio varianti. A quest’ultima eventuale scelta potrebbe essere ancorato il criterio di prevedere una data – che potrebbe essere anche intermedia tra quelle indicate – anche in base alla percentuale di popolazione vaccinata, tenendo conto delle somministrazioni sia per la prima che per la seconda dose. E restano al momento i timori sulla diffusione della mutazione Delta, in particolare per i vaccinati solo con prima dose, che non sarebbero abbastanza protetti da evitare il contagio. Sembra tramontare invece, di fronte al trend costante di numeri in calo sui contagi, l’ipotesi per lo stop a metà del prossimo mese. Sembra ormai certo, invece, che togliendo la mascherina bisognerà comunque mantenere il distanziamento se non si è congiunti e quest’ultima andrà comunque indossata nei luoghi a rischio assembramento.   Nel frattempo per domani scade in tutta Italia la misura del coprifuoco, che incide però solo nella gialla Valle D’Aosta, poichè anche Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Provincia di Bolzano, Sicilia e Toscana entrano in zona bianca, dove non sono previsti orari per il rientro a casa.   Dovrebbe inoltre essere sciolta a breve la riserva sull'apertura delle discoteche, che dovrebbero poter ripartire dagli inizi di luglio e sicuramente con l’obbligo del green pass. L’utilizzo del certificato verde sarà operativo dal prossimo 28 giugno nel nostro Paese e dal primo luglio sarà utile per spostarsi in tutta Europa, con la possibilità di ottenere il Qr Code attraverso le app Immuni e su IO oppure stampandolo in farmacia o con il supporto del medico di base.   Scatta domani l’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza: chi arriva dal Regno Unito, dove la variante Delta dilaga, dovrà sottoporsi a una quarantena di cinque giorni. Dunque ancora cautele contro la diffusione delle mutazioni del virus. Ma per fortuna al momento i numeri dell’ultimo bollettino continuano ad esserre rassicuranti: nelle ultime 24 ore sono 881 i nuovi contagi e 17 le vittime, con il tasso di positività stabile allo 0,59% e soltanto 12 ingressi in terapia intensiva (389 attualmente in tutta Italia).   Cifre basse che si riflettono sulla maggiore rilassatezza degli italiani, in particolare dei giovani: in diversi luoghi in strada, con la movida che incalza in questo inizio d’estate, il Paese sembra essersi gettato già alle spalle la pandemia. In alcune piazze in centro a Roma, per la troppa folla l’area è stata transennata ed è scattato il 'numero chiusò, con varchi di accesso in entrata e in uscita in alcuni luoghi del divertimento capitolino, dove sono stati contingentati gli accessi.

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